IL PIU' BEL REGALO A MILANO?

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INES TABUSSO
00sabato 2 giugno 2007 16:50
Corriere della Sera
31 maggio 2007
«Sei milioni per l'elezione di Letizia? Il più bel regalo che ho fatto a Milano»
Rossella Verga

In dono guantoni da boxe per lei («per affrontare le sfide») e una cornice con
la foto della moglie per lui («così la vedi»)
Gianmarco Moratti alla festa a un anno dalla nascita della lista del sindaco

Si scartano i regali. C'è il bacio (sulla bocca). Gli applausi, lo champagne.
L' aria da festa di compleanno c'è tutta e si festeggia il traguardo della
Lista Moratti. «L'impegno è ancora più grande di quanto avessi pensato — dice
il sindaco — Speravo di poter fare di più». Per la candelina del primo anno di
mandato Letizia e Gianmarco sono l'una accanto all'altro: gessato scuro lei,
gessato scuro doppiopetto lui. Si scambiano complimenti, si vogliono bene
davanti a tanti amici arrivati per il brindisi elettorale all'Acquario civico,
dove un anno fa veniva presentato alla città il programma.
I regali, dicevamo. Per lei ci sono i guantoni da boxe. Per lui una cornice
d'argento con una foto di Letizia sorridente e un biglietto: «Così almeno la
vedi». Ma il regalo, quello vero, per Gianmarco è un altro e non l'hanno
ricevuto i coniugi Moratti: «Penso che Letizia sia un grande regalo per
Milano». Così risponde il marito a chi gli domanda perché abbia speso 6 milioni
di euro per la campagna elettorale. «Ho saputo che mi hanno anche messo in un
libro sugli sprechi pubblici — scandisce — Ma è denaro privato: se mi fossi
comprato uno yacht nessuno avrebbe avuto niente da dire». Non immaginava,
Gianmarco Moratti, che il lavoro di sindaco sarebbe stato «così duro». «Se no
non l'avrei mai spinta». «Ma mia moglie è così grande — prosegue — che non può
sprecarsi e fare i soldi privatamente. Deve fare qualcosa per la comunità» Ci
aveva pensato l'assessore alla Cultura Vittorio Sgarbi, qualche minuto prima, a
spiegare a tutti che Letizia Moratti dovrebbe essere la prossima candidata
premier. «E bravo! — replica Gianmarco — così la massacrano. Non auguro a
nessuno al mondo di diventare primo ministro in Italia. Mi guarderei bene dal
convincerla».
Sul primo anno da sindaco non dà voti, ma è sicuro — spronandola alla
candidatura — di aver fatto la cosa giusta. «Anche se capisco la fatica di
Letizia e i problemi che ha». Soprattutto per via di «quella mania della
dietrologia»:«Un grande male del Paese, da noi la buona fede non può esistere».
In questo anno il sostegno di Gianmarco a Letizia non è mai mancato, e neppure
i consigli. «La sera si chiacchiera come marito e moglie. Siamo legati da una
forte amicizia, condividiamo gli stessi valori». La famiglia, prima di tutto. E
il petroliere non perde occasione per ricordare il padre: «Quando cominciai a
lavorare mi disse "stai attento perché sei hai successo in questo Paese
cercheranno di tagliarti la testa"». Monito che vale anche per Letizia, che
alla festa è raggiante di felicità. «Abbiamo realizzato tante cose positive, ma
bisogna intensificare — ammette — Ci sono tanti vincoli normativi. Non ho
strumenti, ad esempio, per far fronte al degrado urbano. Avrei voluto pulire
l'intera città e non ci sono riuscita». Ma questo è giorno di festa. E a
brindare ci sono anche gli assessori della Lista Moratti, Moioli e Croci, ci
sono i consiglieri. Non è un caso se la musica è quella di Freddie Mercury:
tutti si sentono campioni.


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