Cosa cercano dalla musica i poeti?

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.Clizia.
00giovedì 5 ottobre 2006 16:48
Ebbene...?
sagitterv1
00martedì 17 ottobre 2006 19:08
[SM=x820470] boh!!!!

merlino47
00mercoledì 25 ottobre 2006 00:34
Re:
Scritto da: .Clizia. 05/10/2006 16.48
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Ebbene...?
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sempre esistito un rapporto fra poesia e musica.
Suono e parola hanno in comune il fascino e la potenza di espressione di qualcosa che non deve necessariamente essere immediatamente presente nelle vicinanze. Ma che al tempo stesso è dominabile, quasi controllabile, proprio mediante l'espressione e il canto, quindi tramite la parola e le figure retoriche, il verso, e il suono. E' poi ovvio che la parola sia suono, molto prima che segno o immagine scritta.
Inoltre, poesia e musica obbligano a contare: c’è anche il fascino per il controllo su qualcosa creato dall’uomo e contemporaneamente misterioso, originariamente il ritmo e la ripetizione di elementi sonori serve a ricordare meglio.
Oltre che all'origine della letteratura occidentale, come in Omero o negli aedi o nel teatro greco, l'accompagnamento musicale della poesia risulta fondamentale in altre epoche ed in altre occasioni, come nella poesia provenzale e trobadorica in età medievale, o in molte forme di poesia popolare, come quella dei cantastorie, o negli odierni cantautori, questi ultimi esempi vanno però tenuti distinti dalla «poesia alta», cioè dalle «forme migliori» della poesia del nostro tempo e del tempo passato, che sono però anche forme legate ad alcune élites sociali, alle loro raffinatezze estetiche, alle scelte e necessità degli strati dominanti.

Il rapporto fra la poesia e la musica è fondamentale in Omero (VIII-IX sec. a. C.), negli aedi (cantori) delle gesta eroiche e della poesia epica nell'antica Grecia, ma anche nel teatro greco: all'epoca di Eschilo (VI sec. a. C.) assistere a una rappresentazione teatrale consiste nel partecipare a un rito religioso, gli avvenimenti che si raccontano sono un patrimonio comune e la tragedia (come la poesia epica) deve essere austera e grave in quanto svolge la funzione di «poesia educatrice», moralizzatrice, per eccellenza ed ecco che deve essere integralmente in versi.

Il verso serve ad essere cantato, dal coro, ma anche nei monologhi o nei dialoghi; il verso, soprattutto, serve a dare espressione forte e condensata ai contenuti morali. Col verso le parole rimangono più impresse e possono essere ricordate meglio anche grazie a figure retoriche di tipo espressivo (anafora, metafora, ellissi): sono meccanismi utilizzati oggi nei ritornelli delle canzoni o negli slogan pubblicitari.

dal web

max
GocciaDiParadiso
00mercoledì 25 ottobre 2006 20:54




GRAZIE MAX [SM=g27985]


[SM=g28002]
danzandosottolaluna
00domenica 29 ottobre 2006 18:36
Dire che i legami tra la Poesia e la musica siano antichissimi, non è una novità, se pensiamo che da sempre, nella maggior parte delle culture antiche, come sopra il nostro Max ha ben evidenziato, molta parte della letteratura nasce
dalla musica e che i testi poetici, nel corso dei secoli, fino ai nostri giorni, erano legati intimamente alla musica. Questo legame appare più evidente se si considera come, spesso, gli stessi autori di opere letterarie fossero, e sono, , al contempo, musicisti o compositori (ad es. Hoffmann, Wagner, Arrigo Boito).
Queste mie sono brevi riflessioni, forse anche scontate, di fronte alla vastità e complessità dei rapporti tra i due generi artistici, ma l’importanza più specifica che può derivare dal congiungere insieme due ambiti tanto importanti come quello della melodia e quello del racconto poetico, è di un’utilità che, oggi, credo, si renda sempre più particolare, considerando le contraddizioni che ci circondano, o, meglio, in cui ci agitiamo a vivere.
Ho parlato di congiunzione tra “melodia e racconto poetico”, perché, quando parlo di “ racconto poetico”, intendo riferirmi alla poesia come alla “canzone”, e, in adererenza a quest'ultima, mi riferisco a quel genere “leggero” che leggero non è, se cantautori di fama, cantanti-poeti, hanno innalzato e innalzano a canto, i temi eterni su cui l’uomo s’interroga da sempre:
-la morte
- il non-ritorno dalla morte.
-il significato della vita
-la violenza
-la guerra
-la discriminazione
-l’ingiustizia
-la religione
-il passare delle stagioni
zzuccarata
00giovedì 9 novembre 2006 09:43
Io, che non sono poeta, mi avvalgo di ciò che ha scritto Ade. [SM=x820365]
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