BOCCASSINI/RICORSO CASSAZIONE PER STRALCIO SME: ILLOGICITA' DELLA MOTIVAZIONE IN SENTENZA CASTELLANO

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INES TABUSSO
00giovedì 15 giugno 2006 22:36


IL MESSAGGERO
15 Giugno 2006
Il pm ricorre: no al proscioglimento di Berlusconi
di ITALO CARMIGNANI

MILANO - Sessantaquattro pagine per chiedere alla Cassazione di annullare la sentenza con cui il Tribunale di Milano ha prosciolto l'ex premier Silvio Berlusconi dall’accusa di avere corrotto il giudice Renato Squillante. Le pagine portano la firma del sostituto procuratore Ilda Boccassini e sono l’ultima carta contro il leader di Forza Italia assolto in primo grado e presciolto in appello dall’accusa di corruzione giudiziaria per aver ”comprato il verdetto sulla Sme del giudice Filippo Verde”. La Bocassini chiede di annullare la sentenza dei giudici di primo grado relativa al proscioglimento che riguarda l'episodio del cosiddetto «bonifico orologio», cioè il versamento di 434 mila dollari datato 6 marzo '91. Somma che, per l'accusa, partì da un conto Fininvest e dopo essere transitata su un conto di Cesare Previti, finì all'ex capo dei gip Renato Squillante. Nelle 64 pagine di ricorso il pm Boccassini innanzitutto parla di «mancanza e manifesta illogicità della motivazione» della sentenza dei giudici di primo grado presieduti da Francesco Castellano, che ritiene sia viziata sotto vari profili come quello che «riguarda la sistematica atomizzazione degli elementi di prova».
Commento di Francesco Giro (Fi): «Dalle valutazioni della Boccassini emerge una durezza fuori misura che investe con toni apodittici assai sorprendenti i giudici che hanno assolto Silvio Berlusconi».


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