COPPA DELLA LEGA 2009/2010

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!maro!
00domenica 28 febbraio 2010 11:01
COPPA DELLA LEGA 2009/2010


QUARTI DI FINALE DEL 24.02.2010.

Benetton Fribourg Olympic – Geneva Devils
               SAV Vacallo Basket        – Starwings Basket Regio Basel
               Lugano Tigers             - BC Boncourt Red TeamBBCNyon 
               BBC Nyon                  – BBC Monthey                 







!maro!
00domenica 28 febbraio 2010 11:02






Appuntamento a Montreux ?
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Questa sera i quarti di Coppa della Lega: in campo Lugano e SAV

I bianconeri ospitano il Boncourt (ore 20 all'Istituto Elvetico), mentre la formazione momò riceve gli Star­wings (ore 20.15 al Palapenz).
Dovessero vincere, le due compagini ticinesi si incontrerebbero poi in semifinale .






di Mattia Meier .



Arriva l'appuntamento con la Coppa di Lega, il primo trofeo in palio della stagione, ma anche quello che sicuramente vale me­no - paragonato ovviamente a Coppa svizzera e campionato. Nonostante questo non si pensi che nessuna delle pretendenti al­la vittoria scenderà senza ambi­zioni di vittoria, perché di perde­re non ha mai voglia nessuno. Men che meno le ticinesi, impe­gnate entrambe in casa (lo stesso giorno...) anche se con avversari differentemente abbordabili.
Se il Lugano infatti ha pescato il Boncourt (gli accoppiamenti lo ricordiamo sono stati stabiliti al termine del primo turno di cam­pionato), compagine contro la quale non ha mai perso quest'an­no, meno bene è andata a Vacal­lo, che questa sera affronterà gli Starwings, settimi alla fine del pri­mo turno ed ora nient'altro che la squadra più in forma del cam­pionato: nelle ultime 13 giornate di campionato la formazione di Patrik Koller ha portato a casa ben 12 successi, ed è anche l'unica formazione ad aver vinto al Pala­penz quest'anno.
Il compito più semplice quindi sulla carta appare essere quello dei Tigers di capitan Stockalper e compagni, ma la verità è che le ultime uscite dei vicecampioni svizzeri hanno suscitato più di una perplessità. Sia contro Fri­burgo che contro Losanna la squadra è apparsa in netto calo di rendimento - se si considerano le ottime prestazioni che hanno preceduto le ultime due partite - soprattutto dal punto di vista mentale. Una flessione probabil­mente «naturale», ma altresì mol­to pericolosa, perché senza testa il talento può anche non bastare, soprattutto in una partita da den­tro o fuori.

Ne è perfettamente conscio anche il coach bianco­nero Joe Whelton:

«Quando so­no arrivato io la squadra ha gioca­to bene, come spesso succede sotto un nuovo allenatore, e ades­so c'è questo rilassamento, ma re­puto che sia normale».


Si può affermare quindi che questa sera l'avversario più pericoloso per il Lugano sarà... il Lugano stesso?


«In effetti sì, ma io mi aspetto una bella reazione da parte dei ragaz­zi. Siamo consapevoli che questa è una partita decisamente più im­portante di quelle contro Fribur­go e Losanna, perchè se perdi sei fuori, e gli errori li paghi».



Il Boncourt lo avete affrontato un pa­io di settimane fa:


«E posso dirti che sono una bella squadra. Solo mi sorprende che non schierino Wooten; è un otti­mo playmaker che conosco be­ne. Proprio a Boncourt mi disse di stare bene e di poter quindi giocare, eppure ad oggi non è sta­to mai schierato. Magari lo stava­no tenendo fresco per stasera (ri­de ndr.). Per quanto riguarda noi parte tutto dalla difesa, siamo an­dati bene con Friburgo nel secon­do tempo, a Losanna invece non ho vista la necessaria energia».



Intanto da due giorni è tornato ad allenarsi Byron Sanders, ma se anche fosse della partita partirà dalla panchina.





Ben più complicato appare il compito della SAV. La fisicità dei basilesi può seriamente mettere in difficoltà una squadra dalla ro­tazione limitatissima come quel­la gialloverde.


«Diciamo che di­penderà molto anche dagli arbi­tri e dal metro di giudizio che adotteranno - commenta Rodri­go Pastore - se questo dovesse es­sere normale, come a Friburgo (dove gli Starwings hanno perso ndr.), allora loro dovrebbero an­dare in contro a delle difficoltà. Noi? Sarebbe un errore rispar­miare energie, dovremo sempli­cemente fare la nostra partita. Partita che si prospetta compli­cata certo, ma non più di altre».



Sotto canestro la situazione è però complicata:


«Sicuramente i nostri lunghi an­dranno protetti dal problema fal­li, soprattutto perché loro hanno un giocatore come Sloan, un otti­mo rimbalzista in grado di cari­care di falli il proprio marcatore. Però bisogna anche dire che loro per la prima volta scenderanno in campo con la pressione di do­ver vincere, in quanto sono più in forma di noi».



La speranza, in ogni caso, è che sabato si possa assistere ad una semifinale tutta ticinese.
Appun­tamento a Montreux quindi per Vacallo e Lugano?



by Corriere del Ticino





!maro!
00domenica 28 febbraio 2010 11:03





Coppa Lega, sarà derby ticinese ?
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Joe Whelton: ‘Vogliamo arrivare in fondo’. Rodrigo Pastore: ‘Comunque noi siamo pronti’.

Oggi nei quarti il Lugano affronta il Boncourt, il Vacallo in emergenza-infortuni ospita gli Starwings.







di Dario Mec Bernasconi .



Siamo ai quarti di finale della Coppa della Lega, la terza manifestazione in ordine di importanza. Ai quarti faranno seguito le Final Four di Montreux, sabato e domenica prossimi. In lizza il Lugano contro il Boncourt e il Vacallo contro gli Starwings.

Olympic-Geneva Devils (giocata ieri sera e vinta dai friborghesi) e Nyon-Monthey completano il programma. Passassero le quatto prime della classe, sabato alle 14 ci sarebbe il derby ticinese.

Per arrivare alla sfida fra cugini – chiamarla fraterna mi sembra eccessivo – bisogna che ognuna vinca la sua sfida in casa, due campi sui quali vincere è quasi impossibile per tutte le avversarie. Ma, si sa, in una partita secca tutto può succedere. E se prendiamo in considerazione i risultati di sabato scorso, come giudicare questo Lugano?


Alla nostra sollecitazione, coach Whelton risponde così:


«Un Lugano senza testa, andato in campo senza la necessaria concentrazione: non possiamo pensare di vincere senza giocare. Il Losanna ha fatto la partita, noi abbiamo conquistato i due punti».

Questo per dire che di partita ne avete giocata poca?


«Più o meno è stato così. Visto come era stato facile all’inizio, tutti devono aver pensato che non ci sarebbero state storie e quindi hanno smesso di giocare. E, soprattutto, di giocare assieme in attacco e in difesa».

Contro il Boncourt non si può sbagliare.


«Infatti. Ho detto ai ragazzi di voltare pagina e di pensare a un traguardo che è lontano 120 minuti. Vogliamo arrivare in fondo, per la nostra società, per i nostri tifosi. Dobbiamo pensare alla Coppa della Lega come a un primo traguardo».


Tutti recuperati gli infortunati?


«Sì, dovremmo essere al completo. Sanders ha recuperato e anche Abukar dovrebbe giocare. Siamo pronti, con tutto il rispetto che il Boncourt merita, perché è una buona squadra e gioca un buon basket».






Oltre il ponte diga, Rodrigo Pastore è alle prese con i soliti malanni che hanno colpito la SAV in questi due mesi (un infortunio dietro l’altro, Crnogorac dopo Dacevic, mentre Schneidermann è sempre sul filo del... menisco.


Come si sente il coach in una situazione di emergenza?

«Siamo pronti. Non siamo di quelli che piangono e prendono scuse. Senza Andrea sarà ancora più dura, ma andiamo in campo per vincere, sempre».



Qualcuno ha pensato ai rinforzi, visto che le energie non durano in eterno?


«Ci abbiamo pensato prima della semifinale di Coppa contro l’Olympic, ora è un’altra questione alla quale non voglio rispondere. Mi occupo di rispettare e far giocare chi c’è. Se i dirigenti vorranno operare una scelta, ne parleremo. Ma stasera saremo in campo con la stessa grinta di sempre».


Gli Starwings sono tosti.


«I basilesi sono in un buon momento, hanno una buona rotazione di giocatori e sono completi in ogni reparto. Ma fuori casa non sempre si esprimono al meglio e noi dovremo essere bravi a sfruttare il fattore campo».


Fuori casa sono un po’ meno tutelati, nel senso che il loro gioco è più sanzionato che a Basilea?


«Non spetta a me dirlo, ma certamente i metri di valutazione non sono mai uguali. Noi comunque dobbiamo guardare al nostro gioco, dobbiamo essere capaci a tenere i ritmi bassi e obbligarli a lavorare molto in difesa, così da stancarli e renderli meno efficaci in attacco».


La Coppa della Lega è anche per il Vacallo un obiettivo importante?

«Tutte le manifestazioni sono importanti e noi partecipiamo per vincerle. Lo scorso anno siamo usciti in semifinale, quest’anno sarebbe bello cominciare a fare un passo in più».


Anche con gli uomini contati?


«La sofferenza ci esalta, sappiamo esprimerci nelle difficoltà: è una nuova sfida, perché non provarci»?



Lanciate le sfide senza alcuna reticenza, non ci resta che seguire le due contese, con il rammarico di non avere il dono dell’ubiquità. Stavolta era proprio impossibile non creare sovrapposizioni.
Forse.


by La Regione Ticino







!maro!
00domenica 28 febbraio 2010 11:04









SAV Vacallo - Birstal Starwings 80-78

(17-19, 41-41, 62-62)

Vacallo:

Smiljanic 11, Raga 8, Gibson 22, Lukovic 10, Erwin 21, Schneidermann 8.

Starwings:

Verginella 3, Brown 22, Fuchs 3, Jaquier 10, Wegmann 3, Hollins 11, Delic 10, Sloan 3, Hasquet 13.


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Lugano Tigers - Boncourt 120 - 68

(27-18, 62-30, 91-51)

Lugano:

Stockalper 7, Stein 8, Lo Leggio 5, Mladjan 12, Sanders 2, Mihajlovic 18, Pantic 6, Efevbehra 14, Brown 12,
Abukar 18, Vandermeer 15, Basso 3.


Boncourt:

Schwaiger 4, Smith 13, Stücheli 5, Dos Santos 2, Bains 8, Gugino 15, Peterson 19, N'Singui 2.







Sabato 27 febbraio a Montreux si disputeranno le semifinali che vedranno le due ticinesi contrapposte proprio una settimana prima del derby ticinese in campionato (il 6 marzo). La finale si disputerà domanica contro la vincente tra Olympic e Monthey.



!maro!
00domenica 28 febbraio 2010 11:07



Vacallo vince alla grande !!




tifoso vecchio, 24/02/2010 22.26


Vacallo ha vinto alla grande questa partita tiratissima con Basilea che si è rivelato per noi l'avversario più ostico.
Da elogiare il grande cuore che ha messo tutta la squadra in una situazione di emergenza ed una panchina cortissima.
Però un elogio particolare va fatto:

STRATOSFERICO RICKEY LEE GIBSON

Rickey ha fatto una partita straordinaria, e ci ha regalato una schiacciata che se ne vedono poco in Svizzera: Contropiede campo aperto con Hollins che prima sembra lasciarlo andare ma poi recupera veloce e va a chiudere il lato destro del canestro contrastando Gibson; Rickey al posto di cercare l'appoggio e fallo si convince, come solo i grandi giocatori sono in grado di fare, che vuole andare ad inchiodare la palla a canestro; ne esce un'elevazione stratosferica e una schiacciata in face per gli annali. Peccato che non c'era la televisione.
Non è possibile dalla cassetta del filmato della partita del vacallo inserirla sul sito? [SM=g27987] sarebbe davvero una bella pubblicita!

Questo è lo show che ci ha regalato, condito da una moltitudine di rimbalzi saltando sempre più in alto di tutti e facendo le veci del lungo che ci manca, penetrazioni, tiri da 3 e altra schiacciata in mezzo all'area su passaggio smarcante di Erwin.

GRAZIE RICKEY, per me MVP e premio fairplay da assegnare a lui!

Il resto della squadra ha dato davvero tutto soffrendo molto il gioco sporco di Basilea oltremodo falloso e con la panchina lunga.
Manuel nei primi 2 quarti ha dato un enorme contributo offensivo, come poco visto quest'anno, che ci ha permesso di tenere il passo. Tanto minutaggio anche per lui ed ha risposto presente! un grande!

La partita è stata vinta di soli 2 punti, il Basilea io lo reputo davvero una squadra da temere e darà fastidio a tanti se gioca così. Partite con loro sono sempre tirate.
Il Vacallo questa volta ha messo davvero il cuore per portare a casa questa partita e non si può dire altro: SIETE STATI GRANDI!!
Unico aspetto negativo da segnalare la moltitudine di canestri sbagliati da sotto: UNA COSA IMPRESSIONANTE!
È ora di far vedere i muscoli; un 2.05 come Erwin non può permettersi di fare un appoggino quando è sotto canestro sbagliando, DEVE SPACCARE IL CANESTRO!!! Abbiamo come minimo lasciato 8-10 canestri già fatti in questo modo. DA MIGLIORARE!!!


Per il resto allora appuntamento a Montreux...c'è da chiedersi per chi sarà questo appuntamento visto che la tele non ci sarà sicuramente a seguirlo in diretta....tifosi che andranno là...mah....stasera a Chiasso ce ne erano 170...
Cmq anche se da lontano


FORZA VACALLO!!!!!!




!maro!
00domenica 28 febbraio 2010 11:08



27.02.2010 SEMIFINALE A MONTREUX :


SAV VACALLO B. ...... LUGANO TIGERS

:

(foto Tipress)



!maro!
00domenica 28 febbraio 2010 11:09







La SAV lotta, ora sarà derby.
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I ragazzi di Pastore superano nel finale un combattivo Birstal.

La partita del Palapenz è stata in bilico fino all'ultimo.
Alla fine l'ha spuntata Vacallo, dimostrando di essere un collettivo con grande carattere. Soddisfatto Pastore .



di Lidia Travaini .



Dopo una partita combattuta e giocata a viso aperto dalle due squadre, il Vacallo è riuscito a im­porsi sugli Starwings, qualifican­dosi insieme ai cugini del Luga­no per le semifinali della Coppa di Lega in programma questo we­end a Montreux. La SAV ha cer­cato di partire bene, ma gli Star­wings hanno resistito alla gran­de. Al 4-0 iniziale dei momò è se­guito un break di 9-0 dei basile­si, che ha costretto la SAV a passa­re a zona. Da questo momento in poi i primi due tempi sono stati all'insegna dell'equilibrio più as­soluto, le due compagini si sono rincorse a vicenda e i vantaggi ri­spettivi sono sempre restati di una manciata di punti. In questa fase della partita buone le per­centuali da lontano per entrambi i quintetti (5/9 dai 3 per Vacallo), da vicino invece la precisione al tiro non è sempre stata ottimale. La storia dell'incontro non è cam­biata dopo la pausa. Dapprima sono stati gli ospiti a cercare di scappare, ma il più 6 raggiunto nel terzo tempo non è bastato per scavare il vuoto. Ci ha poi prova­to Vacallo, che nel corso del quar­to tempo ha raggiunto gli 8 pun­ti di vantaggio. Gli Starwings so­no però rientrati di nuovo in par­tita, lasciando che la gara si deci­desse negli ultimi minuti. Il ca­nestro decisivo è stato di Gibson, probabilmente il migliore in cam­po della SAV per tutto l'incontro. A fine gara un Pastore molto sod­disfatto ha così commentato la prova dei suoi: «Quella di oggi (ie­ri, ndr) è stata una dimostrazio­ne di forza. Mlagrado l'assenza di giocatori importanti siamo riu­sciti a vincere una partita molto dura. I nostri avversari avevano la pressione di vincere, cosa che capita forse per la prima volta contro di noi. Sono davvero sod­disfatto per la nostra grande pro­va di carattere».
La SAV affronterà quindi nel we­end la trasferta a Montreux per le final four della Coppa della Lega.



by Corriere del Ticino.




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Vacallo al fotofinish.
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Di Gibson il canestro che destabilizza nel finale gli Starwings
Vacallo al fotofinish.





di Giorgio Franchi..



Non ci sono più aggettivi pe descrivere questa SAV Vacallo, capace per l’ennesima volta di vincere una partita importante – per l’occasione i quarti di Coppa della Lega – con gli effettivi ridotti ai minimi termini (sei giocatori, Leuenberger ha fatto una breve apparizione sbagliando da sotto).
Di fronte ieri i momò avevano gli Starwings che erano reduci da una lunga striscia vincente (13 partite). Un avversario tosto che la compagine diretta da Pastore ha sconfitto grazie ancora alla sua compattezza, ad un gruppo che ha saputo lottare con una grinta incredibile e che alla fine ha saputo mantenere una grande freddezza. Un successo che lancia in… orbita il Vacallo, che sabato alle 14.30 affronterà il Lugano nella semifinale di questo trofeo.

È stata una partita al cardiopalma fino all’ultimo secondo. Le due squadre hanno lottato punto a punto senza però mai allungare veramente il passo. Nel primo quarto gli ospiti hanno quasi sempre comandato nel punteggio ma hanno chiuso in avanti di sole due lunghezze. Nel secondo grande equilibrio ma padroni di casa sempre all’altezza, con Smiljanic a concretizzare il 41-41 con una “tripla” prima della pausa principale.

Nel terzo quarto altri… fuochi d’artificio con gli Starwings a tentare di accelerare il passo (50-56 dopo una “bomba” di Brown) e con il Vacallo nuovamente sugli scudi – trascinato dapprima da Erwin e poi da un Gibson gigantesco, autore tra l’altro della “tripla” del 62-62.

Poi, emozioni a getto continuo e finale come detto al cardiopalma. Di Hollins il canestro del 78-76, di Gibson (grande protagonista unitamente a Erwin) invece la prodezza del +4 (80-76), quello che psicologicamente ha un po’ destabilizzato i renani. Brown ha sì ridato speranza ai renani (80-78) ma poi ha sbagliato l’entrata, mentre Hasquet negli ultimissimi secondi ha fallito la “tripla” che poteva regalare il successo al… fotofinish.

Raggiante a fine gara coach Pastore: «Abbiamo una squadra meravigliosa, che sa compiere autentici miracoli viste le condizioni in cui ci troviamo. I giocatori c’hanno creduto, ora andremo a Montreux a giocarci il derby. Partiamo sfavoriti ma cercheremo di vendere cara la pelle».


by La Regione Ticino.




!maro!
00domenica 28 febbraio 2010 11:10








Il Lugano passeggia e va a Montreux .
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I ragazzi di Pastore superano nel finale un combattivo Birstal.

La sfida contro Boncourt si rivela nient'altro che una formalità per i Tigers.

La partita tra bianconeri e giurassiani dura poco più dei primi cinque minuti iniziali.
Ottima prova corale dei pa­droni di casa che si sono cercati, e trovati, con impressio­nante regolarità.
In semifinale sarà derby con la SAV.



di Mattia Meier .



Era difficile immaginare una sconfitta bianconera - che avreb­be avuto a dir poco del clamoro­so - una convinzione ancor più rafforzata poco prima della gara dalla notizia che Boncourt si sa­rebbe presentata all'Elvetico con una formazione ridotta ai mini­mi termini, viste le assenze di ben cinque giocatori, ovvero Abbet, Pilot, Wooten, Tshomba e il ta­gliato Goodman.
Con una rosa ristretta Le Minor è costretto a far partire in quintet­to Schwaiber, che certo non può valere i vari Mladjan, Efevberha e compagnia. Ma un inizio piutto­sto sonnacchioso dei biancone­ri regala ai giurassiani qualche minuto di speranza, anche per­chè i Tigers in avvio soffrono, e parecchio, l'insidiosa zona 3-2 degli ospiti. Così dopo 5' il tabel­lone dice solo +2 Lugano (10-8), nonostante il divario di forze in campo sia netto.
Non a caso appena Abukar e compagni capiscono come attac­care la difesa avversaria (ovvero con tanto movimento e circola­zione di palla) il distacco tra le due contendenti comincia a di­latarsi - 27-18 alla prima pausa e la sensazione che i padroni di ca­sa hanno già in mano la partita.
Whelton, ancor più del solito, utilizza con successo la profon­da panchina di cui dispone, mentre appena Le Minor toglie Gugino (l'unico a creare qualco­sa in attacco per Boncourt), i suoi affondano.
Un parziale di 11-0 in entrata di secondo quarto porta i Tigers sul +20 (38-18), grazie ad un'espressione di basket corale in cui nessuno eccelle partico­larmente ma tutti fanno la pro­pria parte. Da qui in avanti la partita diventa del tenore di un'amichevole (e gli 85 spetta­tori presenti ne sono una degna cornice...), così dapprima Efev­berha schiaccia al volo servito da Abukar, e qualche attimo do­po è lo stesso numero 23 bian­conero ad inchiodare, sempre al volo, in rovesciata. Nel frat­tempo Gugino commette in ma­niera ingenua 3 falli consecuti­vi arrivando così a quota 4, e al­la pausa principale i giurassia­ni sono più che doppiati (62-30). Il che, in soldoni, significa game, set & match Lugano, per­chè, come ovvio, nella ripresa continua sulla falsariga del pri­mo tempo, con il coach Whel­ton a dar fondo a tutta la pan­china.
«Ho visto una buona reazione - il commento dell'allenatore bian­conero a fine incontro - rispetto alle ultime due partite abbiamo giocato decisamente meglio, più concentrati e muovendo in ma­niera ottimale la palla. Se giochia­mo così dobbiamo temere pochi avversari. In particolare mi sono piaciuti Mladjan e Mihajlovic».
La carovana bianconera, intanto, si gode la vittoria e prepara i baga­gli per Montreux.


by Corriere del Ticino.




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Lugano, serata tranquilla.
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Nei quarti di Coppa della Lega il quintetto di Whelton sommerge il Boncourt.







di Dario Mec Bernasconi.



Il Lugano sommerge il Boncourt sotto una valanga di punti, non lasciandogli un metro di terreno se non in entrata di gara. Un Lugano che Whelton ha voluto reattivo e dinamico, coinvolgendo tutta la panchina.

«È stata una buona partita per noi: ho chiesto ai ragazzi di dare il massimo perché la gara non era fine a sé stessa. Dopo la brutta prova di Losanna volevo delle risposte e le ho avute. Spero che il periodo di bassa sia finito». Sanders? «Sanders l’ho provato a caldo per sette minuti e poi ho preferito non forzarlo, dando più minuti a Mihajlovic che ha risposto molto bene. Partiamo per Montreux con molta fiducia».

Dopo le schermaglie dei primi minuti, il Lugano allunga un pelino, +5, 13 – 8 al 6’. Poi Boncourt con Gugino, solo lui, 14 dei 18 punti del primo quarto dei giurassiani sono suoi, il Lugano prende il largo con Efevberha che mette 5 punti consecutivi e va 25 a 15 prima degli ultimi 60 secondi, scesi a 9 alla mini pausa con un tiro libero di beneficenza. Nel secondo quarto il Lugano, pressando senza remore, ha tenuto il Boncourt in scacco per 3 minuti, con un 11 a 0 in entrata che portato lo score a +20: 38 a 18. Poi è stato un gioco al raddoppio o quasi: 47 a 23 al 5’, 50 a 25 al 7’, 62 a 28 a una manciata di secondi dalla pausa grande.

Il terzo quarto è stato l’inizio della passeggiata sociale. Whelton ha via via dato spazio a tutti, ma sempre sul raddoppio: 72 a 36 al 4’, 80 a 40 al 6’, 88 a 44 al 9’ +42 a un giro d’orologio dall’ultima pausa.

Finiti sul 91 a 51 il quarto, Lugano ha spadroneggiato sui resti del Boncourt (anche Gugino è uscito al 31’21”) per finire con un 120 a 68 che non ammette ulteriori commenti.

«Abbiamo abbassato le braccia molto in fretta, al cospetto di una compagine sicuramente forte ma che non aveva bisogno della nostra accondiscendenza», ha tristemente commentato Le Minor, coach giurassiano, a fine gara.

E mentre da Vacallo arrivano gli echi di una grande vittoria che definisce il derby di semifinale tutto nostrano (si fa per dire), tutto si chiude sui sorrisi di Magda (bentornata) e figli che han raggiunto papà Joe per alcune settimane.




by La Regione Ticino.




!maro!
00domenica 28 febbraio 2010 11:27




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Tigers e SAV a caccia del primo trofeo.
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Scatta oggi la Final Four di Coppa della Lega - Alle 14.30 Lugano-Vacallo .



di Mattia Meier .



Finalmente ci siamo. Finalmen­te arriva quello che potrebbe es­sere un succoso antipasto delle partite che più contano. Perché questo weekend a la Salle du Pierrier di Montreux ci si gioca la Coppa della Lega, trofeo un po' snobbato ma che sicuramente Va­callo, Lugano, Friburgo e Monthey vogliono mettersi in bacheca. Con le due ticinesi che possono legit­timamente ambire ad un ruolo da protagonista.
E la semifinale odierna ci dirà quale delle due compagini avrà domani la possibilità di portare alle nostre latitudini il primo tro­feo in palio della stagione.
È innegabile che i Tigers partano con i favori del pronostico, per­ché la SAV sarà anche la forma­zione che abbiamo imparato ad ammirare nelle ultime stagioni, ma i bianconeri arrivano a Mon­treux nelle condizioni fisiche ot­timali e con nove giocatori d'alto livello pronti a scendere sul par­quet. I momò invece di giocatori di livello a disposizione al mo­mento ne hanno solo sei, e la bat­taglia di tre giorni fa contro gli Starwings potrebbe anche farsi sentire nelle gambe e nella testa di alcuni. Ma il basket, si sa, è tutto tranne che una scienza esatta.
Si comincia oggi quindi con il der­by alle 14.30, a seguire Olympic-Monthey (17.30). E domani, alle 16.00, la finale.


by Corriere del Ticino


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«Ce la giochiamo, senza pressione» .
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SLAVEN SMILJANIC (SAV VACALLO)




di ma.me .



Slaven Smiljanic con le sue tri­ple è spesso stato decisivo, e non solo da quando è a Vacallo. Per­chè l'ex Friburgo è giocatore ca­pace, nell'arco della stessa parti­ta, di infiammarsi e segnare a ri­petizione da oltre l'arco dei 6.25. E quante volte questo abbia favo­rito la SAV negli ultimi tre anni è difficile dirlo - parecchie diciamo noi. Quel che è certo è che oggi, ma non solo, il destino dei gial­loverdi passerà anche attraverso le sue mani. Le quali, è l'augurio dei tifosi momò, si spera siano «calde» a dovere. Come calda do­vrà essere tutta Vacallo, compa­gine però dalla rotazione assai li­mitata al momento, una situazio­ne non facile: «Certo, ma dobbiamo andare partita per partita, siamo sei gio­catori, non è un segreto che ab­biamo la rotazione limitata. Ma, ripeto, prendiamo gara dopo ga­ra, indipendentemente da chi sia l'avversario, perchè tutte le squa­dre possono darci fastidio. Pen­so però che abbiamo superato la «prova», dimostrando che anche senza giocatori importanti pos­siamo fare bei risultati. Oggi ce la giocheremo quindi. Pressione? Non direi, è chiaro c'è qualcosa da vincere, sia per noi che per lo­ro, tuttavia siamo tranquilli».
Tuttavia l'assenza di Dacevic ha in qualche modo influenzato il tuo modo di giocare:
«Nikola è sempre stato un gioca­tore del quale ho sempre sfrutta­to la polivalenza, perchè spesso la sua presenza apriva varchi im­portanti per me. Ma con lui fuori poi è entrato in quintetto Gibson, giocatore differente ma che co­munque conosco bene, e anche con Rickey ho potuto approfitta­re di diverse opportunità in cam­po. Inoltre con due guardie sul parquet (Lukovic e Gibson) pos­siamo sviluppare un gioco più ve­loce».
Proprio il playmaker americano è la piacevole sorpresa della stagione. Da quando è in quintetto è sempre più determinante:
«La pallacanestro è principal­mente un gioco mentale. Quando questo ragazzo si sblocca e accu­mula fiducia diventa automati­camente un giocatore da 20 pun­ti e 5 assist a partita. Poteva farlo tre anni fa quando è arrivato, può farlo oggi e potrà farlo anche un domani. Noi in spogliatoio ci sia­mo accorti che crede in se stesso molto più che qualche anno fa, si vede decisamente. E a guada­gnarci ovviamente è tutta la squa­dra».
Tornando al derby odierno, se voi sie­te in pochi, loro sono quasi troppi. Ma c'è un giocatore che toglieresti ai bianconeri?
«La mia impressione è che da quando c'è Whelton Lugano sia diventata la squadra di Abukar, il quale è decisamente il punto di riferimento della squadra. Però poi mi viene in mente anche Efevberha, che ci ha fatto molto male l'ultimo derby, e poi ancora Mladjan, Stockalper, Mihajlovic. Sono un bel gruppo, è davvero difficile scegliere un solo gioca­tore».


by Corriere del Ticino


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«Derby difficile, possiamo vincere» .
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MARTIN MIHAJLOVIC (LUGANO TIGERS)




di ma.me .



L'anno scorso la Coppa della Lega non fu particolarmente fe­lice per lui, che con la sua SAV Va­callo venne eliminato proprio al­lo stadio delle semifinali. Stiamo parlando di Martin Mihajlovic ov­viamente, centro sloveno dei Ti­gers, il quale naturalmente si au­gura di poter alzare al cielo il pri­mo trofeo stagionale. Per farlo pe­rò, Mihajlovic e compagni do­vranno prima oltrepassare l'osta­colo gialloverde, proprio il team con cui Martin si è fatto conosce­re al pubblico svizzero. E con il quale lo sloveno, l'anno passato, oltre a partire in quintetto, dispu­tava parecchi minuti. Ora a Lu­gano la situazione è cambiata, tanto che fin qui l'ex SAV è spes­so stato il 7-8 uomo della rotazio­ne, soprattutto a causa di una condizione fisica precaria. Ma co­me sta ora, Mihajlovic?
«Adesso va decisamente meglio. E comunque non bisogna dimen­ticare che a Lugano ci sono alme­no tre giocatori in grado di gioca­re sotto canestro, questo vuol di­re che c'è concorrenza e che l'al­lenatore, giustamente, deve fare delle scelte».
Dopo il titolo conquistato l'anno scor­so, hai deciso di tentare l'avventura turca:
«Avevo voglia di provare una nuo­va esperienza. Non è andata ma­le, alcune partite sono andato be­ne e in altre meno, ma alla fine lo staff tecnico ha optato per un gio­catore che potesse stare stabil­mente sotto canestro. Ho avuto comunque modo di imparare molto. Ora però sono a Lugano, una squadra completa e molto competitiva, sono felice di esser­ci anch'io».
Da una pretendente al titolo all'altra si direbbe:
«Sì, effettivamente. Qui ai Tigers abbiamo un team davvero in gra­do di competere per i massimi traguardi. Disponiamo di parec­chi giocatori di talento, come ac­cennavo prima, in grado di de­cidere in qualsiasi momento la partita. Per questo ritengo che siamo in grado, volendolo, di gio­care un basket di alto livello».
E oggi, anche se non è la prima vol­ta, affronterai i tuoi ex compagni, in una sfida da dentro o fuori. Sensazio­ni?
«Con la SAV ho passato due anni bellissimi, inutile nasconderlo, però adesso penso solo ai Tigers. In ogni caso i gialloverdi sono un avversario davvero pericoloso.
Personalmente non credo, come tutti dicono, che Vacallo al mo­mento sia limitata solo perchè può disporre di sei giocatori. For­se a qualcuno dev'essere sfuggi­to che in queste condizioni sono stati capaci di dominare Fribur­go in Coppa svizzera, per non parlare dell'altra sera con gli Star­wings. La verità è che la squadra in questi anni ha sviluppato un ottimo gioco collettivo, grazie al­l'intelligenza cestistica dei gioca­tori che ormai giocano insieme da tre anni. Per questo sono sicu­ro che il derby sarà molto diffici­le. Noi, comunque, abbiamo con­crete possibilità di farcela».


by Corriere del Ticino



!maro!
00domenica 28 febbraio 2010 11:28






Rodrigo Pastore (coach SAV) e Joe Whelton (coach Lugano)
(AGOSTA AGOSTA/F. TI-PRESS/D.



Origliando in coda sulla cantonale.
.



Rodrigo contro Joe: la semifinale di Coppalega immaginata nel traffico tra Melide e Bissone .



di Mec .



Oggi e domani a Montreux si giocano le Final Four di Coppa della Lega maschile e femminile. Nelle donne una scontata finale Nyon-Sierre, entrambe targate Sdent, che si giocherà domenica, mentre in campo maschile oggi le due semifinali: Lugano-SAV Vacallo e Olympic-Monthey. Un derby non è certamente una sfida nuova ai vertici delle competizioni, sia in Coppa come in campionato. In Coppa della Lega è una novità e una delle due sarà in Finale domenica. Per Vacallo la voglia di stupire e mettere un altro titolo nella recente ampliata bacheca, per Lugano un ritorno alla vittoria che insegue da anni, oramai.

Sto per chiamare i due coach e sentire le loro opinioni, quando mi ritrovo in coda sulla cantonale fra Melide e Bissone. Tutto bloccato nei due sensi. Venti metri avanti, vedo due persone scendere dalle loro auto: toh, Whelton e Pastore che, in coda come gli altri, si ritrovano ad aspettare che si torni a sgommare. Quando si dice “il caso”. Mi avvicino, non visto, ma a sufficienza per sentire i loro dialoghi. Che prontamente annoto e riporto.


Pastore:
«Ciao Joe, come va?».
Whelton:
«Bene come mai da queste parti ?».

Pastore:
«Mi piace ogni tanto venire a Lugano a fare due passi».
Whelton: «Non all’Elvetico».

Pastore: «Non sempre, ma ci torneremo tutti, all’Elvetico fra dieci giorni».
Whelton:
«Vero. E come vanno i tuoi feriti?».

Pastore: «Meglio, ma non quanto i tuoi che hanno recuperato».
Whelton: «Ehi, complimenti per come avete battuto Basilea».

Pastore: «Grazie, da un collega li accetto volentieri. Ma sono i miei ragazzi che hanno fatto tutto, con orgoglio, grinta e determinazione e li voglio ringraziare».
Whelton:
«Giusto dirlo. I miei hanno risposto bene ma il Boncourt ha mollato subito. Ma sono contento della risposta datami, anche dal tuo ex, Mihajlovic».

Pastore: «Lui è uno che può dare molto, ma tu non hai problemi. E se uno si fa male, ecco che ne arriva un altro. Io faccio le nozze coi fichi secchi».
Whelton:
«Si però sono delle belle nozze a vedere i risultati. Ma il vostro comitato non ti aiuta?».

Pastore: «Il comitato fa delle scelte, io prendo atto e mi adeguo. Non sarebbe stato male averne uno in più, ma ci vuole uno bravo, con la testa giusta, non il primo che passa. Se penso che Draughan…».
Whelton:
«Sì, ho sentito. Peccato che sia finito a Friburgo, anche se voi e noi l’abbiamo incontrato prima che si inserisse al meglio».

Pastore: «Ma noi ne abbiamo affrontati due e han fatto nulla. Risorse mentali, tecniche e psicofisiche contro risorse finanziarie, se vogliamo puntualizzare».
Whelton:
«Ehi, capisco cosa vuoi dire, ma ogni tanto capita di stare con pochi soldi, altre volte con tanti. Ma i soldi non vanno in campo».

Pastore: «Per fortuna, altrimenti non avremmo vinto quello che abbiamo vinto».
Whelton:
«Ok, però non dirmi che voi avete una squadra che costa centomila dollari! Anche in Svizzera non ci vengono solo per il paesaggio: money is money».

Pastore: «Giusto. Anche noi abbiamo un bel budget, ma non è paragonabile. Devi capire che io sono contento della situazione. Certo che le sofferenze sono tante, ma vuoi mettere conquistare una semifinale e una Finale con i ranghi ridotti e contro Starwings e Olympic? I miei ragazzi sono speciali, sempre a non mollare mai».
Whelton:
«Anch’io sono contento. Tu hai il vantaggio che lavori da tre anni con loro, io da tre mesi. Ma sono felice della crescita del gruppo. Sabato sarà una bella partita, ne sono certo».

Pastore: «Anch’io lo penso. Ho una panchina meno ricca (e dai!) del solito, ma sono sicuro che avrà poca importanza. Non ho l’abitudine di fasciarmi la testa prima e neanche di lamentarmi dopo. Andremo in campo per vincere, come sempre».
Whelton:
«Giusto, niente piagnistei. Non saprei poi come cominciare. So che noi, come società dobbiamo cominciare a vincere qualcosa, dopo anni di rospi inghiottiti e sconfitte contro di voi e non solo».

Pastore: «Se vincete il tuo presidente ti farà un monumento: è stato sempre così disperato e triste nelle ultime finali giocate».
Whelton:
«Sarei contento se mi firmasse un nuovo contratto, magari di tre anni, così torno con tutta la famiglia».

Pastore: «La coda comincia a muoversi. Ci vediamo a Montreux, ciao Joe».
Whelton:
«Ok, a Montreux. Buon viaggio Rodrigo».


E dopo questo festival di pinocchiate, corro in auto e mi confondo nella nebbia che sale dal lago. Troppo tardi per qualsiasi cosa, ma come non trovare un attimo per riferirvi tanto fair play? Buon derby a tutti!


P .S: ogni riferimento a nomi, fatti e persone è puramente casuale: anche le omonimie devono considerarsi fantasie dell’autore del testo.





by La Regione Ticino



!maro!
00domenica 28 febbraio 2010 11:28


27.02.2012 - Semifinale Coppa della Lega

SAV Vacallo - Lugano Tigers



15 : 20
36 : 47
59 : 82
75 : 104








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(Photo: Keystone)


Exploit de taille pour Lugano dans le derby tessinois .
.

Les Lugano Tigers ont créé la sensation en étrillant leurs rivaux
du SAV Vacallo 104-75 en demi-finale de la Coupe de la Ligue.




ats.



Dimanche en finale du «Final Four» montreusien, ils se mesureront à Fribourg Olympic, vainqueur 95-83 de Monthey.

Tous les regards étaient braqués en début d'après-midi sur la première affiche du dernier carré, le derby tessinois entre les deux grands favoris du championnat de LNA. La solidité et l'expérience du SAV Vacallo, déjà mises à mal mercredi en quart de finale face aux Starwings Bâle (80-78), ont cette fois totalement rompu sous le poids de la fougue de Luganais déchaînés.

Emmenés par leur duo américano-nigérian Abukar (20 points) et Efevberha (22), les Tigers ont rapidement pris leur adversaire à la gorge (20-15 à la 10e minute). Puis ils ont resserré l'étreinte au fil des minutes pour annihiler toute velléité adverse de revenir dans la partie.

Fribourg Olympic a connu plus de difficultés pour se défaire de Monthey. Après une entrée en matière plus que moyenne (14-25), les triples tenants du titre ont forcé la décision par un collectif solide dans les deux quarts intermédiaires remportés 33-18 et 37- 17. Draughan (20), Polyblank (18), Petkovic (15), Vogt (11), Quidome (10) et Esterkamp (10), ont tous franchi la barre des 10 points du côté fribourgeois.


by 20 Minutes online.



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FR. Olympic - Monthey


14 : 25
47 : 43
81 : 60
95 : 83



Fa' piacere sentire che Molteni sta giocando veramente bene
in questi primi 12 minuti.
E' un giovane che nelle finali di Coppa, trova senz'altro le
giuste motivazioni ed in queste occasioni riesce a mettersi
in mostra davanti ad un pubblico piu' vasto.

Draughan che sino a due minuti dalla fine del 2. quarto non
aveva marcato nessun canestro, riesce a segnare ben 8 punti
prima della pausa.

Il Friborgo sale in cattedra nel 3. e per il Monthey, che
aveva avuto sino a 13 pts di vantaggio, ora ha le proprie
speranze legate ad un lumicino, dopo che Pektovic mette a
segno una tripla al suono della sirena.

La luce si spegne per i Vallesani ed il Friborgo raggiunge
la sua quarta finale consecutiva, dopo aver conquistato la
Coppa nelle tre ultime edizioni.

Domani alle 16.00 la contesa vedrà di fronte in finale il
LUGANO TIGERS contro l'OLYMPIC FRIBOURG.

ciao

maro




!maro!
00domenica 28 febbraio 2010 22:04




Finale Coppa della Lega 2009/2010

Lugano Tigers - FR. Olympic



17 - 19
36 - 39
59 - 54
78 - 79





...





L'incontro e' incominciato punto a punto tra le due squadre.
I migliori scorer dei primi 10 minuti sono stati Mladjan
e Petkovic.

Abukar ed Efevbehra, che ieri sono stati i migliori nelle
semifinali, non sono ancora entrati mentalmente in partita.
Miglior scorer a metä gara Petkovic 11 pts. Migliore dei
bianconeri e stato Stockalper. Friborgo ha avuto sino a 8 pts.
di vantaggio.

Grande prova nel 3. tempo di Mihajlovic ed Efevbehra che
portano a dare il massimo vantaggio di 7 pts. per i Tigers.

Nel 4. Efevbehra, Mihajlovic e Stockalper portano il
vantaggio a 9, ma c'é tenacia nell'Olympic con le triple
di Draughan e Quidome.
Abukar e Efevbehra riportano a 8 punti a 2'52''.
Non si puo' ancora dire chi potrà vincere il trofeo,
anche se i radiocronisti burgundi non sono tanto speranzosi.
Friborgo recupera ancora.
Con una tripla di Quidome, lo scarto é solo di 2 pt.
Draughan 3 pts e porta in vantaggio i Burgundi di 1 pt. a
22" secondi dal termine.
A 6 sec. fallo su Brown. 1 Tiro libero segnato.

PARITA'.

A 0.6 secondi dalla fine Bertrand assegna un fallo su
Draughan che mette a segno uno dei tiri liberi e consegna al
FRIBOURG OLYMPIC

la 4^ Coppa consecutiva.

Grande spettacolo di Basket che purtroppo la ns. Televisione
non ci permette di assistere.

E' un grande peccato.


ciao

maro




!maro!
00sabato 6 marzo 2010 14:33
28.02.2010




(Keystone)




Draughan a 0''06 dalla sirena punisce un Lugano discontinuo .
.

In vantaggio di 9 punti a tre minuti dalla fine i Tigers perdono la testa e vengono superati al fotofinish.






MONTREUX - C’è grande amarezza nel Lugano per aver perso, a Montreux, una Coppa della Lega che, ad un certo punto sembrava sua. A tre minuti dalla fine, infatti, i Tigers conducevano ancora di nove lunghezze (67-58), ma proprio nel loro momento migliore, hanno commesso un paio di ingenuità che hanno rilanciato il Friborgo, a canestro dai 3 punti con Quidome e Draughan (l’ex di turno): -3 e 67-64.

La partita si è letteralmente infiammata, i Tigers hanno cercato di replicare con Efevberha (l’elemento di maggior spicco in quel frangente), ma ogni volta sempre Quidome e Draughan hanno risposto prontamente. Si è arrivati così al gran finale. Un contrasto tra Brown e Petkovic è stato sanzionato da un fallo fischiato da Pizio a favore del luganese: 1/2 dalla lunetta e 78-78.

Il Friborgo ha chiamato il time-out, la palla è entrata in possesso di Draughan quando mancavano sei secondi dalla sirena. L’americano ha tentato una penetrazione, con il braccio ha sbilanciato Efevberha. Lo statunitense dell’OF ha insistito andando ad inciampare proprio sul rivale che stava franando a terra e Bertrand, a 0''06 di secondo dalla fine (!) ha concesso due liberi al friborghese che ne ha infilato solo uno, sufficiente per permettere alla sua squadra di conservare il trofeo vinto la scorsa stagione!



by Ticinonline




!maro!
00sabato 6 marzo 2010 14:41








Benetton Fribourg Olympic a remporté pour la 4ème fois consécutivement la Coupe de la Ligue .
.

Face à l'équipe des Lugano Tigers au terme d'une partie de très grande qualité et au final absolument fou.






L'équipe fribourgeoise a connu le meilleur départ contrôlant bien le jeu tout au long d'une première mi-temps qu'elle a bien gérée ne parvenant toutefois pas à creuser un grand écart au panneau d'affichage. On sentait toutefois l'équipe luganaise bien en place et susceptible à la moindre baisse de régime de l'équipe fribougeoise de prendre les devants. Un homme avait brillé lors de cette première mi-temps, le tout jeune meneur fribourgeois, Stefan PETKOVIC, auteur d'une performance en tout point remarquable.

Cette baisse de régime est intervenue dans le 3ème quart-temps où l'équipe fribourgeoise a connu beaucoup moins de réussite offensivement permettant à l'équipe luganaise de prendre les devants. Mais Benetton Fribourg Olympic a continué de s'accrocher rendant coup pour coup. Alors qu'il restait environ 3 minutes de jeu et que le score était de 72 à 64 en faveur des Lugano Tigers, tout le monde pensait que le match était plié. Nous avons alors vécu des moments absolument extraordinaires avec une équipe fribourgeoise revenant au score par son adresse extérieur et des Luganais qui ne cédaient rien. On a alors vécu un épilogue absolument dramatique avec à 6 secondes de la fin sur le score de 78 à 77 en faveur de Benetton Fribourg Olympic, deux lancers-francs accordés à l'équipe luganaise. Elle n'en a converti qu'un seul, score 78 à 78, remise à mi-terrain. L'équipe fribourgeoise a obtenu à 6 dixièmes de la fin de la rencontre deux lancers-francs sur une faute qui allait faire couler beaucoup d'encre. Un lancer-franc a été marqué, le deuxième raté volontairement et au final une victoire de un pt et un titre qui reste en main fribourgeoise pour la quatrième saison consécutive.

Un dénouement dramatique pour une partie d'un excellent niveau et qui a fait honneur au basket.

Difficile de ressortir un nom de cette partie même si du côté luganais, Michael EFEVBERHA a été très présent en fin de rencontre, de même que du côté fribourgeois, Edwin DRAUGHAN


by Site de la Coupe de la Ligue.

!maro!
00sabato 6 marzo 2010 14:42




(Keystone)




Finale pazza: a sorridere è l'Olympic.
.



Lugano fatica nel primo tempo e non riesce poi a chiudere la gara nel secondo

Bella, intensa e incerta fino all'ultimo possesso la finale di Montreux - I bianconeri iniziano in maniera contratta e mostrano il loro volto migliore solo nella seconda parte di una partita decisa, purtroppo, da un fischio arbitrale .



di Mattia Meier

Ancora una finale, ancora una sconfitta. Sembra es­sere quasi una maledizione quel­la che perseguita i Lugano Tigers della gestione Cedraschi, i quali negli ultimi anni spesso hanno raggiunto, perdendolo, l'ultimo stadio di una qualsivoglia com­petizione - sia essa la Coppa di Lega o la Coppa Svizzera o anco­ra il campionato. A rendere an­cora più amaro l'epilogo della ga­ra contro Friburgo il fatto che una finale bella e appassionante co­me quella di ieri pomeriggio sia stata decisa da un (assurdo) fi­schio arbitrale. Nella fattispecie quello fischiato a Efevberha da Bertrand a 0.6 secondi dal 40esi­mo. E che, di fatto, ha deciso a chi sarebbe andata la Coppa 2010. Prima del «fattaccio» però, i 1.300 presenti hanno potuto ammira­re una partita vera, incerta dal­l'inizio alla fine.
Una gara che i bianconeri avreb­bero comunque potuto, e forse dovuto, fare loro prima degli ul­timi concitati secondi. Perchè do­po un inizio parecchio contratto (8 palle perse nel primo quarto), sintomo della voglia di vincere e far bene da parte di Abukar e compagni, il Lugano nel secon­do tempo una volta ingranato sembrava in grado di poter gesti­re il vantaggio accumulato.
Ma partiamo dal principio. Ad iniziare meglio, come scritto po­c'anzi, sono i burgundi, abili nel non far entrare in partita Abukar (4 punti e solo tre tiri nel primo tempo) raddoppiandolo ad ogni possesso. Dopo un primo tempo passato a rincorrere i ragazzi di Whelton prendono però in ma­no la partita, riuscendo a coin­volgere finalmente Abukar in at­tacco. Ma anzichè allungare in maniera netta i bianconeri ri­mangono avanti di pochi punti, vittime delle proprie disattenzio­ni. Efevberha trascina poi i com­pagni sul + 9 al 34' (67-58). Sem­bra finita, invece le triple di Qui­dome e Draughan riportano sot­to Friburgo. Due minuti più tar­di i Tigers sono nuovamente avanti di parecchio (72-64). Ma ancora una volta Quidome pri­ma (tripla del 77-75) e Draughan poi («bomba» per il + 1, 77-78, a 22 secondi dalla fine) ribaltano la situazione. Whelton affida quindi l'ultimo possesso a Efev­berha, che però pasticcia e per­de palla. Brown e Petkovic si get­tano a recuperarla e Pizio sanzio­na il burgundo. Mancano 6 se­condi, Brown va in lunetta ma fa solo 1/2 (78-78). Timeout Fribur­go e palla a Draughan che attac­ca Efevberha dal palleggio spin­gendolo. Il nigeriano cadendo sgambetta l'avversario. Bertrand decide di prendersi un po' di pal­coscenico e fischia fallo, il tutto con 0.6 secondi sul cronometro. Qui Draughan, dopo aver segna­to il primo libero, sbaglia appo­sta il secondo, e Friburgo può fe­steggiare la quarta Coppa della Lega conquistata. Rimane il ram­marico comunque per una fina­le decisa da un fischio arbitrale, il che suona un po' come una sconfitta per lo sport: perchè ieri tutti i presenti avrebbero merita­to altri cinque minuti di una fi­nale stupenda.


by Corriere del Ticino



!maro!
00sabato 6 marzo 2010 14:43







(Keystone)



Alessandro Cedraschi: «Stufo di certi arbitri» .




di ma.me

A fine partita il più infuriato di tutti è il presidente Alessan­dro Cedraschi, che all'ultimo se­condo si è visto portare via un trofeo che voleva fortemente. La rabbia in corpo del presidente bianconero è parecchia, tanto da invitare i suoi giocatori ad in­filarsi subito negli spogliatoi per evitare una premiazione che suona come una beffa. E quan­do arriva alla conferenza stam­pa, Cedraschi non ha peli sulla lingua: «Paghiamo il fatto di di­scutere con gli arbitri, perchè abbiamo sempre detto che c'è qualcosa che non va. Non ce l'­ho di certo con Friburgo, che meritava di vincere ma senza aiuti esterni. Ora però sono stu­fo, abbiamo speso dei bei soldi per venire qui. La verità è che Bertrand troppo spesso vuole fare la «star», quando invece non è l'arbitro che deve decide­re una partita».
È invece abbattuto Joe Whelton, abbattimento che gli si legge be­nissimo in volto: «L'ho chiesto ai ragazzi durante l'ultimo time­out: regaliamoci altri cinque minuti. Perchè penso che l'avremmo meritato, tanto noi quanto Friburgo. Non so cosa dire, sono 26 anni che faccio l'allenatore professionista e in tutta la mia carriera non ho mai visto un arbitro incidere in ma­niera così netta sul risultato fi­nale. Bertrand avrebbe dovuto lasciare che i giocatori disputas­sero il supplementare, perchè le partite devono deciderle i gio­catori, come è giusto. Anche perchè secondo me l'ultima azione o fischi fallo in attacco oppure non fischi niente».
Se il Lugano piange, ovviamen­te sul fronte friburghese ridono, come Dave Esterkamp, tra i mi­gliori per i suoi: «È stata una grande partita, disputata da due squadre che si sono espresse al loro massimo. Che battaglia, so­no esausto. Prima eravamo avanti, poi siamo andati sotto ma non abbiamo mai mollato, e nel finale Quidome e Drau­ghan ci hanno regalato la pos­sibilità di festeggiare un'altra vit­toria».
Sulla stessa lunghezza d'onda il suo allenatore, Damien Leyrol­les: «Come ha detto bene Dave, non abbiamo mai mollato, il che dimostra una grande attitudine. Vincere due partite in due gior­ni non è evidente, specialmen­te se il secondo avversario si chiamo Lugano. Il nostro piano partita era chiaro, abbiamo pre­so dei rischi che alla fine si so­no rivelati paganti. Sono felice per i giocatori, per la società e per i nostri tifosi che ci hanno seguito qui a Montreux. Sul­l'episodio finale non mi pronun­cio, perchè sono dalla parte «sbagliata» per dare un giudi­zio, probabilmente però mi sa­rei arrabbiato pure io».


by Corriere del Ticino



!maro!
00sabato 6 marzo 2010 14:44






(Keystone)



Lugano scippato a Montreux.
.



Whelton: ‘Una cosa mai vista’.
E i Tigers disertano la cerimonia di premiazione.

Coppa della Lega, un (altro) regalo dell’arbitro Bertrand consegna il trofeo all’Olympic.



di Dario Bernasconi .


Finisce con la vittoria dell’Olympic, a 6 decimi dalla fine quando Draughan, sul 78-78, mette il primo dei due tiri liberi. Un regalo che l’arbitro Bertrand fa ai burgundi, uno scippo, il secondo, che lo stesso arbitro fa al Lugano.

Il primo risale a qualche anno fa a Ginevra, sempre nella finale di Coppa della Lega, quando diede un passi a un rimbalzo splendido di Sassella a una manciata di secondi dalla fine, col Lugano avanti di 2. Palla a Kautzor nell’angolo e tre punti.

Ieri sera ha fischiato un fallo ad Efevberha che era uno sfondo di Druaghan, ma meglio se non avesse fischiato nulla e avesse consegnato ai supplementari la decisione.

«Uno scandalo», l’ha definito l’ex allenatore della Nazionale Monnier. «Questi modi di fare arroganti fanno del male a tutto il basket». Cito le sue parole e non la sequela di altri commenti sugli stessi toni, espressi dal mondo del basket romando.

Il Lugano ha poi rifiutato di partecipare alla premiazione: non un gesto di fairplay, ma almeno non ipocrita. Poi si possono dire molte cose, ma di questa situazione scriviamo da anni.

In questa sconfitta che brucia per come è stata subita, va pur detto che il Lugano ci ha messo del suo. Però era riuscito a ricucire bene e nell’ultimo quarto aveva 8 punti di margine, 72-64 a 2 minuti dalla fine. Poi, alcuni giochi d’attacco poco concreti e una difesa sui tiri da tre punti di Quidome, 3, e Draughan, 2, negli ultimi minuti, hanno permesso all’Olympic di rientrare. A 79” Efevberha firmava da tre il 77-72. Dieci secondi dopo rispondeva Quidome, 77-75. A 34” Mihajlovic sbagliava dall’angolo e Draughan firmava il 77-78. Sul ribaltamento di fronte, a 6’’ dalla fine, Brown rimediava su una cavolata di Efevberha: fischiato il fallo a Petkovic, Brown metteva solo un libero su due. Poi il punto di Druaghan che puzza e puzzerà sulla vittoria dei burgundi.

Il primo quarto è stato un lungo lottare fra le palle perse del Lugano, ben 8, e i tiri sbagliati di Friborgo, 10. Ciò ha permesso alle due compagini di rimanere a stretto contatto, con vantaggi che sono stati di +4 per l’Olympic (13-17 al 9’) e +1 dei Tigers (10-9 al 5’). Un gran pasticciare basket dei bianconeri al cospetto di una difesa a zona che ha chiuso molti spazi.

Nel secondo quarto l’Olympic ha preso più volte il largo, si fa per dire, con un +7 sulla tripla di Quidome all’8’, 27-34, cui i Tigers hanno prontamente replicato con una tripla di Stein, che ha rimesso subito le squadre a soli 4 punti di distanza, poi a 3 sulla sirena di metà gara. Protagonisti Petkovic, che si è bevuto Stein alla grande, 8 punti in 7’, prima che Brown gli mettesse il bavaglio, Vandermeer ai rimbalzi, Mladjan e Stockalper, unitamente ad Esterkamp e Vogt: quest’ultimo, 10 punti, abile nei giochi a due sui quali le rotazioni del Lugano erano sempre in ritardo.

Così Whelton alla fine: «In 26 anni non ho mai visto una cosa del genere. Una decisione discriminante, quella degli arbitri, che ha rovinato tutta la partita. Le due squadre e il pubblico meritavano il supplementare, che avrebbe deciso la sfida in modo sportivo. È molto deludente vedere queste cose». Per quanto riguarda Leyrolles, vi rimandiamo all’Enciclopedia Treccani, non per il contenuto, ma per la lunghezza...


by La Regione Ticino.






!maro!
00sabato 6 marzo 2010 14:45





[Keystone)



Coppa della Lega ed errori .




Ritorno a mente fredda sulla finale di domenica e sul ruolo di ciascuno

Tra arbitri primedonne, altri comprimari e gli sbagli determinanti dei giocatori




di MEC .



La cronaca e il commento della finale di Coppa della Lega non potevano che essere parziali. Dopo la gara, soprattutto per come è finita; per il tempo a disposizione, con l’adrenalina che coinvolge anche chi da 40 anni segue il basket nei suoi alti e bassi; e il sentimento di vittima designata, che fanno il pari con certe decisioni arbitrali, i commenti sono sempre monchi. Mi auguro però onesti, certamente opinabili, come lo è il basket. Ecco perché mi piace tornarvi a mente fredda.

La decisione presa da Bertrand a 6 decimi della fine, ha gridato allo scandalo, al sopruso, allo scippo. Non poteva essere che così. Si poteva fischiare lo sfondo a Draughan (ha il vizio di spingere con il braccio), si poteva non fischiare nulla e ci sarebbe stato il supplementare a decidere una sfida apertissima.

Io mi sono fatto un’opinione e ve la scrivo a mo’ di favola.

Nella giungla, le primedonne dei fischi non sono molte, ma pantera e leone stanno fra queste. Un paio di fischi di pantera, non da ultimo quello a un po’ di secondi dalla fine della contesa fra Serpenti e Tigrotti, erano stati contestati alla grande dai tifosi dei Serpenti. Erano giusti, i falli c’erano, ma i tifosi protestano sempre e più sono più si sentono. Alcune fischiate del leone “contro” i tigrati non hanno fatto rumore perché i loro tifosi erano 20! Quando leone ha visto che pantera si stava prendendo la scena, con alcune decisioni protestate dai serpentoni, deve aver pensato che bisognava rimediare: “Ma come? Sono il primo della classe e questo mi usurpa la scena?”

E allora via, un fischio senza ritorno, a meno che Serpedwin sbagliasse i liberi (ma si può sempre farlo ripetere, o no). E la leadership della giungla era ristabilita. “Il Re sono io, e fin che fischio non si cambia”. Fine della favola e della sfida. Uno dirà che una gara non va giudicata per un fischio, per un tiro sbagliato o per un rimbalzo perso. Giusto. Ma ci sono momenti della gara dove non vi è più possibilità di rimediare. Se sbaglio un tiro a 2 secondi dalla fine del primo quarto, ho trenta minuti per rimediarvi. Se lo sbaglio nell’ultimo quarto non ci sono più rimedi. Gli arbitri non sfidano avversari, devono pensare solo a prendere decisioni corrette e coerenti, senza badare ai colori delle maglie, all’anagrafe e al pedigree dei giocatori. A volte succede, altre no (vedi il metro con Vogt).

Il mio giudizio sugli arbitri, per quello che può valere, è stato negativo. Clivaz ha fischiato poco, con qualche decisione discutibile, ma non ha inciso, lasciando che fossero gli altri due a sfangarsela. Pizio ha cercato una linea più concreta nella seconda parte della gara, lasciando correre un po’ troppo nei primi 20 minuti. Un cambio di metro che è andato di traverso ai burgundi che han protestato (con benefit, direi). Bertrand, a parte l’ultimo incredibile fischio, ha preso alcune decisioni impossibili, essendo fuori posizione rispetto ai colleghi meglio piazzati: un prevaricatore che fa sempre sentire gli altri due di un bene...

Nell’economia di una sfida, comunque, oltre agli arbitri ci stanno anche gli errori dei giocatori. Mi limito ad alcuni particolari del Lugano, visto che l’Olympic ha vinto.

L’ultima palla a 22” dalla fine: Whelton ha chiamato il timeout per organizzare quella che doveva essere l’ultima azione. È stata sprecata da Efevberha che doveva andare a chiudere sulla sirena. Fortuna vuole che sia stata rimediata in extremis da Brown. Ma sul fallo di Petkovic, Brown ha sbagliato un libero, altro errore pesante. 22 secondi decisivi. Altre considerazioni, cominciando dai 14 rimbalzi d’attacco dell’Olympic che sono stati un mattone pesantissimo da digerire, come i 10 punti di Vogt nel primo tempo, tutti sul pick and roll (malfatto secondo noi) con rotazioni difensive inesistenti.

Primo tempo: troppe individualità, dove ognuno cercava la soluzione, non il compagno: vedi i 4 punti di Abukar e i 2 di Efevberha in 16 minuti e gli 0 di Mladjan nella ripresa (limitato anche dai falli) e gli 0 di Sanders, falli a parte. La difesa di Stein su Petkovic (11 punti) mentre Brown non gli ha lasciato un solo punto.

Nell’ultimo quarto: poca velocità nelle rotazioni e nella mobilità, dando a Quidome e Draughan molti spazi per le 5 triple del riaggancio e del sorpasso: 0-6 sul +9, dal 67-58 al 67-64, al 5’; dal +8 a -1, dal 72-64, a 79” dalla fine, al 7778 a 22” dalla sirena: un 5-14 condito da sprechi in attacco per scelte a volte senza cervello. I più costanti sono stati Stockalper e Vandermeer.

Bertrand e grigi a parte, per Whelton non mancherà certo il lavoro in vista dei playoff.

Chiudo con la scelta di Cedraschi di non mandare in campo la squadra per la premiazione. Il fairplay è tutto nello sport. Comunque vada, bisogna confidare nell’onestà dell’avversario, contro il quale ho lottato. Se fattori contingenti mi hanno penalizzato, ci saranno (dovrebbero esserci) persone preposte a questo giudizio. Ma l’avversario merita sempre rispetto e la sua gioia va accettata. Mi auguro che il buon Cedro provveda nel giusto modo. Si cresce anche nelle ingiustizie, presunte o tali che siano.


by La Regione Ticino



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