Borsellino, 16 anni fa via D'Amelio

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il rat-man
00sabato 19 luglio 2008 00:06
Il 19 luglio 1992 un attentato mafioso stroncò la vita del magistrato e di 5 uomini della sua scorta

Il 19 luglio saranno passati 16 anni dalla strage di via D'Amelio a Palermo in cui persero la vita il giudice Paolo Borsellino e 5 uomini della sua scorta. Tra le varie iniziative per ricordare il magistrato scomparso c'è da segnalare soprattutto quella della magistratura. Alle undici del 19 luglio si terrà un incontro nell'aula magna del palazzo di giustizia a cui parteciperanno il presidente della Corte d'Appello Armando D'Agato, il presidente dell'Anm, Guido Lo Forte, il presidente del Consiglio dell'Ordine degli Avvocati, Enrico Sanseverino, il vicepresidente dell'Anm nazionale Gioacchino Natoli e il pm Antonino Di Matteo.

VERITA' PROCESSUALE - Sedici anni non sono stati ancora sufficienti tuttavia per avere una conclusione definitiva delle varie inchieste legate alla strage. Identificati gli autori materiali, restano ancora alcuni misteri. Giovedì scorso è stato assolto in appello il tenente Carmelo Canale, ex braccio destro del giudice Paolo Borsellino, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa. I giudici della corte d'appello di Palermo hanno confermato l'assoluzione di primo grado dell'ufficiale. La Procura generale, al termine della requisitoria, aveva chiesto la condanna a dieci anni per Canale, ma i giudici hanno accolto la richiesta di assoluzione della difesa di Canale, che era presente al momento della lettura in aula. Subito dopo l'assoluzione, il suo pensiero è andato a Paolo Borsellino. «È un omaggio a lui - ha detto tra le lacrime - il 19 luglio è il sedicesimo anniversario della sua morte».

RITA BORSELLINO - E l'assoluzione di Canale ha riportato l'attenzione dei media sul rapporto tra mafia e politica. «In sedici anni la lotta alla mafia ha ottenuto risultati importantissimi, ma Cosa Nostra si è rigenerata ed è mutata. È entrata nel mondo degli affari e della politica. E se è logico che la mafia cerchi questi appoggi, è meno logico che li trovi» ha dichiarato Rita Borsellino. Per la sorella del magistrato ucciso «ora bisogna guardare a queste collusioni. L'eredità di mio fratello è viva ma sempre minacciata. Le previste riforme della giustizia sono una grande contraddizione, vanno in una direzione opposta alla sua. Questo significa celebrarne la morte».



la memoria storica di noi italiani è brevissima, tendiamo a dimenticare troppo in fretta avvenimenti, cose e persone, specialmente a dimenticare persone integerrime uccise dalla criminalità organizzata

mi ha colpito una intervista di borsellino che ho rivisto qualche giorno fa su rai3 e che ho ritrovato su youtube



è del 1989 ma è spaventosamente attuale, chissà per chi mi chiedo [SM=g27829]
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