«Guarda che io voterò per la Finanziaria». [Berlusconi] Non ha interrotto il sorriso ma ho notato un movimento antipatico con la stampella. Mi aveva appena assicurato di essere in grado di dare dei fieri colpi a Prodi sommando Parlamento e piazza. Ora ne voleva dare uno a me, forse. Mi sono spiegato: « È meglio che passi. Non ubbidisce alle richieste della sinistra radicale. Mantiene la legge Biagi, ad esempio. Se non passa, cade il governo. E poi toccherà a te. Se cade il governo perché non riesce a governare pur avendo una maggioranza parlamentare più la piazza, figurati se toccasse a te. Siamo in tempi di democrazia di massa, essa si esprime anche nella pressione di manifestazioni pubbliche». Lui mi ha risposto che «anche noi la piazza ce l'abbiamo e si farà sentire il due dicembre». (E intanto dava disposizioni ai coordinatori). Gli ho dato ragione sul metodo. La maggioranza è una forza di lotta e di governo, tanto che ai cortei dei precari contro l'esecutivo hanno partecipato anche ministri e sottosegretari? Anche la minoranza dev'essere di opposizione e di lotta. Non basta più avere la maggioranza alle Camere, come dimostra la vicenda degli ultimi cinque anni. Gli ho detto: «La tua piazza non serve a niente. La piazza deve far paura». E Berlusconi: «La nostra piazza sarà forte». Gli ho risposto: «Però inutile, ma almeno avrà una logica e una dignità. In vece la manifestazione dell'Udc con Casini e Cesa a Palermo sarà una buffonata. A meno che...». Berlusconi: «A meno che???». Io: «A meno che non porti in piazza la mafia. Allora sì che tremerà il governo e sarà un fatto politico potente»
... Dicevo queste cose e Silvio sorrideva. Mi è tornato in mente, guardandolo a Macherio, ancora fresco come una rosa di settant'anni, quando lo conobbi. Era il 1972..."
(Francesco Cossiga, Libero, 12 novembre 2006)
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LIBERO
12/11/2006
VI RACCONTO BERLUSCONI
Cossiga: Silvio mi ha detto cosa farà. Sbaglia ma può farcela (Casini permettendo)
di FRANCESCO COSSIGA
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