Il mulino di Amleto è uno di quei rari libri che mutano una volta per tutte il nostro sguardo su qualche cosa - in questo caso sul mito e sull'intera compagine di ciò che si usa chiamare "il pensiero arcaico". Il lettore che si getta in questa ricca avventura, simile a una nuova nave Argo che attraversa l'oceano delle immagini, sentirà alla fine che il viaggio è appena cominciato, ma avrà seguito la dimostrazione di come si possa ancora ascoltare molte fra le storie più antiche come i frammenti di un'unica storia. Ed è una storia inesauribile, che mescola la terra e il cielo, l'enigma e il gioco, la misura e il racconto, il numero e la figura. Ad essa continuiamo ad appigliarci, molto spesso senza saperlo, quando tentiamo di raccontare le nostre storie.Giorgio de Santillana che aveva dedicato studi memorabili a Galileo e alla storia della scienza greca e rinascimentale, si trovò un giorno a riflettere su ciò che il mito veramente raccontava - e capì di non aver capito, sino allora, un punto essenziale: che anche il mito è una "scienza esatta", dietro la quale si stende l'ombra maestosa di Ananke, la Necessità.
Adelphi -