RIBELLI - Drog

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Kudrak
00lunedì 18 ottobre 2004 12:57
Salve sono Drog, cittadino di Sanguinius un paese sperduto sulle montagne di Elea.
Sanguinius è un paese cuscinetto dei Ribelli, confinante a ovest con i territori appartenenti hai Violatori.
Il mio paese è stato per un anno occupato dai Violatori, e questa occupazione determinò nei cuori dei cittadini rancori e motivo di dispute.
Molti gruppi di fanatici ed esaltati nacquero in quei tempi, e fino adesso creano disastri nell’io di ogni persona.
Quindi il mio paese è diviso (anche se è territorio Ribelle), da due fazioni i bianchi che campeggiano gli ideali Ribelli, ed i neri che affermano idee di occupazione ed espansione del territorio ( come i Violatori ).
Voi vi state chiedendo come un buco oppresso sulle montagne, può espandersi occupando altri territori; Sanguinius è un paese che si instaura su fondamenti militari, cioè l’economia del paese si basa su donazioni di armi e soldati in cambio di zone di terreno.
Quindi ci vuole poco perché la gente di Sanguinius cambi idee o fazione.
I nostri soldati sono le truppe più dotate della zona Nord-Ovest di Elea, hanno dietro loro anni di studio sulle armi e sulle tecniche di combattimento ( evolute nei secoli di combattimento al fronte ).
I bambini all’età opportuna all’autonomia della mamma, vengono analizzati, e predisposti sul ramo militare assegnato, e da lì in poi si applicano solo su una cosa, creando persone dotate di abilita' sovrumana nell’utilizzo dell’arma.
Lasciando il settore militare Sanguinius è anche conosciuta per la sua magnifica coltivazione di rose.
Un tipo di rose che crescono con tempi rigidi e ventosi, con il suo colore rosso vivo questa rosa è il simbolo chiave di Sanguinius che nella nostra bandiera viene incisa a sfondo viola.
Alcuni insistono che nome di Sanguinius deriva dal colore di questo fiore, altri pensano invece, che deriva dal color rosastro che ha questa terra impregnata da secoli di guerre.
Ma la bellezza fiabesca di questo paese o macabra per altri, fu rovinata dall’uomo stesso.
Discesa del CAOS, gli sporchi tranelli elfici, e le congiure dei Violatori, con le varie promesse al vento dei Ribelli, portò Sanguignus al degrado più totale.
Cominciarono a nascere idee di brigantaggio, vendite di persone, specialmente dei figli ai nobili di passaggio, rapine, stupri ed altro ancora.
Nel mio caso fu un problema, la mia famiglia viveva con vendita dei fiori o del bestiame; cosa che in quei tempi cupi era un dramma.
Il bestiame razziato dai barbari del caos, e i campi rovinati dalle guerre svolte su di esse, portò mio padre al suicidio, impiccandosi.
Mia madre impazzi dopo poco tempo e mio fratello morì difendendomi dai vari razziatori.
Fuggii da quella pazzia, vagando senza metà, nelle steppe innevate.
In quei giorni provai un odio sovrumano non verso i fautori di questo genocidio, ma invece, verso animali con le orecchie a punta, che per l’altre persone sono elfi per me sono solo esseri inutili che si cibano dell’ignoranza della gente.
Qui si torna indietro nel tempo, quando io stavo imparando l’arte della scherma.
Molto prima delle cose sopra citate.
Già in quei giorni si parlava di una presunta discesa del Caos, e la gente subito comincio a creare un corpo scelto pronto a proteggerla.
Ma gli elfi venuti come salvatori, ci dissero che era inutile creare un esercito, che in me che non si dica sarebbe stato spazzato via.
La nostra gente ignorante dell’argomento (fino a quei tempi, si era combattuto contro persone umane, non contro mostri), accettarono l’accordo degli elfi, i quali dichiararono di proteggerci in cambio del nostro bosco.
Ma quando ci servì il loro aiuto, essi si erano già spostati con i loro poteri in un altro posto.
Da quel giorno odiai tutte le bestie con orecchie a punta .
Quel che mi ricordo della fuga, è soltanto il risveglio in una tenda di un esercito mercenario.
Dissero che mi avevano trovato sul ciglio della strada, semi assiderato.
In quel tempo che stavo tra loro, imparai la vera arte della guerra, non solo teoria ma vera e pura pratica.
O si uccideva in campo o non si campava; feci molte guerre con loro, e quelle guerre, mi fecero capire un mondo differente da quello che conoscevo a Sanguinius.
Imparai ad usare la falce da guerra, una incrocio nato tra una alabarda ed una lama elfica.
Non riuscivo a capire molto all’inizio, ma credo che l’odio estremo verso quella razza, si trasformava quando stringevo quell’arma, in vera e propria arte di uccidere.
Sentivo in me l’odio, puro odio, e fu quell’odio che mi fece scampare a tanti rischi.
Poi un giorno, quando il vento sussurrava nell’orecchio, parole leggere, e quando il sole lasciava la sua scia morendo dietro le montagne, in un osteria, incontrai Ataros.
Di primo impatto mi fece impressione, snello con capelli ricci e lunghi di carnagione olivastra, (sembra che io non abbia mai visto una persona), non era il suo aspetto, ma il suo comportamento un po’ lunatico; quello mi fece paura.
Non saprei dire... andai subito d’accordo; da quel giorno non ci siamo lasciati mai.
Dopo aver raccontato i vari motivi della propria vita, ci unimmo ad un esercito di Ribelli.
Comandato da un certo Blaster, un tipo un po’ burbero, ma alla fine era un vero stratega.
In realtà stavo bene con tutti, ma in particolare con Uriel.
La sua tecnica era impressionante, vedevo cose mai viste, riusciva ad uccidere due persone con un solo gesto della sua picca, o staccare una testa in un batter d’occhio.
Ma penso, che in realtà, questo giorno finirà, e dovrò dividermi da questo esercito.
Con Ataros, stavamo creando un gruppo a parte molto corazzato; pensando che un giorno diventeremo un vero gruppo mercenario.
Questa è la mia vera natura, non posso combattere senza un vero guadagno, e ci uniremo sotto il vero sigillo di Sanguinano, la rosa rossa... mi sta richiamando... e sotto quel vessillo potrò morire in santa pace.
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