D'ALEMA

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INES TABUSSO
00mercoledì 20 giugno 2007 00:17
CORRIERE DELLA SERA
19 giugno 2007
Il ministro degli Esteri a Ballarò: «Se cade il governo c'è solo il voto»
Scalate, D'Alema: «Io non ho sbagliato»
«Rischiamo di pagare un prezzo molto alto come Paese. La confusione è enorme».
Scalata Rcs, «dietro Ricucci solo Ricucci»


ROMA - Il vicepremier Massimo D'Alema conferma le parole che Romano Prodi ha pronunciato sabato durante la crociera sul Po: «Qui c'è un'aria irrespirabile e un clima piuttosto preoccupante». Il ministro degli Esteri lo ha fatto aprendo la puntata di Ballarò in risposta ad una domanda del conduttore Floris. «Rischiamo di pagare un prezzo molto alto come Paese e c'è un clima di enorme confusione», ha aggiunto D'Alema che, a proposito dell'attuale governo ha sgombrato il campo dai dubbi: «Se cade si va alle elezioni. Non si possono usare le riforme per scardinare l'equilibrio politico. Non ne vale la pena».

BNL: «NESSUNA COLPA» - «Le notizie rese pubbliche in modo inopportuno non hanno alcun interesse di natura giudiziaria e neppure alcuna rilevanza di carattere etico: io non ho preso soldi nè fatto affari, ritenevo soltanto che se Bnl fosse stata acquisita dal movimento cooperativo sarebbe stato meglio». Il ministro attacca sulla vicenda della scalata alla Bnl e della sua relazione con Consorte. Le polemiche legate alla diffusione di intercettazioni «creano un'enorme confusione che determina un gravissimo danno al Paese - ha poi aggiunto Massimo D'Alema nella trasmissione di Rai Tre. «La gente si chiede quando vengono lanciate queste terribili accuse, quali siano le conseguenze. Dopo di che non succede niente perché gran parte di quelle accuse non avevano un minimo fondamento. Se qualcuno ha sbagliato sia perseguito ma io non ho sbagliato nel modo più assoluto. Noi - ha precisato poi D'Alema - guardavamo con favore al progetto di creazione di una grande banca vicina al movimento cooperativo perché una grande banca avrebbe potuto essere utile all'economia italiana».
DANNO ALLA MAGISTRATURA - Sulla vicenda D'Alema ha anche detto che la pubblicazione delle intercettazioni «rappresenta un danno per l'immagine della magistratura, non della politica».
«CONSORTE NON E' AL CAPONE» - «Allo stato dei fatti neppure Giovanni Consorte, del quale io non sapevo che perseguisse propri interessi in questa vicenda, non è neppure stato rinviato a giudizio. Eppure ne parlano come se fosse Al Capone». E' un'altra delle affernazioni di Massimo D'Alema a «Ballarò». «In un Paese civile - ha anche aggiunto il ministro - le persone si processano, non si impiccano».

«DIETRO A RICUCCI C'ERA SOLO RICUCCI» - «A volte le intercettazioni sono anche utili perché hanno dimostrato che dietro la scalata di Stefano Ricucci a Rcs non c’ero io, come invece è stato scritto». «Si scrisse che dietro Ricucci c’ero io - ha ricordato D'Alema -. Le intercettazioni a volte servono e dimostrano che non era vero. Si è capito che dietro Ricucci c’era Ricucci che cercava agganci qua e là». Quindi, rivolgendosi al direttore del Corriere della Sera, Paolo Mieli, ospite della trasmissione, il ministro degli Esteri ha aggiunto: «Vedo che lo scettro del Corriere è saldamente in mano tua e questo mi fa piacere perché è in buone mani».
PD, SPAZIO A VELTRONI - Sul Partito democratico, prima D'Alema fa sapere di non essere un candidato alla segreteria e poi apre a Veltroni: «Io penso che Veltroni sia un potenziale segretario del Partito democratico, ma anche candidato del centrosinistra alla guida del governo che forse è qualcosa di più importante del ruolo di segretario».



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