[Topic ufficiale del giro d'Italia del centenario]

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(SimonLeBon)
00giovedì 21 maggio 2009 19:42
Vince di Luca oppure no?
2009-05-21 19:24
GIRO: 12/A TAPPA; MENCHOV VINCE LA CRONOMETRO
dell'inviato Adolfo Fantaccini

RIOMAGGIORE (LA SPEZIA) - Una rivoluzione, non tanto netta quanto profonda, che viene dall'est: attesa (da molti), temuta (da alcuni), prevista (da tutti). Il 92/o Giro d'Italia di ciclismo s'infiamma, con la cronometro delle Cinque terre: doveva essere la tappa spartiacque della corsa del centenario e lo è stata. Domani, infatti, comincerà un altro Giro. E scatterà senza Danilo Di Luca in maglia rosa, ma con un russo, Denis Menchov, che è pronto a raccogliere l'eredità di Evgenj Berzin, vittorioso nel 1994, e di Pavel Tonkov, re nel 1996, in pratica un paio d'anni prima dell'incoronazione del 'pirata' Marco Pantani. Menchov ha vinto la cronometro, ma Di Luca si è tenuto un minuscolo brandello di quella maglia che cercherà di riconquistare "prima possibile", come egli stessi ha ammesso, dopo l'arrivo.

L'abruzzese è stato formidabile, andando al di là dei propri limiti, ma non è bastato, perché Menchov ha macinato km con la forza, la determinazione, la classe di un vero campione, che sa cosa vuole e, soprattutto, è sicuro di ottenerlo. Menchov ha polverizzato tutti gli avversari, a cominciare dallo statunitense Levi Leipheimer, confermandosi un corridore fortissimo. Del resto, non a caso si trionfa un paio di volte sul Mont Ventoux (al Giro del Delfinato del 2002 e del 2006), la cima tanto impervia dove non cresce erba; ci si aggiudica in due occasioni la Vuelta di Spagna (2005 e 2007), si vola a velocità supersonica sull'Alpe di Siusi, come ha fatto il 13 maggio scorso. Insomma, oggi a Riomaggiore, non ha vinto uno qualsiasi, ma un atleta bravo, preparato, un campione, che può vincere anche il Giro d'Italia, ma dovrà ancora patire parecchio, perché a cominciare di Di Luca in molti gli daranno del filo da torcere. Già nella tappa di dopodomani, quella che si concluderà sopra Bologna, a San Luca, ci sarà grande bagarre.

Menchov ha costruito la propria impresa a cronometro in salita, come nessuno avrebbe potuto prevedere, infliggendo distacchi pesanti agli avversari e poi tirando un po' il freno a mano nelle discese. In una tappa che presentava due Gran premi della montagna non elevatissimi (si gareggiava pur sempre a cronometro), ma con 1.300 metri di dislivello, Menchov ha lasciato a Di Luca solo la maglia ciclamino ed agli altri le briciole. Il corridore dell'est, che vive però a Pamplona (Spagna), ha fatto registrare tempi intermedi impressionanti: 32'40" dopo 18,6 km, 52'38" dopo 34,5 km e 1h13'53" ai 44,5 km; contro 33'19", 53'24" e 1h15'39" di Di Luca; quindi i 32'54", 52'53" e 1h14'27" di Leipheimer, uno specialista. E' stato bravo, il russo, ma spicca anche Stefano Garzelli, giunto 3/o, a soli 1'03" dal vincitore. Il varesino, che continua ad indossare la maglia verde di leader della classifica dei Gran premi della montagna, ha strabiliato tutti, facendo peraltro un gran balzo in avanti in classifica.

E' crollato, invece, Ivan Basso, a 2'17" da Menchov e adesso attardato anche in classifica. Ad uno dei due leader della Liquigas, la cronometro, su sua stessa ammissione, mancava nelle gambe e nella testa. Si è visto. Meglio di lui ha fatto il compagno di team, Franco Pellizotti, che si è difeso bene pur non essendo uno specialista nelle prove contro il tempo. I due, d'ora in avanti, dovranno cambiare strategia. Per entrambi ci sarà una sola priorità: l'attacco, sempre e dovunque.
(SimonLeBon)
00venerdì 22 maggio 2009 22:16
Vince Cavendish, Petacchi secondo
2009-05-22 20:38
GIRO: VITTORIA ALLO SPRINT DI CAVENDISH
(dell'inviato Adolfo Fantaccini)

FIRENZE - Il tris è servito. Mark Cavendish é stato implacabile, griffando anche il traguardo delle Cascine di Firenze. Al termine di una volata non priva di polemiche, e di colpi proibiti, l'inglesino ha battuto ancora una volta Alessandro Petacchi e tutta la schiera degli uomini-jet. Cavendish è letteralmente volato in un rettilineo lungo e largo, ideale per questo tipo di epiloghi, aggiudicandosi uno sprint da manuale, che gli vale il 3/o successo nel Giro d'Italia del Centenario, dopo quelli conquistati domenica scorsa nella Milano-Show e mercoledì ad Arenzano.

Il ragazzo nato nell'Isola di Man ha così messo la freccia e superato Petacchi in quanto a successi ottenuti in questo Giro: Cavendish comanda 3-2 sullo spezzino, che oggi ha ingaggiato un accesissimo duello verbale dopo il traguardo con Tyler Farrar, che aveva già accusato di gravi scorrettezze dopo l'arrivo di Arenzano. Ventiquattro anni, Cavendish, oltre a Petacchi, ha messo in riga tutti gli altri specialisti: da Davis, a Hunter allo stesso Farrar, e domani potrebbe anche non prendere il via da Campi Bisenzio (Firenze), per evitare inutili sofferenze in tappe non proprio adatte alle sue caratteristiche. Trionfatore dell'ultima Milano-Sanremo, Cavendish è anche il corridore che ha vinto di più nel corso della stagione: 11 i successi conquistati finora, ma su tutti spicca appunto la classica di primavera sulla Riviera dei Fiori che, come il Giro, quest'anno ha celebrato il proprio centenario. La tappa di oggi, partita da Lido di Camaiore nel segno di Gino Bartali, non presentava particolari rilievi altimetrici. Tutti in gruppo, poi solite fughe e controfughe: l'arrivo allo sprint era scontato. Nella carovana di corridori in pochi si sono accorti della presenza di Mario Cipollini che ha indossato la divisa d'ordinanza e si è infilato nel gruppo, passando fra le ammiraglie.

Un fuori programma gradito e prestigioso. Intorno al km 10 prende corpo la prima fuga: i promotori sono Scarselli, Ignatiev e Schroder. I tre raggiungono oltre 5' di vantaggio, ma non sembrano destinati ad arrivare ai piedi del campanile di Giotto. I primi due, infatti, vengono riassorbiti ad una ventina di km dalla fine, mentre Schroder si arrende ai -5 km. Quindi, lo sprint vincente di Cavendish, le polemiche fra Petacchi e Farrar, lo spettacolo degli oltre 60 km orari. La frazione tutta toscana non cambia nulla nella classifica generale, dove guida sempre il russo Denis Menchov, con 34' di vantaggio su Danilo Di Luca e 40" sullo statunitense Levi Leipheimer. Quarto Franco Pellizotti a 2', quindi lo spagnolo Carlos Sastre a 2'52". La frazione di domani potrebbe un po' cambiare le carte in tavola e permettere a Di Luca, se non di riconquistare quasi subito la maglia rosa, quantomeno di riavvicinarsi al vertice della classifica.

La salita finale di San Luca (Bologna), che in genere viene affrontata nel Giro dell'Emilia, sarà il quinto Gran Premio della montagna di giornata e non va sottovalutata da chi punta alla classifica. Due km di pendenza media fra il 10 ed il 16% possono rappresentare un ostacolo piuttosto duro, soprattutto se affrontato con sufficienza. Non è un tappone dolomitico, ma c'é da giurare che i big s'inventeranno qualcosa. Per dirla alla Basso, ci vuole anche fantasia per vincere un Giro d'Italia, o comunque per alimentare la speranza ed arginare il vento dell'est che da ieri soffia sulla corsa grazie a Menchov. Non uno qualunque.
(SimonLeBon)
00lunedì 25 maggio 2009 21:00
Carlos Sastre vince in montagna
2009-05-25 20:09
Giro: Carlos Sastre, un lampo fra i monti
MONTE PETRANO (PESARO E URBINO) - (dell'inviato Adolfo Fantaccini)

Il Giro d'Italia del Centenario è ancora in bilico, si deciderà nei prossimi giorni: magari sul Blockhaus, oppure nella tappa del Vesuvio. O addirittura a Roma, sulla via dei Fori Imperiali, nell'ultima domenica di maggio. Di certo oggi, al termine della 16/a tappa, che è stata vinta da Carlos Sastre ed ha confermato Denis Menchov in maglia rosa, si sono avute ulteriori indicazioni e si è potuto restringere ulteriormente il lotto dei favoriti a 3-4 uomini (resta fuori lo statunitense Levi Leipheimer): Di Luca, Sastre e Basso, in rigoroso ordine di piazzamento, a parte Menchov. Uno di questi può ancora sperare, gli altri possono solo sognare ad occhi aperti. La frazione odierna, già dura per il percorso e resa massacrante da una inconsueta canicola primaverile, ha confermato i valori che la corsa del Centenario aveva espresso finora: e cioé che Menchov è l'uomo da battere, che Di Luca darà tutto fino alla fine, che Basso ci prova sempre, che Sastre può ancora avere buone chance a disposizione.

E' un vero peccato che un paio di tappe (la Cuneo-Pinerolo e quella del Blockhaus) siano state accorciate, per via di problemi legati alle condizioni meteorologiche o alla viabilità, perché altrimenti se ne sarebbero viste delle belle. Resta il rammarico per l'immobilismo di alcuni corridori, che avrebbero dovuto ritagliarsi altre opportunità, in modo da incrementare il proprio vantaggio in vista della cronometro delle Cinque terre, nel corso della quale Menchov ha fatto sfracelli e creato i presupposti per un successo finale che, a questo punto e salvo clamorosi crolli, appare sempre più probabile. La tappa di oggi, come era nelle previsioni, è stata caratterizzata da una miriade di fughe, controfughe, attacchi da lontano e iniziative spregiudicate. Il primo, vero tentativo si registra pochi km dopo la partenza: vanno via in 20, ma non ci sono big.

Nessuno si preoccupa dei quattro Gran Premi della montagna ancora da scalare (Cesane, Nerone, Catria e Petrano), ai piedi dei quali restano in 14: Dion (Ag2r), Popovych (Astana), Bellotti (Barloworld), Sprick (BBox Bouygues Telecom), Jeannesson (Caisse d'Epargne), Gomez (Fuji-Servetto), Cunego (Lampre), Carlstroem (Liquigas), Bosisio (Lpr), Cataldo (Quick Step), Ardila (Rabobank), Scarponi e De Bonis (Diquigiovanni), Voigt (Saxo Bank). Poi tocca a Scarponi e Cunego il compito di allungare il passo, ma i due vengono ripresi da Popovych e Bosisio. In prossimità del monte Catria, il colombiano Mauricio Soler si ferma, mentre i quattro battistrada hanno circa 4' sul gruppo della maglia rosa. Sul Catria passano Cunego, e Bosisio, Scarponi è in ritardo. In discesa Popovych accelera e crea il vuoto: a 20 km dalla fine, Cunego è staccato di 30", Popovych di 10'. Il gruppo dei big procede a 4'52". Sulla salita finale del monte Petrano scoppia la bagarre: Ivan Basso attacca, Menchov risponde e gli sta a ruota, poi partono anche Sastre e Di Luca. I tentativi si susseguono ed al terzo, a 6 km dall'arrivo, Sastre va via, mentre Basso cerca di riacciuffarlo. Cunego viene raggiunto e superato dallo spagnolo (poi da tutti gli altri) in pochi tornanti. Leipheimer resta attardato e sale grazie al 'gregario' Armstrong. Sastre prosegue come un diesel e aggancia anche Popovych; nessuno gli resiste e lo spagnolo si presenta sul traguardo a braccia alzate. Domani il Giro riposerà, mercoledì salirà sul Blockhaus, a quota 1.631 metri.
(SimonLeBon)
00giovedì 28 maggio 2009 21:51
Vince scarponi, ma in rosa è sempre Menchov
2009-05-28 17:33
Giro: 18/a tappa a Scarponi, Menchov sempre in rosa
BENEVENTO - Michele Scarponi ha vinto allo sprint la 18/a tappa del 92/o Giro d'Italia di ciclismo, da Sulmona (L'Aquila) a Benevento, per un totale di 182 km. Il russo Denis Menchov (Rabobank) ha conservato la maglia rosa di leader della classifica generale.

Scarponi, che difende i colori della Diquigiovanni Androni ed è al secondo successo nel Giro del centenario (dopo quello di Mayrhofen, in Austria), sul traguardo della città sannita, ha preceduto il colombiano Felix Ravalo Cardenas (2/o), lo statunitense Danny Pate (3/o), il danese Lars Bak (4/o) e l'ucraino Dmytro Grabovskyy (5/o).

Prima del via, Menchov aveva negato di essere coinvolto in alcun caso di doping, dopo che la sua squadra, la Rabobank, era stata contattata da investigatori austriaci.

Alcune fonti avevano riferito che le autorità di Vienna volevano parlare con Menchov nell'ambito di una inchiesta su Bernard Kohl, un altro ciclista accusato di doping al Tour de France dello scorso anno e che, all'inizio della settimana, ha annunciato il suo ritiro.

"Questa storia non ha niente a che fare con me, - ha detto il russo due volte vincitore del Giro di Spagna e favorito al Giro che si concluderà a Roma domenica prossima - non ne so niente", ha aggiunto in una conferenza stampa, confermando che la sua squadra era stata contattata. "Non ho alcun problema - ha concluso - a rispondere a qualunque domanda".
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