"Sentinella" di Fredric Brown

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treA
00mercoledì 11 gennaio 2006 15:24
Ecco “Sentinella” di Fredric Brown, un racconto brevissimo e affascinante che conosco da decenni e che ho trovato per caso anche nel web; il desiderio di farlo conoscere a chi non l’ha mai letto è fortissimo e allora eccovelo: buona lettura! [SM=g27985]


“Sentinella” di Fredric Brown

Era bagnato e fradicio e coperto di fango e aveva fame e freddo ed era lontano cinquantamila anni-luce da casa.

Un sole straniero dava una gelida luce azzurra e la gravità, doppia di quella cui era abituato, faceva d’ogni movimento una agonia di fatica.

Ma dopo decine di migliaia d’anni quest’angolo di guerra non era cambiato. Era comodo per quelli dell’aviazione, con le loro astronavi tirate a lucido e le loro superarmi; ma quando si arrivava al dunque, toccava ancora al soldato di terra, alla fanteria, prendere la posizione e tenerla, col sangue, palmo a palmo. Come questo fottuto pianeta di una stella mai sentita nominare finchè non ce lo avevano sbarcato. E adesso era suolo sacro perchè c’era arrivato anche il nemico. Il nemico, l’unica altra razza intelligente della Galassia... crudeli, schifosi, ripugnanti mostri.

Il primo contatto era avvenuto vicino al centro della Galassia, dopo la lenta e difficile colonizzazione di qualche migliaio di pianeti; ed era stata la guerra, subito; quelli avevano cominciato a sparare senza nemmeno tentare un accordo, una soluzione pacifica.

E adesso, pianeta per pianeta, bisognava combattere, coi denti e con le unghie.

Era bagnato fradicio e coperto di fango e aveva fame e freddo, e il giorno era livido e spazzato da un vento violento che gli faceva male agli occhi. Ma i nemici tentavano d’infiltrarsi e ogni avamposto era vitale.

Stava all’erta, il fucile pronto. Lontano cinquantamila anni-luce dalla patria, a combattere su un mondo straniero e a chiedersi se ce l’avrebbe mai fatta a riportare a casa la pelle.

E allora vide uno di loro strisciare verso lui. Prese la mira e fece fuoco. Il nemico emise quel verso strano, agghiacciante, che tutti loro facevano, poi non si mosse più.

Il verso e la vista del cadavere lo fecero rabbrividire. Molti, col passare del tempo, s’erano abituati, non ci facevano più caso; ma lui no. Erano creature troppo schifose, con solo due braccia e due gambe, quella pelle d’un bianco nauseante, e senza squame.

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Quando si dice “rovesciamento di prospettiva”! [SM=g27991]
Chi sono i veri mostri dell’universo?
Ed esistono veramente mostri?
E, scendendo sulla polvere di questa terra che ci accoglie temporaneamente, esistono mostri tra noi? Se rispondete si, chi sono?
Ciao, buona riflessione!
[SM=g27993] [SM=g28004]
GocciaDiParadiso
00giovedì 12 gennaio 2006 22:46
CARA treA

Forse la risposta non sarà quella che daranno gli altri, ma gli unici mostri che conosco sono le persone dal cuore duro.... senza pietà .... che fanno male ai loro simili e ne provano gioia... x me son loro i mostri e non persone aliene che probabilmente esistono in mondi diversi, ma essere diversi fisicamente non è strano.... è solo come appartenere a continenti diversi... forse interplanetari...



P.S.
il tuo racconto npon stonerebbe affatto nella sezione ufologia, a mio modesto parere, ci starebbe benissimo [SM=g27988]


mag
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