Il Messaggero
00mercoledì 16 marzo 2005 23:14
ROMA - L’esclusione di Alessandra Mussolini ha fatto crescere il vantaggio di Francesco Storace (per la prima volta oltre il 50% dei consensi) su Piero Marrazzo. Nello stesso tempo il ”terremoto“ provocato dal rigetto delle liste di As ha determinato una vera e propria impennata degli indecisi, arrivati a oltre un terzo dell’elettorato. Lo sostiene il Centro universitario ricerche (Cur), che continua il suo monitoraggio telefonico sulle intenzioni di voto per le regionali del Lazio. Le interviste realizzate dal 14 gennaio sono state oltre 31 mila, suddivise in rilevazioni settimanali da 2.600 interviste. Fino alla clamorosa esclusione della Mussolini, Storace aveva mantenuto un piccolo ma costante margine di vantaggio su Marrazzo oscillante tra uno e quattro punti. Ora, per la maggiore capacità di attrazione del governatore uscente sull’elettorato della Mussolini, Storace vede i suoi consensi arrivare al 52,5% contro il 47,5 di Marrazzo. Ma, attenzione, è contemporaneamente cresciuta notevolmente la percentuale degli indecisi che il sondaggio del Cur vede salire dal 23,2 al 35% sul totale degli interpellati, ponendo però a 100 la somma delle preferenze espresse per Storace o Marrazzo. Comunque, conclude il Cur, «il distacco di Marrazzo da Storace aumenta in misura leggermente superiore alle previsioni», anche in considerazione di una certa «indecisione» che gli elaboratori del sondaggio hanno letto tra gli elettori della sinistra, «alla luce del coinvolgimento del loro schieramento nella vicenda delle firme false».
Un altro sondaggio, realizzato dalla Ekma per Telelombardia, vede Storace al 47,9% e Marrazzo al 46,2%. Questa rilevazione include però anche l’opzione per la Mussolini, che si attesta al 5,9%.