GLI INTERROGATORI DI GIAMPIERO FIORANI (CORSERA E REPUBBLICA)

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
INES TABUSSO
00lunedì 19 dicembre 2005 19:47

CORRIERE DELLA SERA
19 dicembre 2005

Milano, le rivelazioni del banchiere. Assedio a Fazio, che dice: aspetto domani e poi decido cosa fare
Fiorani parla per dieci ore e fa i nomi
Dai verbali accuse a politici e finanzieri. Palazzo Chigi contro il Corriere

Mentre il governo preme su Fazio perché lasci l'incarico, Gianpiero Fiorani parla con i magistrati e fa nomi di esponenti del mondo politico e finanziario coinvolti nelle scalate bancarie. Palazzo Chigi al Corriere: «Non ci facciamo influenzare da minacce o ricatti».
INCHIESTE E SCALATE. GLI INTERROGATORI
Fiorani parla, nei verbali nomi eccellenti
Altre 10 ore d'interrogatorio a San Vittore. Nel mirino «gli sponsor delle scalate, anche politici»

Paolo Biondani Giuseppe Guastella

MILANO — Dieci ore di interrogatorio a San Vittore, il secondo in due giorni, con i tre pm che incalzano il detenuto per tutta la domenica: è il segno più vistoso che le confessioni di Gianpiero Fiorani, il banchiere di Lodi in carcere da martedì come capo di un'«associazione per delinquere» in gran parte «ancora intatta», promettono di scatenare altre tempeste nei palazzi della politica e dell'economia. Nelle sue deposizioni-fiume Fiorani ha fatto sicuramente «nuovi nomi eccellenti». Ha chiamato in causa quattro o cinque «personaggi». Qualcuno è «di alto livello»: «anche politici», ma non solo. Li ha indicati come i massimi «sponsor» delle grandi scalate, passate e presenti, che a cominciare dal '96 hanno segnato la vorticosa ascesa della Popolare di Lodi, minandone i conti. E in questo quadro si è dipinto come partecipe o talvolta esecutore di una più ampia strategia di «difesa dell'italianità delle banche», condivisa da tutti gli «sponsor». E in primis dal governatore Antonio Fazio.
IL SEGRETO SULLE INDAGINI — Alcuni «nomi eccellenti» sarebbero completamente nuovi: mai comparsi prima nell'inchiesta. Ed è proprio la necessità di nuove indagini a spiegare l'inusuale richiesta di «segretare», l'altro ieri, già il primo «interrogatorio di garanzia» davanti al gip Forleo. Per la Procura si apre una nuova fase di verifiche urgenti per capire se, tra chi era al vertice della «rete di protezione», qualcuno possa aver ottenuto contropartite economiche o di potere.
Fiorani avrebbe ricostruito nei dettagli anche la famosa notte tra l'11 e il 12 luglio, quando Fazio gli telefonò di aver «appena firmato» l'autorizzazione all'Opa su Antonveneta. Il governatore è indagato per insider trading proprio per aver divulgato a troppe persone quell'informazione riservata. Fiorani avvertì Fazio di non essere solo, ma «nello studio dei legali» con tre «collaboratori», tra cui Boni che ora è in carcere come presunto regista dei reati di borsa. «Sia io, sia D'Amico che Boni — ha già ammesso uno dei tre, Attilio Savarè — abbiamo mandato sms ai colleghi per comunicare l'autorizzazione. Fiorani ha chiamato Gnutti...». E intanto Fazio avvertiva il senatore Grillo (cliente finanziato da Bpl-Bpi), che quella notte gli offrì un passaggio in auto da Bankitalia a casa.
IL TESORO DA DUECENTO MILIONI — Dopo le reticenze dei primi quattro interrogatori, culminate nella scoperta che Fiorani in ottobre aveva nascosto tra Jersey e Singapore «circa 70 milioni di euro», il banchiere ha indicato ai pm tutta la sua rete di conti, società e immobili in Italia e all'estero, per un totale quantificabile in «circa 200 milioni di euro ». Pur ammettendo le sistematiche «appropriazioni indebite» a danno della banca, Fiorani ha voluto chiarire che questo «è davvero tutto» il suo patrimonio anche lecito.
I MISTERI DELLE SCALATE — Nell'interrogatorio si è parlato anche dell'assalto alla Rcs e quindi al «Corriere», per cui la banca di Fiorani ha finanziato con circa 800 milioni di euro l'immobiliarista Stefano Ricucci, per ragioni mai chiarite, fino a poco prima che fosse interdetto, il 2 agosto, per Antonveneta. Il banchiere ha poi descritto gli affari con Emilio Gnutti e «gli amici di Unipol», ma non è chiaro se abbia affrontato la questione Bnl. E nemmeno se abbia inquadrato le tre scalate estive in un'unica tela.
Sui parlamentari «finanziati illecitamente» (così il gip), l'unica indiscrezione è che Fiorani ha confermato il nome del «personaggio romano» che «segnalava i politici da accreditare».
Già sabato Fiorani aveva annunciato di voler affrontare «tutte le accuse». E all'interrogatorio-fiume di ieri ne seguiranno altri. La Guardia di Finanza potrebbe cercare già nelle prossime ore i riscontri alle confessioni del banchiere, che ancor prima dell'arresto ammise il piano per «spartirsi il bottino da 200 milioni» della scalata ad Antonveneta.
Ma ora l'inchiesta riguarda dieci anni di acquisizioni, spesso apertamente sostenute da Fazio. Secondo l'agenzia Ansa, Fiorani avrebbe parlato anche di «come fu costretto a salvare la banca della Lega CrediEuroNord» e dei «politici» interessati. E tra i misteri c'è pure l'acquisto per 88 milioni di euro dalla famiglia Bassani della banca Adamas, benché inquisita per riciclaggio e oberata di debiti. Ribattezzata Bpl Suisse, è diventata la tesoreria occulta del sistema Fiorani.


*****************************************************************


LA REPUBBLICA
19 dicembre 2005

Subito riforma e nome del successore: in corsa Padoa Schioppa e Draghi. Il Governatore vuole negoziare la resa, cresce la sfiducia nel Consiglio di Bankitalia
Fazio, ecco il piano del governo
Fiorani interrogato ancora per 10 ore: "Avevamo protezioni politiche"

ROMA - Il governo accelera su Bankitalia. Il ministro Tremonti tratta con l´opposizione, vuole l´approvazione immediata della riforma del risparmio e la nomina di un nuovo Governatore, cosa che costringerebbe Fazio alla resa. Dall´Unione segnali di disponibilità, Fassino chiede pressioni per far dimettere il banchiere centrale: nel Consiglio superiore cresce la sfiducia. Fiorani ancora sotto torchio a Milano: in 10 ore di interrogatorio ha ammesso che la sua organizzazione «aveva protezioni politiche».


Fiorani, interrogatorio fiume
"Avevamo coperture politiche"
Il banchiere parla anche di una "talpa" giudiziaria
L´ex numero uno della Popolare di Lodi è stato ascoltato ieri per oltre dieci ore dai pm milanesi
Molte domande sulla telefonata nella notte dell´11 luglio con Gnutti e Berlusconi

LUCA FAZZO, FERRUCCIO SANSA

MILANO - Gianpiero Fiorani è un fiume in piena. Appena il tempo di tornare in carcere dopo il primo interrogatorio di sabato, una breve dormita, e l´ex amministratore delegato della Popolare Italiana si ritrova di nuovo davanti ai magistrati. Il procuratore aggiunto Francesco Greco e i pm Giulia Perrotti ed Eugenio Fusco decidono di non dare al detenuto il tempo di tornare sui suoi passi, di rivedere o riaggiustare la scelta di piena collaborazione fatta sabato. E alle 10 di mattina si presentano a San Vittore. L´obiettivo è chiaro: costringere Fiorani a bruciarsi i ponti alle spalle, a tradurre in rivelazioni concrete le promesse fatte nel primo verbale: l´impegno non solo di riportare in Italia i soldi, ma di fare finalmente chiarezza sulle sue operazioni, sui suoi complici, sui suoi protettori. E Fiorani non delude le aspettative. Per undici ore filate, nella saletta al pianterreno del carcere, vuota il sacco. Su più di un passaggio inchioda il governatore della Banca d´Italia Antonio Fazio alle sue responsabilità. Ma si spinge anche più in là. Mette a verbale molti nomi che i pm si aspettavano di sentire. Ma anche nomi nuovi, inattesi e clamorosi. Verbale, naturalmente, secretato.
«Avevamo coperture politiche e giudiziarie ad altissimo livello». Questo dichiara Fiorani al giudice preliminare Clementina Forleo e ai pubblici ministeri. E non è una affermazione generica. Fiorani rivela i nomi delle talpe che spiavano i magistrati per conto della Popolare di Lodi, di chi faceva sapere quali telefoni erano intercettati e quali no.
Ore e ore di interrogatorio in cui politica e finanza si intrecciano. Certo, si parla di Tarolli e Grillo, i parlamentari di fiducia di Fazio. Certo, si domanda di Stefano Ricucci ed Emilio Gnutti, compagni di scorribande. Ma i pm hanno un´idea precisa e Fiorani la conferma in pieno durante gli interrogatori: c´era un accordo con Fazio per scalare Antonveneta. Non solo. Il rapporto durava da tempo. Il punto chiave, però, per l´accusa è un altro. E Fiorani ancora una volta risponde «sì». Fazio non si sarebbe messo così totalmente in gioco per amicizia dei "furbetti del quartierino". Macché, spiega l´uomo di Lodi, c´era qualcuno più in alto, in grado di esercitare pressioni su Fazio. Qualcuno che avrebbe avuto interesse alla difesa dell´italianità delle banche non solo per ragioni ideali, ma anche per potersi servire dell´appoggio di Lodi per compiere altre operazioni. Una in particolare: la scalata a Rcs, il gruppo che controlla il Corriere della Sera.
I pm chiedono conto a Fiorani di decine di episodi. Di colloqui telefonici intercettati. Ma su uno si soffermano in particolare: è mezzanotte e dodici minuti del 12 luglio. È la notte del «bacio in fronte» di Fiorani al governatore Fazio, che ha appena messo la firma per l´Opa su Antonveneta. Al tavolo di un ristorante di Valeggio sul Mincio, Emilio Gnutti è seduto con il premier Berlusconi. Chiuso il telefono con il governatore, Fiorani chiama Gnutti, gli racconta dell´ok tanto atteso, parla con il Cavaliere. Gnutti è un fiume in piena e rivela a Fiorani: «Ho sentito il presidente commosso della cosa, gli ho detto che andremo avanti con Rcs e che ci deve dare una mano». Pochi minuti dopo è sempre Gnutti che telefona a sua moglie: «Il governatore ha firmato un minuto fa e Berlusconi ha parlato in diretta con Fiorani».
Di tutto questo i pm hanno chiesto conto all´ex ad di Lodi. E lui non si è tirato indietro. Ha riversato sui fogli del verbale una cascata di nomi del mondo politico e di quello industriale. Proprio per questo i suoi interrogatori saranno secretati: il racconto di Fiorani è il vaso di Pandora di una nuova Tangentopoli o una colata di veleni di un uomo arrestato e disperato? I magistrati nei prossimi giorni dovranno trovare riscontri. Prove. Prima di un´eventuale nuova ondata di provvedimenti.

Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 22:55.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com