Come vivere il dolore

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=Ranze=
00domenica 5 novembre 2006 22:28
Vorrei sapere se avete qualche "strategia" per superare un momento di forte dispiacere... [SM=g27774] [SM=g27774]

Qualcosa da fare per sentirsi meglio...
Naco chan
00lunedì 6 novembre 2006 11:41
Penso che dipenda dal tipo di dolore che si prova.
Purtroppo, l'unica cosa che posso consigliarti è dare tempo al tempo, che è la medicina migliore.
Brutalmente fra se fatta, eppure è anche brutalmente vera. Ci sono momenti in cui mi sono sentita malissimo, piangevo, mi sentivo quasi soffocare.
In quel momento ho pensato che prima o èoi sarebbe passata; che tutto questo mi avrebbe solo rinforzata; che l'nica era cercare di occupare la mente facendo altro (con lo studio, uscendo, stando il meno possibile a casa, o comunque facendo qualcosa che mi piace e che necessita di una mente attenta per essere svolta). Dopo tanto tempo, devo dire che le cose vann meglio; ogni tanto mi capita ancora di star male, ma penso che anche questa passerà.
Ripeto questa è aun regola generale, tanto banale quanto vera, secondo me; ma poi dipende da caso a caso, da persona a persona, da problema a problema. ^^
Jack8321
00lunedì 6 novembre 2006 14:58
Se sei credente pregare aiuta, la cosa mi è servita quando mia nonna è venuta a mancare.
Anche parlare aiuta. alla fine però solo il tempo lenisce il dolore
Dark Kana
00lunedì 6 novembre 2006 15:36
Forse ho abbastanza voce in capitolo, perchè da tutti i momenti dolorosi ne sono uscita da sola, nessuno mi ha mai aiutata, o meglio, se si sono sforzati di aiutarmi non avevano capito fino in fondo cosa non andava.
Per cui non mi sento di consigliarti di parlarne con qualcuno; io personalmente mi affogo nella Nutella (spesso è quella il miglior anti-depressivo), scrivo e disegno fino a farmi male alle dita, leggo libri vecchissimi (anche quelli delle elementari)...faccio qualunque cosa mi possa ricordare cosa sia la felicità...ma prima di chiedere consiglio ad altri cerco di superare il problema e la tristezza da sola...
ReaderNotViewer
00lunedì 6 novembre 2006 15:50
Credo che si debba distinguere il "grande" dolore dagli altri dolori, che possono essere importanti e fare soffrire molto le persone, ma che si possono affrontare e dimenticare più facilmente.
Non c'è nessun trucco per affrontare i lutti, le invalidità, le vere e proprie "disgrazie": il dolore deve fare il suo corso, l'unico consiglio che si può dare è di aggrapparsi a qualcosa - persone care, amici, passioni - per non farsi completamente annullare. Se può essere d'interesse, posso dire che il dolore per la morte di una persona cara, un familiare stretto, comincia a diventare sopportabile dopo circa sette mesi: prima d'allora non c'è che da tirare avanti come meglio si può, ricordando che non si è certo i primi - e neppure gli ultimi - a passare per questa esperienza.
Tutto il resto - pene d'amore, delusioni e rinunce obbligate - si può prendere più o meno alla leggera, a seconda del carattere o delle circostanze, alleviando il dispiacere concedendosi qualche piccola consolazione (anche la Nutella, se vi piace). Anche immergersi nella lettura e/o nella scrittura è molto d'aiuto. Credo poco all'utilità di distrarsi uscendo per andare a divertirsi, perché c'è il rischio che assistere all'allegria altrui renda ancora più infelici.
=Ranze=
00lunedì 6 novembre 2006 21:35
[SM=g27774] [SM=g27774] [SM=g27774]
Si può soffrire anche se non è un parente.
[SM=g27774] [SM=g27774] [SM=g27774]

Anche per un'amica che sta male.
Dark Kana
00lunedì 6 novembre 2006 22:27
come hai ragione...
io ho la (s)fortuna di essere empatica, molto spesso scoppio a piangere semplicemente vedendo qualcuno che soffre...
senza contare che, in certi casi, gli amici possono essere le persone più vicine a noi...
==Mew Pam==
00martedì 7 novembre 2006 14:16
Stare insieme agli amici aiuta molto. Anche concentrarsi sulle proprie passioni e dedicarsi completamente a quello che si sta facendo, o almeno io faccio così! ^^
=endless=
00martedì 7 novembre 2006 15:44
Come vivere il dolore... bella domanda.
Io lo vivo male, sempre. Mi chiudo in me stessa e scoppio a piangere anche se il pensiero sfiora la persona per cui sto male.
C'è stato un periodo, il più brutto della mia vita, in cui pensavo di perdere la persona che amavo, perdere non nel senso che mi lasciasse ma nel senso più brutto (ho fatica ancora a dire quella parola). Credimi, mi sentivo morta. Non ridevo, piangevo soltanto e mi dava fastidio se qualcuno si lamentava del mal di testa o di qualsiasi altra cosa.
Il dolore, quello vero, non si può viverlo che male.
§yumeko§
00martedì 7 novembre 2006 16:19
Sinceramente...
Sono arrivata a 21 anni senza aver capito come fare ad affrontare certi dolori.
Ti posso solo dire una cosa che deriva dalla mia diretta espereinza: l'unica cosa da NON fare è fingere di non star male. Questo ti uccide, credimi.
Isilascar
00martedì 7 novembre 2006 20:07
ho l'atteggiamento contrario al tuo: mai permettere a qualcuno di scoprire che sono debole.
=Ranze=
00martedì 7 novembre 2006 20:44
Io concordo con =endless=, cioè è quello che mi sta accadendo ora.. [SM=g27774] [SM=g27774] [SM=g27774]
Naco chan
00martedì 7 novembre 2006 23:07
Re:

Scritto da: Isilascar 07/11/2006 20.07
ho l'atteggiamento contrario al tuo: mai permettere a qualcuno di scoprire che sono debole.


Purtroppo è quelo che faccio anche io, di solito.
Solo che poi, da sola, crollo, oppure sono me stessa solo con qualcuno.ma per lo più, non dico né mostro niente...
Hazel dei Misteri
00mercoledì 8 novembre 2006 14:40
Re:

Scritto da: ReaderNotViewer 06/11/2006 15.50
Credo che si debba distinguere il "grande" dolore dagli altri dolori, che possono essere importanti e fare soffrire molto le persone, ma che si possono affrontare e dimenticare più facilmente.
Non c'è nessun trucco per affrontare i lutti, le invalidità, le vere e proprie "disgrazie": il dolore deve fare il suo corso, l'unico consiglio che si può dare è di aggrapparsi a qualcosa - persone care, amici, passioni - per non farsi completamente annullare.
Tutto il resto - pene d'amore, delusioni e rinunce obbligate - si può prendere più o meno alla leggera, a seconda del carattere o delle circostanze, alleviando il dispiacere concedendosi qualche piccola consolazione (anche la Nutella, se vi piace). Anche immergersi nella lettura e/o nella scrittura è molto d'aiuto. Credo poco all'utilità di distrarsi uscendo per andare a divertirsi, perché c'è il rischio che assistere all'allegria altrui renda ancora più infelici.



Credo che Reader abbia detto una cosa molto saggia.
Il dolore è umano, non si può annullare.
I grandi dolori devono semplicemente avere il loro corso, sfogarsi, scivolare via grazie a una grande forza di volontà o sopravvivenza e alla pazienza.
Per i dolori più labili, il dialogo e le lacrime sono le cure migliori. Spesso a distanza di anni finiamo col riderci sopra.
L'importante è, come ha detto qualcuno (che quoto) non brricare quel dolore e fingere che non esiste. Secondo me andrebbe affrontato a pieno petto, anche se è straziante.
Sangofan
00mercoledì 8 novembre 2006 18:14
Non sono d'accordo.
E impossibile affrontare il dolore; tanto meno a pieno petto. Il dolore è un'agonia inesorabile, che ci rende vulnerabili ed impotenti. Come si fa ad affrontarlo?
E una cosa astratta; per quanto vera e presente dentro di noi. Ritengo (ribadisco il concetto: personalmente!) che il dolore non sia una cosa che si può scacciare prepotentemente da noi; che si possa annullare: bisogna trascurarlo lentamente, col tempo.
Il primo passo per star bene, è fingere di stare bene.
Almeno, con me ha sempre funzionato. In passato ho ricevuto parecchie bastoste, che mi hanno portato, ovviamente, a soffrire. Ho lasciato che il mio orgoglio prendesse il sopravvento come al solito. Non mi sono mostrata debole (non tanto perchè non volevo che ciò accadesse; ma perchè non penso di esserlo e mi infastidisce solamente pensare alla più remota possibilità che io lo sia) e ho "finto" di essere felice. Mi sono dedicata alla vita di sempre, ho continuato la mia ricerca al vezzo continuo, e ad interessarmi alle solite superficialità (come vedere un film e criticarlo per una settimana XD!). Pensando ad altro e lasciando scorrere il tempo, ho dimenticato. Non del tutto; perchè sarebbe impossibile. Ma almeno non sto male come prima.
Forse è un comportamento da vigliacchi (mai detto di non esserlo) o da freddi pietroni insensibili (nemmeno questo XD!); però è stata l'unica cosa che mi ha permesso di vivere una vita serena; benchè la tranquillità mentale mi resti sempre negata.
Sinceramente, non capisco come si possa affrontare il dolore. Posso urlare, piangere o pregare; ma il dolore rimarrà sempre in me... anzi si aggiungerà ad esso la rabbia e la frustrazione.
Secondo me è più importante non cadere in quell'oblio che è l'autocommiserazione (quella seria, non per scherzo).
Così la penso io.
=Ranze=
00venerdì 10 novembre 2006 21:33
...

Mi sento davvero uno schifo.

...

Grazie x l'aiuto a tutti

Naco chan
00sabato 11 novembre 2006 11:53

Almeno, con me ha sempre funzionato. In passato ho ricevuto parecchie bastoste, che mi hanno portato, ovviamente, a soffrire. Ho lasciato che il mio orgoglio prendesse il sopravvento come al solito. Non mi sono mostrata debole (non tanto perchè non volevo che ciò accadesse; ma perchè non penso di esserlo e mi infastidisce solamente pensare alla più remota possibilità che io lo sia) e ho "finto" di essere felice. Mi sono dedicata alla vita di sempre, ho continuato la mia ricerca al vezzo continuo, e ad interessarmi alle solite superficialità (come vedere un film e criticarlo per una settimana XD!). Pensando ad altro e lasciando scorrere il tempo, ho dimenticato. Non del tutto; perchè sarebbe impossibile. Ma almeno non sto male come prima.


Come sempre è questione di esperienza! XD
Sai, anche io spesso faccio così, anzi, direi quasi sempre.
Solo che poi ci sono momenti in cui quello che ho riposto nel cantuccio del mio cuore, per non pensarci, ritorna prepotentemente e mi fa male. Ci sono quei momenti in cui sono davvero depressa, mala gente, che mi vede sempre allegra e forte, non mi chiede mai come sto. E magari in quei giorni mi viene a raccontare tutti i suoi guai, proprio quando tu hai voglia di urlare: "anche io ho problemi, sapete? Anche io sto male! Non ve lo vengo a dire, ma anche io voglio essere capita!". Solo che non lo dico mai, e mi accollo pure i loro problemi.
Così finisce sempre che io sono quella forte, quella che sa farcela da sola e finisco per stare peggio. ^^

Secondo me, ogni comportamento ha i suoi lati positivi enegativi. ^^

[Modificato da Naco chan 11/11/2006 11.53]

=endless=
00sabato 11 novembre 2006 12:02
Se vuoi un consiglio, Ranze, te ne do uno... visto che ho un'esperienza in passato penso molto simile alla tua, se ben ho capito.
Sembra una cosa banale o frase fatta, ma non è così: passa molto tempo con questa persona e quando state insieme scherzate, parlate di stupidaggini, parlate come facevate 'prima'. Penso sia l'unica cosa che qualcuno possa fare.
=Ranze=
00sabato 11 novembre 2006 20:57
Prima non è accaduto niente... perché non ho mai avuto il coraggio di dirle che l v b... è una storia complicata.... [SM=g27774] [SM=g27774] [SM=g27774] [SM=g27774] [SM=g27774] [SM=g27774] [SM=g27774]
@.@
00lunedì 4 dicembre 2006 15:50
Come vivere il dolore, bella domanda.
Posso consigliarti di parlarne con qualcuno, ma qualcuno di cui ti fidi.
Dopo un po di tempo un po' passa, però, se è forte, non passa mai, neanche dopo anni.
Kaos Rising
00lunedì 4 dicembre 2006 20:33

E impossibile affrontare il dolore; tanto meno a pieno petto. Il dolore è un'agonia inesorabile, che ci rende vulnerabili ed impotenti. Come si fa ad affrontarlo?



Accettandolo per la cosa naturale che è.
Così lo si affronta il dolore.
Ammettendo di non star bene e attendendo tempi migliori.
E non, per quanto mi riguarda, facendo lo sguardo da duro dicendo "Chi, io? Non ho nulla, figurati".


Il primo passo per star bene, è fingere di stare bene.



Inesorabilmente in disaccordo estremo.
Se sto male sto male, non fingo di star bene. Che beneficio mi porta questo?


Non mi sono mostrata debole (non tanto perchè non volevo che ciò accadesse; ma perchè non penso di esserlo e mi infastidisce solamente pensare alla più remota possibilità che io lo sia)



E se, tocchiamo ferro tutti insieme, invece tu sei davvero debole come non pensi di essere e ti sei sinora nascosta dietro a un dito?
Non tanto tu in quanto Sangofan. Era un "tu" generalista.


Sinceramente, non capisco come si possa affrontare il dolore. Posso urlare, piangere o pregare; ma il dolore rimarrà sempre in me... anzi si aggiungerà ad esso la rabbia e la frustrazione.
Secondo me è più importante non cadere in quell'oblio che è l'autocommiserazione (quella seria, non per scherzo).



D'accordissimo sulla parte a proposito dell'autocommiserazione.
Ma una cosa mi sfugge: rabbia e frustrazione? Per cosa? Per il fatto che, la butto lì, è venuta a mancare una persona a te cara? E perché dovresti sentirti frustrato? Dove hai sbagliato?
Sei triste solo perché hai una faccia amica in meno attorno, ma non c'è alcun motivo per addossarsi delle colpe che nessuno ha. A meno che non ce la si voglia prendere coi soliti noti tipo il destino, la sfortuna, la fatalità e l'estrazione del Lotto.
Sono troppo ottimista? Sì, probabile. Ma non posso fare a meno di credere che il dolore, per quanto acuto e pungente, non sia altro che una fase assolutamente inevitabile nella vita di un essere umano. E allora, se sappiamo che prima o poi arriverà, perché non prepararsi al meglio?
ST: Nemo - Nightwish.
!Roby92!
00lunedì 4 dicembre 2006 20:37
Quando sto male l'unica cosa da fare è piangere. Piangere e piangere fino a che non avrò più lacrime. Solo allora comincierò a ragionare in maniera razionale e potrò lentamente superare quello che è successo!
@.@
00lunedì 4 dicembre 2006 22:07
Beh, se devo essere sincera neanche a me piace far vedere che soffro o che piango.
Tante volte ci riesco a fatica, ma è una cosa che detesto, perchè se piango (o comunque do a vedere che sto male) gli altri mi compatiscono, e non mi piace essere compatita.
Ho pianto solo una volta "in pubblico" e da allora mi sono ripromessa che non l'avrei fatto mai più.
Quando stai male sei più debole e vulnerabile, e non mi piace dare questa immagine.
Infatti quando ho un problema ne parlo solo che le persone che mi conoscono meglio, mi confido solo con loro, con loro che mi conoscono veramente.
=Ranze=
00lunedì 4 dicembre 2006 22:47
Ma non vi sentite mai esplodere per il troppo dolore?
Con la sensazione di voler fuggire da tutto... ma anche fuggire non servirebbe... bisognerebbe scappare da se stessi...
In questo periodo mi capita fin troppo.

E comunque, se sto male, in genere mi camminano sui sentimenti con gli stivali chiodati... [SM=g27774]
Naco chan
00martedì 5 dicembre 2006 09:36
Re:

Scritto da: =Ranze= 04/12/2006 22.47
Ma non vi sentite mai esplodere per il troppo dolore?
Con la sensazione di voler fuggire da tutto... ma anche fuggire non servirebbe... bisognerebbe scappare da se stessi...
In questo periodo mi capita fin troppo.

E comunque, se sto male, in genere mi camminano sui sentimenti con gli stivali chiodati... [SM=g27774]


Che la gente sappia rompere le scatole proprio quando non deve, è quasi una regola! XD
ma, ti diro: a furia di succedermi, mi sono detta: davvero il caso è così geniale? Non è che invece siamo noi che, essendo psicologicamente pù deboli, vediamo quelle date parole più negativamente di quel che siano?
Se sei una persona che tiene tutto dentro, poi, è naturale che gli altri non possano sapere cosa provi, quindi non sano che quello è il momento sbagliato per "rompere". E' grave invece quando le persone lo fanno e hanno comunque al delicatezza di un elefante! [SM=g27783]

Quanto alal prima domanda, sì, è capitato anche a me ed è una sensazione che non augurerei di provare mai a nessuno. Cosa ho fatto? Ho pensato ad altro; mi sono detta che sarebbe passata e che pensarci continuamente non avrebbe certo aiutato a far trascorrere più velocemente il tempo.
Lo so, sono solo parole; anche io quando le pensavo, mi dicevo che erano tutte cavolate; eppure, in fin dei conti, sono vere.
@.@
00martedì 5 dicembre 2006 14:27

Scritto da: =Ranze= 04/12/2006 22.47
Ma non vi sentite mai esplodere per il troppo dolore?
Con la sensazione di voler fuggire da tutto... ma anche fuggire non servirebbe... bisognerebbe scappare da se stessi...
In questo periodo mi capita fin troppo.

E comunque, se sto male, in genere mi camminano sui sentimenti con gli stivali chiodati...





scritto da Naco chan:
Che la gente sappia rompere le scatole proprio quando non deve, è quasi una regola! XD
ma, ti diro: a furia di succedermi, mi sono detta: davvero il caso è così geniale? Non è che invece siamo noi che, essendo psicologicamente pù deboli, vediamo quelle date parole più negativamente di quel che siano?


Vero, quoto Naco. Mi sono resa conto (esperienza personale) che, la gente non si comportava così tanto diversamente:
I rompi rimanevano tale, e le battute degli amici ero io che le prendevo male, ma perchè in quel momento avrei preso tutto male.
Quando arrivavo quasi ad esplodere iniziavo a picchiare pupazzi prendere a pugni il muro o sfogarmi facendo sport.

[Modificato da @.@ 05/12/2006 14.28]

Isilascar
00giovedì 7 dicembre 2006 21:19

Vero, quoto Naco. Mi sono resa conto (esperienza personale) che, la gente non si comportava così tanto diversamente:
I rompi rimanevano tale, e le battute degli amici ero io che le prendevo male, ma perchè in quel momento avrei preso tutto male.
Quando arrivavo quasi ad esplodere iniziavo a picchiare pupazzi prendere a pugni il muro o sfogarmi facendo sport.



Se è per quetso io ho lanciato contro la parete una pantofola, un portacenere di vetro e un porta cucchiaio.Ovviamente ero da sola, non mi sarei mai permessa di lasciarmi andare davanti a qualcuno. poi di solito non sono così violenta giuro [SM=g27768]



Con la sensazione di voler fuggire da tutto... ma anche fuggire non servirebbe... bisognerebbe scappare da se stessi...
In questo periodo mi capita fin troppo.



Diverse volte. Ieri ad esempio: mi sono messa a piangere come un idiota dvanti alla televisione due ore e mia sorella seduta vicino a me neanche mi ha chiesto come stavo. le ho chiesto di lasciarmi sola, mi ha detto che sono una folle. ho paura che certe cose mi faranno davvero diventare cattiva. ho paura che tanto non riuscirò a ridare mai un po' d'amore, perchè non so dove andralo a pescare. però so anche che bisogna essere più forti della paura. la puara ci sarà sempre. Bisogna agire nonostante la pura, perchè si vive una sola volta. Non c'è tempo per essere infelici.Bisogna sfruttare ogni possibilità fino alla fine.
@.@
00giovedì 7 dicembre 2006 21:31
Quoto in tutto Isilascar.
E' vero, la paura di non riuscire a dare più amore c' è molto spesso, come d'altronde la paura di non riceverne più tanto.
Molto contano le esperienze personali:
ad esempio 8stupidaggine) io ho avute delle bruttissime esperienze in campo di amicize e adesso non riesco a fidarmi più di tanto.
Infatti io sono più le volte che picchio gli oggetti (XD) che quelle in cui mi sfogo con qualcuno, e questo è peggio, ma proprio non riesco a fidarmi più molto.
shalna
00giovedì 7 dicembre 2006 21:56
Già...quando perdi le amicizie, poi è difficile fidarsi ancora! A me è capitato con le amiche! in questo periodo con il mio rag. va bene, le amiche le ho un po' lasciate andare: perchè non ci capivamo o perchè cercavano solo i propri interessi o peggio :
una mi ha accusata che volevo rubarle
un suo ex(davvero una storia di menti
contorte!) [SM=g27776] [SM=g27776]
Una volta mi sfogavo anche io di più con gli altri, ora racconto molto poco...
Per lo più nei periodi più neri,tipo quando ho incontrato dei ragazzi davvero bastardi ,
(per
usare un termine gentile)mi sono sfogata
(oltre che,ovviamente
il pianto), sia praticando sport, ma specialmente scrivendo quaderni e quaderni di storie, pensieri...sì credo che lo scrivere mi abbia molte volte salvata dalla disperazione più nera!!!!
=Ranze=
00venerdì 8 dicembre 2006 21:34
Vi ringrazio tutte per avermi dato delle dritte e delle idee...
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