STELLA INTERVISTA MUCCIOLI: LA NUOVA LEGGE SULLA DROGA E' UNA ENORME SCHIFEZZA ELETTORALE

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
INES TABUSSO
00venerdì 3 marzo 2006 23:32
CORRIERE DELLA SERA
3 marzo 2006
Nel mirino l'idea di consumo personale: «Troppi casi di impunibilità»
Droga, Muccioli contro la nuova legge:
«E' soltanto un pasticcio elettorale»
Il responsabile della comunità di San Patrignano attacca in particolare Fini e Casini: non hanno ascoltate le nostre proposte

Gian Antonio Stella

Una «enorme schifezza elettorale». Fatta in fretta e in malafede. Per una manciata di voti. A sparare a zero contro la nuova legge sulla droga voluta dal governo come bandiera da sventolare al voto, non sono i no global, i pannelliani o i figli dei figli dei fiori. È Andrea Muccioli, a nome di San Patrignano. A nome di San Patrignano e delle 40 associazioni che affiancano la comunità riminese e accusano Gianfranco Fini e Pier Ferdinando Casini, nomi e cognomi, di essere degli «irresponsabili».
Ma come, la destra non ha forse esultato dicendo che finalmente «arriva la tolleranza zero», che finalmente «vince la sacralità della vita», che finalmente (parole di Carlo Giovanardi) si può «intervenire con durezza contro i trafficanti di morte, contro gli spacciatori, contro chi vuole rubare il futuro ai nostri giovani»? Macché, risponde il figlio del fondatore di quella che è diventata la più grande comunità di recupero del mondo, additata dalla destra come una città modello dove i giovani possono ritrovare se stessi grazie al ripristino della gerarchia, dell’ordine, della pulizia, del senso della famiglia, dei buoni valori di una volta e contestata da parte della sinistra come una specie di caserma dove insieme con le lenzuola lavano anche i cervelli. Macché: «Hanno spacciato per rigorosa e severa una legge che invece depenalizza di fatto il consumo garantendo una sorta di impunibilità a moltissimi casi di spaccio».
Il premier Berlusconi ad un convegno sulle droghe con i ragazzi di San Patrignano (Ap)
Sotto accusa è in particolare un comma dell’articolo 73, dove la definizione della «dose personale» viene lasciata in sospeso in un contorta stima di «modalità di presentazione», «riguardo al peso lordo complessivo» o «al confezionamento frazionato ovvero altre circostanze dell’azione». Aria fritta, dice Muccioli: «In pratica se tu dimostri che sei un consumatore non c’è un limite preciso alla quantità». Un punto sul quale lo stesso Gianfranco Fini aveva messo le mani avanti, spiegando che le tabelle «saranno predisposte successivamente»: «A noi non interessa in questo momento stabilire la quantità, interessa stabilire il principio che si volta pagina».
Ed è qui il punto, sostiene il leader di San Patrignano: «Vedrete, prenderanno uno con trenta dosi d’eroina e potrà dire: nonostante abbia superato i limiti, nonostante la roba sia confezionata in bustine, nonostante le modalità di presentazione io vi dimostro l’uso personale quindi...». E non ditegli, spiega, che prima era lo stesso: «Dopo l’abolizione col referendum della "modica quantità" c’era un vuoto legislativo. E ogni giudice si regolava a seconda delle inclinazioni culturali, della sua esperienza o inesperienza. Con incertezze, sperequazioni, ingiustizie».
Un esempio? Le storie parallele accadute a Roma a Segalunyu King, un musicista ugandese che suona nei locali capitolini, e C.B., un restauratore di mobili di cui (per rispetto della privacy!!!) sappiamo solo le iniziali. Il primo, per due dosi di hashish, prese quattro mesi di carcere. Il secondo, per 8.230 (ottomiladuecentotrenta), fu assolto col riconoscimento che erano «per uso personale».
Ma era appunto, accusa Muccioli, «un vuoto da riempire. E invece questa legge non solo non lo fa, ma aggrava tutto. Una persona trovata in possesso, ad esempio, di cinquanta spinelli o di trenta grammi di eroina o cocaina non sarà punibile se darà la prova di essere contemporaneamente consumatore della stessa. Assurdo. Siamo molto infastiditi perché gli uomini di questo governo, e in particolare Fini e Casini, vennero da noi a San Patrignano nel 2001 e ci dissero: "Noi prendiamo l’impegno solenne di sanare la situazione fissando confini chiari e definitivi sui casi di consumo personale e quelli di spaccio". Questo avevamo chiesto. Il metodo non sarà mai perfetto? Fate delle tabelle fissando dei limiti massimi più alti. Ma fatele! Sennò il confine tra consumo e spaccio non ci sarà mai. Sennò ci sarà sempre chi viene preso con 200 dosi e trova il giudice che gli crede se racconta che le ha messe da parte per le vacanze. Sempre. Che te ne fai di una bella definizione sull’illegittimità della droga se poi non hai gli strumenti per colpire davvero lo spaccio?».
E’ furente, il figlio di Vincenzo Muccioli: «Hanno avuto cinque anni, per fare una buona legge. Buttati via. Noi e altri che si occupano di droga ci siamo fatti un mazzo così per proporre le soluzioni migliori. Che tenessero conto non solo del rigore ma del recupero delle persone. Siamo stati noi a chiedere di cambiare la legge Cirielli che sui recidivi era devastante, coi tossicodipendenti. San Patrignano finora ha evitato complessivamente 3.500 anni di carcere ai ragazzi che abbiamo accolto. Cinque anni di silenzio. Poi, di colpo, alla vigilia delle elezioni, tirano fuori questa schifezza!».
Eppure, giura, si erano fatti sentire: «Gli abbiamo detto: "Siete dei pazzi, non si fa così, è una idiozia!". Invece niente. Diritti! A colpi di maggioranza! Per mostrare che loro sì che facevano una cosa contro la droga! E quelli di sinistra che facevano ipocritamente finta di non vedere che in realtà questa legge a loro va benissimo perché di fatto tutto può essere consumo personale». Anche Letizia Moratti, che di San Patrignano è da anni una delle figure di riferimento, «si è battuta dentro il governo a spiegare che fatta così la legge era un errore. Glielo ha detto in tutte le salse. Niente. Non hanno sentito ragioni».
Risultato? «Il rimedio è stato peggiore del male. Senza un confine certo tra consumo e spaccio questa legge è un incentivo a usare per lo spaccio i piccoli consumatori. Di fatto consegnerà la vita di migliaia di giovani nelle mani della criminalità organizzata. Aspettavamo più rigore con gli spacciatori e più attenzione ai bisogni reali dei tossicodipendenti. Hanno partorito un papocchio elettorale. Sulla pelle della gente».


Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 16:13.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com