Da Rapallo alle Cinque Terre: una pedalata tra cielo e mare

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grigua
00giovedì 28 novembre 2013 22:54

Martedì 26 Novembre

Dopo l'ultimo giro fatto insieme a Luglio, eccomi oggi di nuovo a pedalare insieme a Sergio.
Lontane le lunghe giornate calde e le maniche corte. Il calore, in una gelida giornata dai colori limpidi come solo certe giornate invernali sanno essere, con le temperature improvvisamente precipitate dai 15°C dei giorni scorsi ai 3°C di questa mattina, sarà quello di un'amicizia consolidata che tocca corde profonde.

Il punto di ritrovo è a Rapallo, dove io giungo col treno in anticipo sull'appuntamento, e nell'attesa di mezz'ora abbondante, rischio letteralmente di congelare, non fosse per il timido tepore di un sole invernale che ce la mette tutta.
Sarà anche per questo che appena vedo spuntare Sergio ci mettiamo subito a pedalare, senza riuscire lì per lì a sciogliere la lingua in parole.
Ma pian piano il flusso del sangue torna in circolazione, rendendomi più loquace. Anche perché in realtà, una volta in movimento, il freddo non morde più e la pedalata si fa piacevole nonostante l'aria frizzante.

Il programma, non del tutto definito per la verità, prevede una pedalata tutta "vista mare", ma, tanto per fugare i dubbi, i 1700 m. di dislivello in 85 Km. del computo finale mettono subito in chiaro cosa vuol dire fare una "tranquilla" pedalata costiera qui in Liguria.
Raggiungiamo velocemente Chiavari e poi Sestri Levante, da dove iniziamo l'affascinante salita al Passo del Bracco, ad un ritmo molto tranquillo, che ci permette di chiacchierare e di ammirare un paesaggio selvaggio, punteggiato qua e là dai tipici paesini liguri dell'entroterra. Traffico nullo, in giorno feriale lontano dai clamori estivi e dal rombo dei motociclisti che la domenica assediano questa strada.
Nettissimo il contrasto tra la prima parte della salita in ombra lungo il versante nord, con il ghiaccio che "vetrifica" le rocce bagnate dall'umidità e l'esplosione di colori della parte finale, dove l'azzurro del mare diventa una lama abbagliante di riflessi dorati.


Stiamo salendo al Passo del Bracco accompagnati da una giornata stupenda




Laggiù le Alpi Apuane, le pareti candide di marmo di Carrara sono un tutt'uno col manto bianco della recente neve







Raggiunto il Passo, deviamo verso la Colletta di Guaitarola per scendere su Lévanto. Lungo la spettacolare discesa, numerose le soste per un panorama che non poteva assolutamente essere archiviato in un "mordi e fuggi", nonché per qualche mio momento di difficoltà, superato solo nel finale, quando la carreggiata si è allargata e la morsa dell'ansia ha allentato la sua presa su di me.
A Levanto Sergio vorrebbe fare sosta, ma io contavo di trovare un bar senza entrare in centro al paese e proseguiamo. Mi rendo conto del mio errore di valutazione, ma ormai siamo sulla salita che, lasciando Levanto alle nostre spalle, sale al Passo del Termine, protagonista di una crono al Giro di qualche anno fa.


Sergio indica un candelotto di ghiaccio, mentre fa rifornimento alla "fontanella del ciclista" alla Colletta di Guaitarola




Il cippo "a tema" accanto alla fontanella




Per la serie.... ci siamo dimenticati una "T" [SM=g27995]




La spettacolare discesa verso Levanto




E d'improvviso dietro una curva appare Levanto




La salita si fa decisa, non disdegnando diversi passaggi al 10-11%, con la protesta dei nostri stomaci che reclamano per la sosta mancata a Levanto. Provvidenziale un bar-albergo nei pressi del bivio per Monterosso: due panini con generosa razione di speck, coca-cola, caffè e una tavoletta di cioccolata e ho speso per entrambi quanto per me sola a Santa Margherita solo qualche giorno fa (!).
Duro tornare a pedalare, soprattutto con la salita che infligge fieramente le sue ultime zampate prima di lasciarsi domare definitivamente. Passiamo accanto al Santuario di Soviore e giungiamo finalmente al Passo del Termine, dove dobbiamo decidere cosa fare. Siamo lunghissimi coi tempi, tra le chiacchiere, le foto, il mio blocco in discesa, la sosta al bar: abbandonata l'idea di scendere a Pignone, deviamo per la strada panoramica delle Cinque Terre, che Sergio non ha mai percorso in bici.


Il Santuario della Madonna di Soviore




E' forse il tratto più bello dell'intero percorso. Se già prima, durante il nostro pedalare, le macchine incontrate erano rare quanto mosche bianche, qui proprio non se ne vedono: la strada è ancora chiusa per le conseguenze della disastrosa alluvione di due anni fa. E percorrendola ci si rende conto ancora di più di quanto questa strada sia tanto spettacolare nella sua bellezza, quanto ardita nella sua fragilità, aggrappata com'è ai fianchi dei monti che letteralmente scivolano giù fino al mare.


La strada corre alta disegnata tra i canaloni e i declivi scoscesi, offrendo un panorama impagabile.
Laggiù uno scorcio su Monterosso, sullo sfondo il Promontorio di Portofino





Monterosso e Punta Mesco




E i segni dell'alluvione sono ancora più che evidenti, con cedimenti, transenne, rocce sbriciolate, alberi divelti, fino al punto in cui la strada non esiste proprio più, sbancata e portata via in quella drammatica giornata di due anni fa. Si potrebbe transitare a piedi su un battuto provvisorio, ma decidiamo che quello sarà il nostro capolinea e da lì torniamo indietro.


Mancano solo il pericolo di imboscate e di assalto dei lupi....




La Corsica!




Terminiamo la nostra pedalata a Levanto, da dove prendiamo il treno che ci porterà a casa, Sergio a Rapallo e me a Genova: a tornare in bici si farebbe davvero troppo tardi in questa stagione.

85 Km. possono sembrare pochi, ma non dimentichiamo la stagione ormai inoltrata e, come dicevo all'inizio, 1700 m. di dislivello non sono da buttar via, ma poi soprattutto.... chissenefrega dei numeri: una giornata dai colori splendidi, paesaggi per cui non smetterò mai di ringraziare di essere nata in Liguria e su tutto la compagnia di Sergio.

Grazie Sergio, non solo per la giornata trascorsa insieme, ma anche per l'idea di venire a pedalare oggi su queste strade!


Il percorso


Ciao!




MirkoBL
00giovedì 28 novembre 2013 23:39
Re:
grigua, 28/11/2013 22:54:


85 Km. possono sembrare pochi,




Io non faccio 85 km da 2 mesi... Per non parlare di dislivelli over 1000. [SM=g28000] [SM=g28000]

Mi ricordo la panoramicità della strada e la spettacolarità di certi paesi (Portovenere su tutti): ho dormito al santuario di Soviore (e ci ho mangiato delle linguine al limone niente male) quando, all'università, avevamo fatto un'escursione di 3 giorni tra 5 Terre e Alpi Apuane. Ho da qualche parte una foto di noi studenti schierati in una cava di Rosso di Levanto. E mi ricordo le belle lave a pillow di Bonassola.

(Non c'entra un fico secco col ciclismo, lo so, ma mi sono tornati in mente ricordi di quand'ero più giovane [SM=g27995] .)
CaSe63
00sabato 30 novembre 2013 11:24
Bellissima pedalata, in una giornata fredda ma dai colori stupendi!
Stavolta il merito della scelta del percorso me lo prendo io, che volevo allargare i miei orizzonti ciclistici al di là del Passo del Bracco.
Dopo il mio ritardo iniziale dovuto a un "piccolo" contrattempo (lampo della mantellina antivento che mi rimane in mano alla partenza e non ne ho una di ricambio: che fare? Alla fine ho optato per lo smanicato, soffrendo un po'!) che ha rischiato di far congelare la povera Grigua, fino al Passo del Bracco non ci sono stati grossi problemi col freddo: un po' il sole e un po' la salita ci hanno scaldato a sufficienza!
La giornata è stata di una luminosità straordinaria, con un panorama che andava dalle Alpi Marittime alle Apuane, fino a mostrarci la Corsica, l'Elba, Capraia e la Gorgona!
La sensazione è quella di pedalare sospesi tra cielo e mare, una vera meraviglia! Peccato solo che la strada dopo il Passo del Termine sia ancora interrotta, a due anni dall'alluvione!! Bisognerà replicare a lavori finiti!
Pedalare insieme a Elena è sempre gradevolissimo (anche quando ti fa saltare il rifornimento... [SM=g27996] ) rendendo sempre troppo rapido lo scorrere delle lancette!


Ciao.

Sergio
CiclistaperCaso@
00sabato 30 novembre 2013 15:52

Bello il racconto [SM=g28002] , soprattutto avendo il piacere di conoscere personalmente i protagonisti, splendide le foto (la Liguria, a qualsiasi stagione, è sempre il top [SM=g28002] [SM=g27998] [SM=g28002] ) e per quanto riguarda il freddo ...

... Elena, se ne vuoi un pò di quello padano D.O.C.G., non devi far altro che chiedere [SM=g27987] [SM=g27988] [SM=g27990]

Ciao

Giorgio
fricius
00lunedì 2 dicembre 2013 13:33
Che bello! Sia il racconto che le foto, grazie! [SM=g28002] [SM=g28002] [SM=g28002]
fricius
00lunedì 2 dicembre 2013 13:34
Che bello! Sia il racconto che le foto, grazie! [SM=g28002] [SM=g28002] [SM=g28002]
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