L'omeopatia funziona o no?

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!Serenella!
00mercoledì 23 gennaio 2008 18:02
Un recente articolo pubblicato sulla prestigiosa rivista Lancet ha letteralmente stroncato le cosiddette medicine alternative o non convenzionali, prima di tutte l'omeopatia che conta numerosi estimatori in tutto il mondo, ma soprattutto in Francia e Inghilterra. Per la prima volta, negli ultimi decenni, si riporta un calo nei "consumatori" di rimedi omeopatici a tal punto che il governo inglese pare orientato ad eliminare alcune facilitazioni per i pazienti che scelgono di curarsi con l'Arnica o i fiori di Bach piuttosto che con l'antibiotico e l'aspirina.

Se nell'uomo è stata riportato l'effetto placebo (una sorta di convinzione psicologica), come prima componente di chi trova beneficio in queste medicine, questo non può avvenire per gli animali che non restano certo suggestionati dalla confezione della scatola, dal colore dei granuli e soprattutto dall'arte oratoria del medico. Di fronte alla pretesa carenza di studi scientifici chiamata in causa dalla scienza ufficiale, gli omeopati rispondono che questi vengono spesso rifiutati o semplicemente ignorati e comunque relegati nelle riviste specializzate, mentre neanche per quelli più seri (i cosiddetti "doppio cieco") si trova spazio sulle prestigiose riviste scientifiche che dovrebbero dettare legge. I cultori delle medicine alternative ironizzano poi sul fatto che queste prestigiose riviste hanno preso granchi colossali più di una volta, come è accaduto per la bufala della clonazione umana, presa per buona, da parte dello scienziato coreano che ha poi ritrattato tutto.

La mia personale esperienza riguarda alcuni corsi di omotossicologia cui ho partecipato molti anni fa e l'inizio di trattamenti da essi appresi su cani e gatti, con esiti, devo dire, per lo più negativi. Io stesso mi sono sottoposto, per problemi miei di salute, ad alcuni trattamenti omeopatici presso medici peraltro di chiara fama, senza mai trarne beneficio. Ma un'esperienza personale è sempre molto limitata. Ho collaborato con profondi conoscitori della materia e, in taluni casi, ho visto guarigioni o remissioni della malattia assolutamente insperate. D'accordo, anche a Lourdes qualcuno guarisce e, per i credenti, quel piccolo villaggio è teatro quotidiano di miracoli che hanno a che fare con la fede e non con la scienza. Non è neanche corretto il comune pensiero di provare con l'omeopatia "tanto male non può fare".

Gli omeopati seri vi diranno che la terapia omeopatica può avere effetti collaterali, alcuni anche molto spiacevoli ed è per questo che bisogna conoscerla bene prima di applicarla. Quello che invece non mi ha convinto, nell'articolo di Lancet, è stata la stroncatura dell'agopuntura, antichissima arte medica che, nel trattamento del dolore, apporta benefici indiscutibili (da chi la sa fare sul serio). Se personalmente rimango un po' scettico, ma non contrario, di fronte a una medicina che mi pare un tantino limitativa, quando ricorre ai farmaci classici nelle malattie potenzialmente mortali (nessun omeopata curerebbe con la Pulsatilla un infartuato), sono convinto che, in certi casi, la sua associazione con i farmaci allopatici possa facilitare o accelerare il processo di guarigione. Ancora una volta in media stat virtus. Fonte
Oscar Grazioli
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