Diluvio realtà storica o mito leggendario?

flabot
00mercoledì 25 novembre 2009 18:41
Queste domande sono rivolte a tutti I TDG, ex TDG e religiosi vari che credono la bibbia un resoconto storico di avvenimenti reali, le ho trovate in un libro e sono relative al diluvio, mi incuriosiva sapere chi lo ritiene realmente accaduto come rispondeva ecco tutto.


_La Bibbia dice che Noè caricò l'arca intera con due ( o sette ) esemplari di ogni specie in un solo giorno. Ciò comporterebbe che Noè avrebbe dovuto caricare nel vascello, classificare e sistemare 480 specie al secondo.

_Noè portò nell'arca sua moglie, tre figli e tre nuore. Ogni persona avrebbe dovuto classificare, alloggiare, badare, nutrire, abbeverare e rimuovere gli escrementi di circa cinque milioni di animali, ogni giorno.


_Si dice che Noè abbia costruito un'arca totalmente in legno, lunga circa 130 M. In effetti sono state costruite alcune lunghe imbarcazioni in legno, alcune lunghe persino 90 M, ma esse necessitavano di vasti rinforzi in metallo: un'opzione non disponibile per Noè. Inoltre, imbarcavano molta acqua, il che richiedeva l'utilizzo di ponpe per rimuovererla dalla stiva, manovrate da una numerosa ciurma o meccanicamente. Le pompe a motore non erano disponibili a quell'epoca, e non c'erano abbastanza esseri umani sull'arca per pompare l'acqua manualmente.


_Molti animali possoere solo in alcune piccole regioni della terra, dove le scorte di cibo e le temperature sono ideali. Queste specie non avrebbero potuto lasciare I loro habitat e spostarsi attraverso la giungla e il deserto per raggiungere l'arca; non sarebbero sopravissute al viaggio.


_ Non c'era un meccanismo in base a cui gli animali trovati solo in Nord America, in Sud America e in Australia avrebbero potuto attraversare gli oceani e arrivare all'arca.


_Quando ci sono meno di quaranta esemplari di una specie, l'estinzione è inevitabile, persino qualora ci fosse un massiccio intervento umano. Dopo il diluvio ci sarebbero stati solo due o sette esemplari di ogni specie: non sarebbero sopravvissuti.


_La Bibbia afferma che la Torre di Babele fu costruita dai 110 ai 150 anni dopo il diluvio. Ci si potrebbe chiedere come le tre donne fertili sopravvissute al diluvio( le nuore di Noè ) abbiano potuto dare vita a un cosi grande numero di discendenti in sole sei generazioni.
[SM=g27992] [SM=g27992] [SM=g27992] [SM=g27992] [SM=g27992]

Ciao ciao
nevio63
00giovedì 26 novembre 2009 05:09
Sono state fatte ipotesi di ogni genere per raccordare il racconto biblico relativo al diluvio dei giorni di Noe' e le conoscenze scientifiche piu' attuali. Teniamo presente che racconti di un diluvio che ha distrutto una umanita' empia, voluto dal Creatore, quindi la sopravvivenza di pochi uomini che hanno iniziato a ripopolare la terra, e' presente in quasi tutte le culture, distanti notevolmente per longitudine e latitudine, sotto forma di leggenda piu' o meno a sfondo religioso. Si tratta, per questa estesa presenza dello stesso racconto,  del semplice frutto di un inconscio collettivo, che fa da collante comune a tutta l'umanita'? Allora, perche' questo inconscio collettivo, che pur ha potuto concepire una distruzione degli empi per la rinascita della societa' umana, attraverso la sopravvivenza di pochi, nella maggior parte dei racconti, come quello babilonese dell'"Epopea di Gilgamesh", avrebbe tirato in ballo gli stessi elementi narrativi, l'acqua di un diluvio che distrugge tutti gli esseri viventi terresti, la famiglia che sopravvive per decisione divina, la costruzione di una enorme imbarcazione attraverso la quale si salvano esemplari delle specie animali. Il racconto biblico tra tutti i racconti, le leggende che si ritrovano presso vari popoli, ha il pregio di essere quello notevolissimamente, piu' realistico, particolareggiato (le misure dell'arca etc..) e quello che piu' viene incontro alla logica di un uomo moderno, tant'e' che ci sono molte persone, anche colte, a livello accademico che affermano di credere alla veridicita' di tale avvenimento narrato nel primo libro biblico di Genesi.
nevio63
00giovedì 26 novembre 2009 06:24
Certe domande pero' rimangono: come si sono salvate quelle specie acquatiche, sia d'acqua dolce che d'acqua salata, che non tollererebbero significativi sbalzi della salinita' ? Perche' in porzioni, isolate per lunghi tempi geologici, dell'ambiente terrestre vivono specie del tutto particolari (marsupiali in Australia, specie simili ma non uguali in America del Sud e Africa e continente indiano, dove la distanza genetica tra le specie (es.Puma e Leone e Tigre) e' compatibile con la speciazione conseguente alla separazione di queste porzioni di globo terracqueo, per un certo periodo tutt'uno (pangea). Se appena 5000 anni fa Noe' ha portato tutti i rappresentanti delle famiglie (ammettendo il diverso concetto biblico e scientifico legato alla parola specie, ad esempio un un unica  coppia, rappresentante, della famiglia dei felini, caratterizzata da un patrimonio genetico capace di differenziarsi in seguito in specie, sottospecie, razze e varieta' dei felini conosciuti oggi) di animali terrestri, oggi si sarebbe dovuta ritrovare in tutta la terra una fauna omogenea. Io credo che il diluvio sia avvenuto su una porzione ridotta della terra, "la terra abitata" dall'uomo, quella che Dio voleva "resettare". Cosi' tutto sarebbe piu' compatibile col racconto biblico, o no? nevio63
nevio63
00giovedì 26 novembre 2009 06:28
Per il problema della sopravvivenza di certe specie acquatiche alle variazioni di salinita', anche minime variazioni, dell'ordine del grammo per litro di contenuto in sali dell'acqua, sarebbe fatale, almeno secondo le conoscenze scientifiche umane e sempre secondo queste conoscenze 5000 anni fa, che per la geologia sono 5 minuti fa, le cose sarebbero andate ugualmente. Sempre per la scienza, 5000 fa, la situazione altezza e conformazione delle catene montuose, profondita' delle fosse oceaniche e altre caratteristiche della topografia del globo non si sono mosse se non di qualche inezia. Che ci possa essere stato un precipitare drammatico delle situazioni post diluvio, una catasrofe, sempre 5000 anni fa non e' testimoniato questo dalla geologia ne' dalla paleontologia (crisi biologiche si assegnano ad altri periodi come la fine del triassico 65 milioni di anni fa es.) Insomma e' una questione di fede e non e' vietato fare alcuna ipotesi, percio' trovo bello che tu, flabot, io e altri amanti dell'esplorazione dello scibile facciamo ricerche e ipotesi.
nevio63
00giovedì 26 novembre 2009 06:37
Ti diro', flabot, tanto tempo fa, e' stata, per me, proprio la similitudine rilevata, tra le parole di Paolo, riguardanti l'estensione dell'area geografica raggiunta dalla predicazione al suo tempo (attribuire al versetto un valore profetico e' lecito ma anche arbitrario) e le parole di Genesi 6:17, riferite alla terra da ridurre in rovina (per via del peccato dell'uomo e non altro) che mi hanno persuaso della possibilita' che le parole "tutta la terra" potessero riferirsi alla terra abitata dagli uomini (magari quella fetta maggioritaria di umanita', nel caso di Paolo, coinvolta nella prima diffusione del cristianesimo). Se dobbiamo riferirci al racconto biblico della creazione di Adamo, avvenuta in Mesoportamia (in una zona dell'Iraq attuale) e consideriamo la diffusione delle famiglie umane dalla confusione delle lingue avvenuta ai tempi di Nimrod in Babilonia fino a Noe', circa un migliaio d'anni, si puo' pensare all'area attorno alla "Mezzaluna fertile", adatta tra l'altro all'insediamento comodo delle prime comunita' umane, quindi Egitto, Mesopotamia, Turchia e poco piu', come area geografica comprendente i discendenti di Adamo e Eva e cosi' a Dio sarebbe bastato inondare quella per annullare l'umanita' corrotta unitamente ai nefilim, per ripartire dalla famigilia di Noe'.
_mackenzie_
00giovedì 26 novembre 2009 09:15
Re:
nevio63, 26/11/2009 5.09:

Sono state fatte ipotesi di ogni genere per raccordare il racconto biblico relativo al diluvio dei giorni di Noe' e le conoscenze scientifiche piu' attuali. Teniamo presente che racconti di un diluvio che ha distrutto una umanita' empia, voluto dal Creatore, quindi la sopravvivenza di pochi uomini che hanno iniziato a ripopolare la terra, e' presente in quasi tutte le culture, distanti notevolmente per longitudine e latitudine, sotto forma di leggenda piu' o meno a sfondo religioso. Si tratta, per questa estesa presenza dello stesso racconto,  del semplice frutto di un inconscio collettivo, che fa da collante comune a tutta l'umanita'? Allora, perche' questo inconscio collettivo, che pur ha potuto concepire una distruzione degli empi per la rinascita della societa' umana, attraverso la sopravvivenza di pochi, nella maggior parte dei racconti, come quello babilonese dell'"Epopea di Gilgamesh",



Tale comunanza non potrebbe essere dovuta anche ad una comune partenza de genere umano, che spargendosi ovunque avrebbe portato con se uguali leggende, differenziatesi poi con la distanza ed il diversificarsi delle culture?

Mac



nevio63
00giovedì 26 novembre 2009 10:02
Re: Re:
_mackenzie_, 26.11.2009 09:15:

Tale comunanza non potrebbe essere dovuta anche ad una comune partenza de genere umano, che spargendosi ovunque avrebbe portato con se uguali leggende, differenziatesi poi con la distanza ed il diversificarsi delle culture? Mac



Questa osservazione, Mac, e' proprio quella che fanno i credenti nella veridicita' dei racconti contenuti nella Bibbia, che attribuiscono la presenza di narrazioni simili all'interno del patrimonio culturale di civilta' lontane, alla comune origine del genere umano e al comune luogo di provenienza di tutti i popoli, la porzione di Terra teatro dei primi avvenimenti narrati nella Bibbia, Een, Babilonia, Ur, Ninive, Ararat.
santapazienzauno
00giovedì 26 novembre 2009 12:46
Re:
nevio63, 26/11/2009 6.37:

Ti diro', flabot, tanto tempo fa, e' stata, per me, proprio la similitudine rilevata, tra le parole di Paolo, riguardanti l'estensione dell'area geografica raggiunta dalla predicazione al suo tempo (attribuire al versetto un valore profetico e' lecito ma anche arbitrario) e le parole di Genesi 6:17, riferite alla terra da ridurre in rovina (per via del peccato dell'uomo e non altro) che mi hanno persuaso della possibilita' che le parole "tutta la terra" potessero riferirsi alla terra abitata dagli uomini (magari quella fetta maggioritaria di umanita', nel caso di Paolo, coinvolta nella prima diffusione del cristianesimo). Se dobbiamo riferirci al racconto biblico della creazione di Adamo, avvenuta in Mesoportamia (in una zona dell'Iraq attuale) e consideriamo la diffusione delle famiglie umane dalla confusione delle lingue avvenuta ai tempi di Nimrod in Babilonia fino a Noe', circa un migliaio d'anni, si puo' pensare all'area attorno alla "Mezzaluna fertile", adatta tra l'altro all'insediamento comodo delle prime comunita' umane, quindi Egitto, Mesopotamia, Turchia e poco piu', come area geografica comprendente i discendenti di Adamo e Eva e cosi' a Dio sarebbe bastato inondare quella per annullare l'umanita' corrotta unitamente ai nefilim, per ripartire dalla famigilia di Noe'.




Non dimentichiamo come erano le condizioni climatiche della terra prima del diluvio. La Bibbia racconta di un una massa d'acqua che era sopra la distesa, e faceva da cortina intorno alla terra. Fino al diluvio non pioveva, la gente non sapeva cosa significasse la pioggia, non avevano mai visto una cosa del genere, e per questo si meravigliarono e derisero Noe che costruiva l'arca sul asciutto senza che ci fossero ne laghi, ne mari, nessuna superficie d'acqua sulla quale quella barca potesse navigare! Era difficile crederci in una cosa del genere. Noe era sicuramente considerato un pazzo, un sognatore e le sue profezie, le sue prediche nessuno prendeva sul serio. Come si faceva credere in una cosa del genere, una cosa che non era mai avvenuta, ne si sapeva niente della pioggia?! Hanno rifiutato a credere solamente perchè credevano solo in ciò che vedevano. La fede permetteva a Noe di vedere un altra realtà! Ci sono due versetti che narrano di come la terra prima del diluvio si bagnava d'acqua e che il fenomeno della pioggia non era ancora conosciuto dalla gente di quelle generazioni:


4 Queste sono le origini dei cieli e della terra quando furono creati.
Nel giorno che Dio il SIGNORE fece la terra e i cieli, 5 non c'era ancora sulla terra alcun arbusto della campagna. Nessuna erba della campagna era ancora spuntata, perché Dio il SIGNORE non aveva fatto piovere sulla terra, e non c'era alcun uomo per coltivare il suolo; 6 ma un vapore saliva dalla terra e bagnava tutta la superficie del suolo. Genesi 2,6

Poi Dio disse: «Vi sia una distesa tra le acque, che separi le acque dalle acque». Dio fece la distesa e separò le acque che erano sotto la distesa dalle acque che erano sopra la distesa. E così fu. Genesi 1,6.7

La comparsa dei oceani, dei mari, solo dopo il diluvio sono un altra conferma che il diluvio è stato universale. Ma anche per le leggi della fisica come si può ipotizzare un diluvio solo per le aree abitate dall'uomo. O no? [SM=g27985]

Dopo il diluvio tutto era scombusolato, il clima ha subito il radicale cambiamento, la cortina che si è rotta sopra il cielo era una protezione dai grandi sbalzamenti di temperatura, dai venti, dalle pioggie e questo cambiarò completamente habitat dell'uomo. E da 900 anni di vita quale raggiungevano le antiche popolazioni dopo il diluvio si ridusse a una settantina d'anni. La terra per maledizione diventava sempre più inospitale, l'uomo per trasgressione delle leggi morali, sta subendo tutt'ora le avversità che gli riserva la natura. La terrà subira un altra e definitiva distruzione con fuoco, questa volta definitiva, prima del suo rinovamento. E come nei tempi di Noe pochi ci credono! [SM=g27993] [SM=g27992]

p.s. Chi sono i nefilim?





nevio63
00giovedì 26 novembre 2009 13:28
Re: Re:
santapazienzauno, 26.11.2009 12:46:

Non dimentichiamo come erano le condizioni climatiche della terra prima del diluvio.......

 p.s. Chi sono i nefilim?



Natty, quello che hai ricordato delle condizioni terrestri prima del diluvio e cio' che avvenne sono esattamente le cose che vengono insegnate anche dai TdG e forse da tanti altri cristiani che leggono la Bibbia senza criticarne i contenuti narrativi. Gli scienziati dicono che se ci fosse stata questa volta acquea consistente nell'atmosfera, sospesa sopra la terra, la pressione atmosferica sarebbe stata insostenibile per la vita. Come noti i problemi collegati alla veridicita' racconto del diluvio sono molti e importanti, ma chi ha fede nella Bibbia supera tutto questo.

I nefilim sono la progenie ibrida generata dall'unione degli angeli decaduti con le belle figlie degli uomini come te Natt, che tutti dovrebbero sapere che bella donna sei.
santapazienzauno
00giovedì 26 novembre 2009 13:51
Re: Re: Re:


I nefilim sono la progenie ibrida generata dall'unione degli angeli decaduti con le belle figlie degli uomini come te Natt, che tutti dovrebbero sapere che bella donna sei.



Io con quei angeli non voglio avere niente a che fare, se sono decaduti si meritano una brutta di tipo rosi bindi!!! [SM=g27985]
bella non sono io, è la Veronica, lei è bionda! [SM=g27985]


un altra favola dei tdg, questi nefilim! [SM=g27993]



=omegabible=
00giovedì 26 novembre 2009 14:23
Re: Re: Re:
nevio63, 26/11/2009 13.28:



I nefilim sono la progenie ibrida generata dall'unione degli angeli decaduti con le belle figlie degli uomini come te Natt, che tutti dovrebbero sapere che bella donna sei.




Erano esseri alti più di tre metri,chi dice 5!!!!Figurati caro Nevio come facevano a partorirli.
Comunque l'ho sempre detto che non ci sono più le passere di una volta...... [SM=g27990] [SM=g27990] [SM=g27990]

omega [SM=g27988] [SM=g27985]


nevio63
00giovedì 26 novembre 2009 16:36
Re: Re: Re: Re:
santapazienzauno: Io con quei angeli non voglio avere niente a che fare, se sono decaduti si meritano una brutta di tipo rosi bindi!!! [SM=g27985] bella non sono io, è la Veronica, lei è bionda!

nevio63: Si, Natt anche la VeroniKa e' un bel pezzo di passeracea, e' bionda anche li'! 

Santa Natt:  un altra favola dei tdg, questi nefilim! [SM=g27993]

nevio63: Ti sbagli Natt, i nefilim sono citati nella Bibbia, come ha detto Norby, non disprezzare sempre i TdG.
santapazienzauno
00giovedì 26 novembre 2009 16:46
I figli di Dio, secondo i tdg, sono gli angeli decaduti, non so come si possa interpretare in questo modo uno dei primi capitoli di Genesi?

Mi spiace se vedi come un disprezzo fatto ai tdg, la critica all'insegnamento sbagliato. ho degli amici tdg e parenti tdg, e io li stimo e voglio bene moltissimo. Quindi, non dire così... [SM=g27992]

E un po più bene voglio ai EX! [SM=g27985]
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 12:29.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com