Il 21 ottobre uscirà
La malavita, il nuovo disco dei Baustelle.
Un disco sicuramente più impegnato, più maturo, più adulto rispetto ai 2 precedenti (specialmente se confrontato con
La moda del lento: su 14 brani, 15 parlano di sesso…). Anche la musica è, a mio parere, molto più concreta, quindi meno frivola e poppeggiante.
La malavita in fondo è un album concettuale. Ogni canzone propone un esempio di “mala vita”: c’è la sedicenne vuota e allo sbando che opta per il suicidio (La guerra è finita); c’è il matto del villaggio che ci fa conoscere la sua vita, la sua umanità (Sergio); c’è la donna cinica e disillusa la cui vendetta è “un buco di proiettile” (Revolver); c’è il corvo che dall’alto osserva e studia la nostra strana specie (Il corvo Joe); c’è la studentessa che si perde nel conformismo e nel qualunquismo (A vita bassa)…
Come di consueto, non mancano le citazioni: “… mi spieghi che dietro ogni campo di grano/c’è il divino/c’è Van Gogh…” (Il nulla);
“…tra i Manzoni preferisco quello vero, Piero…” (Un romantico a Milano);
“…è l’antidoto che ho/al futuro anonimo/è la scritta Calvin Klein/è la firma D&G tatuata sugli slip/sopra la vita dei jeans/che quest’anno va bassa…” (A vita bassa).
Anche il sarcasmo è presenza fissa nell’opera dei Baustelle: “…anche oggi è domenica/tutta d’oro la gente luccica/mentre osserva la anatre/inventandosi la felicità…” (Il corvo Joe);
“…comete nuove cadono/per un errore cosmico/è l’universo inutile…” (A vita bassa).
Vivamente consigliato!
E se non conoscete i Baustelle, bhè, è ora di recuperare il tempo perduto!
Magari potete cominciare da qui: www.baustelle.it
[Modificato da monos.84 18/10/2005 8.38]