Sarah Scazzi, la mamma: “Dovevano tapparle la bocca”
In un'intervista recentissima rilasciata da Concetta Serrano Spagnolo, mamma di Sarah Scazzi, l'adolescente assassinata nella villa degli zii nell'agosto 2010, viene chiarito cosa intendeva lei quando ha dichiarato che sua figlia è stata uccisa per “tapparle la bocca”.
Concetta spiega:
“Sì, è vero, io dico sin dall’inizio che a Sarah è stata tappata la bocca perché non parlasse. Quando senti parlare i testimoni e leggi i verbali, allora conosci tante cose che non sapevi e ti fai una idea. La mia è questa: non credo che il movente che ha fatto uccidere mia figlia sia solo la gelosia di Sabrina per il giovane Ivano Russo che frequentava la loro compagnia. Se fosse solo quello, allora sarebbe bastato che Sabrina venisse da me chiedendomi di non fare andare più Sarah a casa sua, perché magari si impicciava di troppe cose. Io lo avrei fatto, e il discorso sarebbe finito lì. Invece non mi spiego tanto interesse da parte di mia sorella Cosima che addirittura, secondo il racconto che alcuni testimoni attribuiscono al fioraio Buccolieri, si espone in quel modo, come a inseguire mia figlia e a fare tutto il resto. Tutto questo affanno solo per Ivano? Mi sembra esagerato. Ecco perché sono convinta che il motivo è un altro ed è legato a qualcosa che mia figlia ha visto o sentito”.
Sarah Scazzi, la mamma: “Dovevano tapparle la bocca”
Ma a cosa pensa Concetta quando dice che il movente è un altro?
Lei stessa confessa:
“Di preciso non lo so, non so se riguardi fatti di sesso o di droga o altro, non lo posso sapere. Magari il movente della gelosia c’entra pure qualcosa, ma non solo quello. Forse è un insieme di cose, questo sì. Il “movente Ivano” è debole, anche se la Procura punta tutto su quello. Solo alcuni comportamenti tra Ivano e Sabrina erano strani. Sarah, per esempio, si lamentava sempre degli atteggiamenti di Ivano nei confronti di Sabrina. Mia nipote confidava tutto a mia figlia, per questo quando eravamo sole Sarah mi diceva: “Mamma, se fossi io Sabrina manderei Ivano a quel paese, gli tirerei un calcio e via”. Io allora dicevo: “Scusa, Sabrina è più grande di te: saprà pure comportarsi, no?”. E lei insisteva: “Mamma, ma se quella piange ed è depressa che cosa devo fare io per confortarla?”. Una delle tante anomalie: era lei che consigliava la cugina più grande».
Dopo altre riflessioni, Concetta risponde ad una domanda terribile: In questi anni, ha mai pensato che forse avrebbe potuto salvare sua figlia Sarah?
“No. Più che altro avrei voluto che avesse seguito la mia religione. Io appartengo ai Testimoni di Geova e avrei voluto che restasse tra noi fratelli, come noi Testimoni di Geova ci chiamiamo l’un l’altro: tra noi sarebbe stata più al sicuro. Noi Testimoni di Geova nemmeno nella fantasia possiamo pensare di uccidere una persona, figuriamoci realmente. Lo dicevo sempre a mia figlia che chi non ama Dio non può amare te. Non l’ho mai obbligata a seguirmi, forse in questo ho sbagliato?”
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