APPROVA E PROTESTA

CORRIERE DELLA SERA
17 gennaio 2006
E Taormina contesta la legge che aveva votato
Il deputato-difensore: anche se alla Camera ero favorevole, su determinati aspetti possono rimanere delle perplessità

ROMA - Non sarà più stata una «salva Previti», viste la correzione all’ultima curva che ne ha escluso l’applicazione ai procedimenti in corso, ma la ex Cirielli continua a pesare sulla vicenda giudiziaria del deputato Forza Italia. Ieri, per esempio, ha fatto saltare l’udienza davanti alla Corte di Cassazione che deve giudicare sulla condanne nel processo chiamato «Imi-Sir»: sette anni di carcere a Previti e pene diverse agli altri coimputati. Motivo del rinvio? Lo sciopero degli avvocati che protestano contro la ex Cirielli. Una coincidenza, certo, e il presidente delle Camere penali Randazzo respinge con sdegno qualsiasi insinuazione che colleghi i due fatti. «Dietrologie di questo tipo le va a cercare chi è abituato a calendarizzare le proprie scelte sui problemi altrui». Una coincidenza che s’aggiunge a una curiosità: tra gli avvocati che ieri si sono astenuti c’era pure Carlo Taormina, collega di Previti sugli scranni forzisti di Montecitorio, che nel processo «Imi-Sir» difende un altro imputato, Giovanni Acampora, condannato in appello a 6 anni di carcere. Lo stesso Taormina che un mese fa, alla Camera, ha votato a favore della ex Cirielli, quella contro cui i penalisti hanno proclamato lo sciopero. Proprio lui, che aveva definito a suo tempo la riforma della prescrizione e della recidiva «un’ottima legge».
Ieri però ha scioperato, senza alcun imbarazzo. «Anche se uno vota a favore, su determinati aspetti della legge possono rimanere delle perplessità - spiega -, e in ogni caso è stata una scelta dettata soprattutto dalla solidarietà verso gli altri colleghi». Nessun problema di coerenza, dunque. Anche perché se pure Taormina non si fosse astenuto contro la legge appena votata, il processo sarebbe saltato ugualmente. Ma stranezze e coincidenze non si fermano nemmeno a quest’altro particolare. E riguardano sempre il giudizio finale sull’assistito di Taormina, Acampora, che solo ora vede la sua posizione riunita a quella degli altri imputati. Perché nei processi «di merito» aveva scelto da andare da solo, con il giudizio abbreviato. Rimediando una condanna sia in primo che in secondo grado, maggio 2004.
Su di lui la Cassazione doveva pronunciarsi nel settembre scorso, a un anno e tre mesi dalla sentenza d’appello. Ma alla data fissata i supremi giudici sono stati costretti a un primo rinvio. Motivo: il ritardo di un giorno della notifica a uno degli avvocati, Guido Viola, che difendeva l’imputato insieme a Taormina. Al nuovo appuntamento fissato a novembre, i giudici scoprirono che Viola aveva rinunciato al mandato, e unico difensore rimaneva Taormina. Il quale il giorno della discussione fece valere l’impedimento parlamentare: doveva essere a Montecitorio per votare la ex Cirielli. Nuovo rinvio, e riunione del procedimento a quello di Previti e gli altri imputati, 16 gennaio 2006, cioè ieri, quando a impedire l’udienza è stato lo sciopero degli avvocati.
Il presidente della Corte ha provato a ipotizzare lo slittamento a marzo, considerando che per le nuove notifiche ci vuole almeno un mese. Ma l’avvocato-deputato Taormina ha fatto presente che in quel periodo lui sarà in piena campagna elettorale. «Dunque, se è possibile, chiederei un rinvio a dopo le elezioni», ha detto. Cioè dopo il 9 aprile. La decisione non è stata ancora presa, ma Taormina insiste: «A parte i miei impegni, è normale che processi con implicazioni politiche non si celebrino a ridosso del voto». Per quando sarà, comunque, l’avvocato ha già pronta una richiesta: rinvio alla Corte costituzionale della ex Cirielli ultima versione, con conseguente sospensione del giudizio.
Giovanni Bianconi