AMBRA JOVINELLI: CRONACA VELENOSETTA CON INTERPRETAZIONI PADANE

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
INES TABUSSO
00giovedì 19 gennaio 2006 23:25
LA PADANIA
18 gennaio 2006

Incontro all’Ambra Jovinelli: presentato “Inciucio - Come la sinistra ha salvato Berlusconi”, scritto con Gomez
E Travaglio picchia ancora più duro

dimitri buffa
«Consorte e Berlusconi sono soci, c’è una sinistra che in pubblico attacca il Cavaliere e in privato ci fa affari». Quando lunedì sera è arrivata la telefonata di Beppe Grillo amplificata in diretta, il pubblico romano dell’Ambra Jovinelli, un tempo sensibile a natiche, seni e signorine di più o meno facili costumi e oggi molto più ammaliato dal tintinnio delle manette, è letteralmente venuto giù dall¹entusiasmo.
“Repubblica” segnala l’intervento di Grillo per l’applausometro finale, ma in realtà a scaldare l’atmosfera ci avevano pensato due ex giornalisti dell’house organ di Berlusconi: Peter Gomez e Marco Travaglio. Due molto bravi, va detto subito, perché hanno notizie, le sanno scrivere e valorizzare politicamente. Non a caso erano due cocchi di Indro Montanelli che li volle con sé quando se ne andò via sbattendo la porta de Il Giornale per fondare la Voce. E spesso i due sono anche molto spiritosi. Ieri ad esempio sulla consueta rubrica Bananas (pubblicando la quale L’Unità dimostra di avere idee che non condivide come nella famosa vignetta di Altan) Travaglio riusciva a dedicare una pagina di rara satira a Giuliano Ferrara e alla sua campagna “disinteressata” per la scarcerazione di Fiorani, con un titolo che è un gioco di parole su un motto che a Roma indica qualcosa di molto preciso a proposito di interessi e inciuci: “Non fiori ma opere di bene”.
In realtà la serata di lunedì era per l’appunto dedicata all’ultima fatica a quattro mani del duo Travaglio Gomez, il libro “Inciucio”, sottotitolo “Come la sinistra ha salvato Berlusconi”. Le cronache di Corriere e Repubblica raccontano di un’atmosfera da duri e puri con il primo partito della sinistra messo alla gogna in maniera sicuramente poco pagante a livello elettorale. Così come nel libro, anche nello show di chi lo ha scritto, ce ne è stato per tutti.
Ad esempio per l’attuale presidente della Rai Claudio Petruccioli il quale secondo Travaglio «dovrebbe sentirsi umiliato per il fatto che per diventare quello che è diventato abbia dovuto passare da palazzo Grazioli per l¹investitura di Berlusconi». Petruccioli è per Travaglio quello che per la Sabina Guzzanti rappresenta la ex presidente “di garanzia” della stessa Rai Lucia Annunziata, predecessore del senatore diessino.
La Guzzanti ha dedicato alle scimmiottature della Annunziata buona parte degli extra del dvd “Viva Zapatero” che fu presentato un mese fa dalla Fandango e che presto sarà allegato allEspresso in edicola quando la campagna elettorale sarà ormai infuocata.
Ma c’è da dire, a onore del vero, che tanto a Travaglio, quanto ai vari Moretti, Guzzanti, Grillo, del rischio di regalare le elezioni di nuovo al centro destra aprendo questa specie di guerra civile bancaria all’interno del centro sinistra non potrebbe fregare di meno. Tanto che Berlusconi dovrebbe incoraggiare spettacoli come quello visto lunedì sera all’Ambra Jovinelli, anzi finanziarli. E infatti, quando un altro giornalista come Oliviero Beha, perseguitato di repertorio in Rai un po’ da tutti i regimi politici da ventitre anni a questa parte (cioè da quando osò scrivere che l’Italia ai Mondiali di Spagna dell¹82 si era comprata la partita con il Camerun per potere accedere alle qualificazioni) ha chiesto proprio a Travaglio se non ci fosse questo timore di fare autogol, la risposta ottenuta non poteva essere più sprezzante: «È il politico che deve pensare cui prodest quando fa e dice certe cose, noi siamo solo dei giornalisti». Che è un modo abbastanza elegante per dire: “cavoli loro”.
Ed ecco perché la Guzzanti ha passato la serata a fare l’imitazione di D’Alema, mica quella di Berlusconi, indicando una volta di più ove ce ne fosse stato bisogno, chi è il nuovo obiettivo dei Girotondi. Che sono ormai un movimento politico e giudiziario affiatatissimo, una squadra che coincide con la rivista “Micromega” e che ha per presidente Flores D’Arcais, per allenatore Di Pietro, che presiede a propria volta un¹altra squadretta, L’Italia dei valori, e per attaccanti l’intero vertice dell’Anm che pubblica i propri teoremi anti berlusconiani ogni mese su quel periodico. Fra l'altro avere amici i giudici fa molto bene quando si fa il giornalismo d'inchiesta con il linguaggio sarcastico che usano Gomez e Travaglio: contro di loro, infatti, spesso le querele per diffamazione a mezzo stampa si rivelano armi spuntate. Anche perché i magistrati stanno dalla loro parte e oltre a non querelarli spesso e volentieri li assolvono. Più facilmente di quanto accade se gli scoop sono fatti da cronisti che il partito dei giudici vede come il fumo negli occhi.
Intanto sia l'Ambra Jovinelli, che sta conoscendo questa seconda giovinezza girotondina, dopo che tutti i tentativi di resuscitare questo teatro nella chiave scollacciata che i romani avevano imparato a conoscere da 50 anni a questa parte erano miseramente falliti, sia Travaglio, Guzzanti e Dandini hanno dimostrato, e dimostrano ogni giorno che Dio manda in terra, di potere prescindere da chi sia al governo per mandare avanti il lucroso business della denuncia di magagni e inciuci. La pancia del popolo diessino purtroppo per quei dirigenti che cercano di privilegiare invece il cervello e la riflessione è sicuramente con questi nuovi Robespierre. Che riescono a illudere qualcuno che questa diversità morale post comunista esista ancora, fatta eccezione, si intende, per qualche dirigente ancora troppo attento alla banca. Oltre che alla barca.

Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 22:07.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com