A RENATO FARINA, CON AFFETTO, UN MESSAGGIO DAI "BAMBA"

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INES TABUSSO
00martedì 4 ottobre 2005 11:19
L'ARTICOLO DI RENATO FARINA LO TROVATE PIU' IN BASSO. QUI DI SEGUITO IL MESSAGGIO CONTENENTE DUE O TRE COSETTE CHE LUI HA DIMENTICATO DI CITARE:

CARTA CANTA
a cura di MARCO TRAVAGLIO

Uniproporzionale


"Vogliamo una scelta chiara per l'uninominale maggioritario, con l'eliminazione della quota proporzionale e il turno unico".
(Silvio Berlusconi, 7 giugno 1994).

"Il maggioritario è la nostra religione".
(Silvio Berlusconi, 2 febbraio 1995).

"Se vogliono tornare alla proporzionale e al consociativismo, si sbagliano di grosso".
(Silvio Berlusconi, 15 maggio 95).

"Nutro diffidenza e paura per questo tentativo di tornare alla legge elettorale proporzionale, per questo disegno di ripristinare la logica dei pedaggi. Il consociativismo fu il male oscuro della vecchia Repubblica proporzionalistica. Il maggioritario è stato travolto in Parlamento dall'introduzione della quota proporzionale. Bisogna eliminarla, per togliere alla nomenklatura la possibilità di entrare in Parlamento attraverso una scorciatoia".
(Silvio Berlusconi, 29 giugno 1995).

"Noi vogliamo il turno unico senza la quota proporzionale".
(Silvio Berlusconi, 2 agosto 1995).

"Nessuno di noi si attacca a questa legge elettorale. Ci sono varie forme di doppio turno".
(Silvio Berlusconi, 23 gennaio 1996).

"C'è anche chi vuole tornare al Grande Centro, al sistema proporzionale, alla palude del consociativismo...".
(Silvio Berlusconi, 27 maggio 1996).

"A noi l'attuale legge elettorale va bene così, ma possiamo discutere garanzie maggiori per i partiti minori. Si può aumentare il peso della quota proporzionale, attualmente al 25 per cento".
(Silvio Berlusconi, 5 giugno 1997).

"C'è da chiedersi se non sia preferibile un cancelliere eletto in Parlamento con la proporzionale, lo sbarramento al 5 per cento e il premio di maggioranza".
(Silvio Berlusconi, 15 aprile 199[SM=g27989].

"Sì a una legge proporzionale che non metta in crisi il bipolarismo".
(Silvio Berlusconi, 14 luglio 2004).

"O si arriva a un sistema con due forze politiche, e allora si deve rinunciare all'ibrido della legge elettorale con la quota proporzionale; oppure si torna al proporzionale integrale".
(Silvio Berlusconi, 28 aprile 2005).

"Non ho mai detto di voler tornare al proporzionale". (Silvio Berlusconi, 30 aprile 2005).

"Si parla di aumentare la quota proporzionale, e noi siamo disponibili, lo siamo sempre stati in questi anni". (Silvio Berlusconi, Ansa, 3 settembre 2005).

"Berlusconi: accordo possibile sul proporzionale".
(Il Giornale, 4 settembre 2005).

(8 settembre 2005)





LIBERO
4 ottobre 2005
UN PARROCO A CAPO DEI BAMBA
di RENATO FARINA

Don Prodi chiama in piazza la sinistra: sindacati e girotondini si mobilitano

Noi abbiamo un debole per le anime in pena. Per questo capiamo benissimo Romano Prodi. Poveretto, come soffre. Logico che insieme cogli amici e i parenti, oltre che soprattutto coi compagni, cerchi di consolarsi sentendosi un capo e mostrandosi in tivù alla testa delle masse. Non ha un partito, neanche microscopico. Se passa la legge proporzionalista, che fa? Deve affittarne uno, ma pare siamo tutti occupati. Neanche Di Pietro si farebbe più in là per lasciargli il suo. Nemmeno Pecoraro Scanio. Figuriamoci Bertinotti: è contrario alla proprietà privata ma non toccategli la sua roba. Povero Prodi, che dolore. Ah, almeno poter fare il capo in una piazza imbandierata. Almeno leader di un bel comizio con annesso tg. Questo gli resta come unica arma. Massì, se vuole, prima di andare a Roma per la rimpatriata ulivetana passi dalla redazione: abbiamo pronta per lui la corona di penne alla Toro Seduto, starebbe benissimo, roseo e piumato, un vero faraone. Con la tonaca poi sarebbe fantastico. I pullman ulivisti sono già pronti per la gitona romana di domenica prossima. Prodi avrà vicino gente incravattata, che intanto pensa di fargli presto le scarpe. Un po' più in là ci saranno i no global, i centri sociali, preparati a fare casino: in fondo sono i suoi alleati più decisi, quello è il suo mondo, lo vuol portare al governo, un mondo di bamba. Costoro dopo aver cacciato dai loro cortei Fassino perché aveva qualche perplessità sui kamikaze e sui resistenti iracheni (marzo 2004), finalmente faranno una serena adunata in nome del nemico comune e conclamato: il Berlusca.

continua qui:

www.difesa.it/files/rassegnastampa/051004/8NNSB.pdf

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