Saddam Hussein Condannato.

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mrathlon900
00lunedì 6 novembre 2006 11:06
Condanna a morte per Saddam Hussein. In un Iraq blindato, in pieno coprifuoco sin dalla giornata di ieri, è arrivata la sentenza che non solo il Golfo aspettava: condanna all'impiccagione per l'ex Raìs e per l'ex presidente del tribunale rivoluzionario Awad al Bander. L’ex vice presidente iracheno Taha Yassin Ramdan è stato invece condannato all’ergastolo per omicidio premeditato nel massacro di Dujail, il primo processo nei confronti di Saddam Hussein e altri sette gerarchi del deposto regime. Il deposto presidente, visibilmente scosso, ha urlato "Allah Akbar!" (Dio è il più Grande) e "Lunga vita alla nazione!".

Gli imputati sono stati condannati per l'uccisione di 148 abitanti del villaggio sciita di Dujail, sterminati dopo il fallimento di un attentato contro l'ex dittatore Saddam avvenuto nel 1982. Sia la condanna a morte che quella all'ergastolo danno automaticamente la possibilità di ricorrere in appello contro la sentenza, ritardando così i tempi dell'esecuzione di vari mesi.

Saddam ha espresso il desiderio di essere ucciso da un plotone di esecuzione piuttosto che essere impiccato. L'ex Rais e i due coimputati
al processo per al strage di Dujial condannati a morte non saranno comunqe giustiziati subito. Come prevede la legge irachena, in caso di pena capitale scatta automaticamente la procedura di appello.

da AFFARI ITALIANI.

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giustizia? Forse si.

mrathlon900
00lunedì 6 novembre 2006 11:52
ROMA. «L’Italia resta contraria alla pena capitale in ogni circostanza». E’ il ministro degli Esteri, Massimo D’Alema, a pronunciarsi contro la condanna a morte dell’ex rais Saddam Hussein. Gli fa eco il presidente del Consiglio, Romano Prodi: «Per efferato che sia un delitto, la nostra tradizione e la nostra etica si allontanano dall’idea della pena di morte». E’ un coro quello che da Roma (da maggioranza e opposizione) a tutte le capitali europee (unica nota stonata è l’Inghilterra di Tony Blair, in totale sintonia con George Bush), si schiera contro la decisione estrema dei giudici di Baghdad. In una nota, la presidenza finlandese della Ue invita l’Iraq a non eseguire la condanna a morte per impiccagione dell’ex dittatore: «L’Unione Europea si oppone alla pena capitale in tutti i casi e in tutte le circostanze, non dovrebbe essere applicata neanche in questo caso».

L’Europa prende atto della sentenza, riconoscendo legittimità ai giudici iracheni. Non sono in discussione, ricorda una nota della presidenza finlandese della Ue, le «sistematiche, diffuse ed estremamenti gravi violazioni dei diritti umani commesse dal regime di Saddam Hussein: assicurare la verità e la responsabilità per i crimini commessi durante il passato regime aiuterà a favorire il dialogo e la riconciliazione nazionale in Iraq in futuro». Dice Romano Prodi: «La condanna rispecchia il giudizio di tutta la Comunità internazionale sul dittatore Saddam Hussein». E il ministro degli esteri svedese, Carl Bildt, trova «importante che coloro che hanno la più grande responsabilità dei crimini contro l’umanità rendano conto dei loro atti». Anche Parigi prende atto «della sentenza emessa dal tribunale iracheno alla fine del processo contro Saddam Hussein. Questa decisione appartiene al popolo iracheno». L’Europa, per il presente, teme che l’Iraq precipiti sempre di più nel baratro delle violenze e della guerra civile: «Spero che la decisione - è il commento del ministro degli Esteri, Philippe Douste-Blazy - non porti a nuove tensioni e che gli iracheni diano prova di moderazione, a qualunque comunità appartengano». Anche il nostro responsabile degli Esteri, Massimo D’Alema, è preoccupato: «E’ necessario avviare una seria riflessione sulle conseguenze che una effettiva esecuzione della sentenza potrebbe avere in termini di ulteriore aggravamento del clima di forte tensione e di scontro civile che dilania il Paese».

Nonostante i timori e la contrarietà alla pena di morte, l’Europa rispetta la decisione irachena. «Osservo in primo luogo - è l’opinione di Massimo D’Alema - che si tratta di una decisione assunta da un organo giudiziario in un Paese che ha un governo e un parlamento eletti democraticamente, e che quindi decide autonomamente anche sulla propria legislazione in materia penale. E’ evidente che la condanna per chi si è macchiato di orrendi crimini contro l’umanità deve essere netta, severa e inflessibile».

Il leader spagnolo Luis Zapatero coglie l’occasione della presa di distanza dalla condanna a morte di Saddam per criticare la strategia americana: «Qualcuno pensa che esistano condizioni democratiche in Iraq, qualcuno pensa che esista la stabilità, la pace, un Medio Oriente più stabile e che la lotta contro il terrorismo abbia dato buoni risultati. Niente affatto, devono cambiare strategia». Madrid è in sintonia con Roma. Il presidente del Consiglio, Romano Prodi, sottolinea: «Naturalmente non cambia il nostro giudizio sulla guerra in Iraq. E’ interessante vedere come la stessa comunità americana distingua la condanna a Saddam, per la quale è tutta unita, e invece si distingua sempre più dalla guerra irachena». In Italia, maggioranza e opposizione sono unite nel respingere la condanna a morte dell’ex dittatore iracheno. Con un distinguo. Roberto Calderoli, Lega Nord: «Chi calpesta la libertà del proprio popolo, chi cancella in massa il diritto di vivere di una parte del proprio popolo, non può più vivere, perchè, purtroppo, anche i peggiori possono tornare. Purtroppo l’unica pena da riservare ad una persona che la vita ha tolto a tante persone è privarlo della sua».



la stampa
kdario129
00lunedì 6 novembre 2006 20:16
Io sono contrario alla morte, sono per la prigione a vita....sono cmq sicuro che non lo uccideranno alla fine, visto che già molti paesi (compresi l'italia) si sono espressi contro l'impiccagione.

voi che ne pensate??
favorevoli all'impiccagione o qualche altra morte?
o siete per la prigione o altro?
Prof V
00martedì 7 novembre 2006 00:03
Uno Stato di Diritto non dovrebbe avere "sentimenti". La pena capitale è barbaria allo stato puro.
cammarata
00martedì 7 novembre 2006 00:58
basta vedersi qualche puntatazza di south park per capire cosa rappresenta saddam per l'america..è un simbolo troppo "chiave" nell'immaginario collettivo statunitense, tanto da non poterlo lasciare morire così. alla fine sarà reintegrato e verrà assunto dalla cia come "pentito", ovviamente sotto mentite spoglie, quello vero si dice che abiti in un monolocale al centro di atlantide con jim morrison e elvis..
sery84
00martedì 7 novembre 2006 08:49
sono sempre stata contraria alla pena di morte, anche se in questo caso si parla di un ditattore sanguinario. Prigione a vita.
mrathlon900
00martedì 7 novembre 2006 10:36
lo "impiccheranno" in modo che lui possa tornare libero.... rimpiango il poverino impiccato al suo posto!
kdario129
00mercoledì 27 dicembre 2006 15:49
Saddam: "Morirò da martire". In tanti si offrono come boia


La sentenza del tribunale che conferma la pena di morte per Saddam Hussein deve considerarsi definitiva e non necessita dell’approvazione del presidente Jalal Talabani per diventare esecutiva: lo ha reso noto l’ufficio della Presidenza irachena.

"L’approvazione del Presidente non è necessaria, la decisione della Corte è definitiva", ha precisato Hiwa Osman, uno dei collaboratori di Talabani. Già dopo la condanna a morte inflitta al Raìs in primo grado, Talabani aveva ricordato di essere "tra quelle persone che hanno firmato una petizione internazionale contro la pena di morte" e di voler "rispettare l’impegno", sottolineando però come per la ratifica della sentenza non occorresse la firma del capo dello Stato. In base alla legge la condanna a morte decisa in primo grado dal tribunale deve in realtà essere ratificata anche dall’ufficio del Presidente, ma basta anche la firma dei vicepresidenti: una scappatoia legale già adottata in passato da Talabani, che si era sempre detto contrario alla pena capitale.

La corte che ha respinto l’appello del Raìs non aveva limiti di tempo per raggiungere una decisione: era possibile dunque che si dovesse aspettare anche la fine degli altri procedimenti che vedono coinvolto l'ex dittatore; la conferma del verdetto di primo grado obbliga però alla sua esecuzione entro trenta giorni, pena l’annullamento del processo.

Saddam Hussein ha scritto una lettera d'addio agli iracheni in cui si dice pronto a "sacrificarsi" e a diventare un "martire" ed esorta il suo popolo a unirsi contro i nemici, Stati Uniti e Iran. "Mi sacrifico - afferma l'ex dittatore iracheno nel messaggio scritto dalla sua cella e reso noto dopo che la corte d'appello ha confermato la condanna a morte - se Dio vorrà mi collocherà tra gli uomini veri e i martiri".

In quello che potrebbe essere il suo ultimo messaggio, Saddam accusa i vecchi nemici, Stati Uniti e Iran, per il conflitto che sta insanguinando l'Iraq. "I nemici della vostra nazione, gli invasori e i persiani - afferma l'ex dittatore - hanno trovato nella vostra unità una barriera tra voi e quanti ora vi governano. Per questo hanno seminato discordia e odio tra voi".

"Popolo fedele, vi dico addio mentre la mia anima va da Dio il compassionevole - conclude Saddam - lunga vita all'Iraq, lunga vita all'Iraq, lunga vita alla Palestina. Lunga vita alla guerra santa e ai mujaheddin. Allah è grande".

Ed è scattata la corsa all'esecuzione in Iraq. Secondo quanto dichiarato all'Abc da un consigliere del premier Nuri al Maliki, Bassam al Hussein, sarebbero centinaia i "boia volontari" di Saddam Hussein. Moltissimi cittadini iracheni, infatti, avrebbero fatto richiesta di poter eseguire personalmente la condanna a morte per impiccagione dell'ex dittatore che è stata confermata dalla Corte d'appello irachena. Bassam al Hussein ha anche spiegato che a offrirsi come "boia" di Saddam sono membri di tutte le comunità religiose ed etniche del paese.

Il presidente della corte d'appello, Munir Haddad, ha dichiarato che la sentenza capitale dovrà essere eseguita entro 30 giorni e non subito come si era creduto in un primo momento. In particolare occorrerà ancora "un po' di tempo" perchè Saddam Hussein venga giustiziato. E' quanto stimato dal ministro iracheno della giustizia, Heshem al-Shibli.

"Il decreto della corte d'appello deve essere trasmesso alla presidenza. Il decreto presidenziale firmato sarà poi inviato alla direzione generale della prigione che poi sarà incaricata di applicare la sentenza", ha spiegato Shibli. Ad allungare i tempi anche la festa dell'Eid El Adha (la festa musulmana del sacrificio che comincia il 30 dicembre). Saddam ed altri sei esponenti del suo regime - tra i quali il fratellastro e capo dei suoi servizi segreti Barzan al Tikrit - sono stati condannati a morte per l'assassinio di 148 sciiti a Dujail nel 1982 come rappresaglia per un fallito attentato contro il rais.

Maladoc
00mercoledì 27 dicembre 2006 19:40
Io personalmente lo avrei ucciso con le mie mani. Oppure avrei fatto scegliere alle famiglie delle vittime dei suoi genocidi.

Prigione? Ma siamo impazziti? Se si dà l'ergastolo a un genocida, che si dovrebbe fare con un assassino qualunque? Dargli uno zuccherino?

La vera barbarie è il buonismo di D'Alema..per non parlare poi dell'ennesimo sciopero della fame di Pannella.



Ed è scattata la corsa all'esecuzione in Iraq. Secondo quanto dichiarato all'Abc da un consigliere del premier Nuri al Maliki, Bassam al Hussein, sarebbero centinaia i "boia volontari" di Saddam Hussein. Moltissimi cittadini iracheni, infatti, avrebbero fatto richiesta di poter eseguire personalmente la condanna a morte per impiccagione dell'ex dittatore che è stata confermata dalla Corte d'appello irachena. Bassam al Hussein ha anche spiegato che a offrirsi come "boia" di Saddam sono membri di tutte le comunità religiose ed etniche del paese.



Chissà perchè..
E vi ricordo che Saddam è anche colpevole di aver sterminato 180'000 (centoottantamila curdi)..oltre ai 148 sciiti.

[Modificato da Maladoc 27/12/2006 19.46]

=mz87=
00mercoledì 27 dicembre 2006 20:22
sono contrario alla pena di morte,quindi contrario anche a questa esecuzione
kdario129
00giovedì 28 dicembre 2006 00:47
Re:

Scritto da: =mz87= 27/12/2006 20.22
sono contrario alla pena di morte,quindi contrario anche a questa esecuzione




Quale sarebbe per te la giusta condanna?? [SM=x125634]

Pensi che sia giusto dargli un tetto sopra la testa, il cibo sia a pranzo e a cena e acqua?.....nn mi convince tanto...
=mz87=
00giovedì 28 dicembre 2006 01:07
Re: Re:

Scritto da: kdario129 28/12/2006 0.47



Quale sarebbe per te la giusta condanna?? [SM=x125634]

Pensi che sia giusto dargli un tetto sopra la testa, il cibo sia a pranzo e a cena e acqua?.....nn mi convince tanto...



galera a vita...

se sono contro la pena di morte non posso essere favorevole per alcuni e contrario per altri

[Modificato da =mz87= 28/12/2006 1.17]

mariusko
00giovedì 28 dicembre 2006 10:54
Re: Re: Re:

Scritto da: =mz87= 28/12/2006 1.07


galera a vita...

se sono contro la pena di morte non posso essere favorevole per alcuni e contrario per altri

[Modificato da =mz87= 28/12/2006 1.17]




Non fa una piega e sarei d'accordo...

.... se non che non sono affatto convinto che la pena di morte sia da considerare una barbarie sempre.

Hitler, Pinochet e forse anche Stalin meritavano di morire, come affermazione empirica della supremazia dello stato giusto sulla sopraffazione. Lo stesso vale per mafiosi e cammorristi. Per Saddam non so.

Putroppo se si fanno questi ragionamenti spunta subito chi vorrebbe la pena di morte per i tredicenni che borseggiano sugli autobus. Se questo è il rischio, mi va bene l'ergastolo come massima pena. Purchè ergastolo sia.



mj1983
00sabato 30 dicembre 2006 14:56
alla fine stamattina è stato impiccato

circola un video di ciò?
Maladoc
00domenica 31 dicembre 2006 00:13
Si, su repubblica c'è il video ma si ferma al momento in cui gli mettono il cappio al collo.

Riprendendo l'argomento..

Penso che se un dittatore vi avesse massacrato la famiglia e sterminato 180'000 connazionali magari i vostri commenti sarebbero un po' meno buonisti. Mi rivolgo a chi si dice "contrario alla pena di morte": sareste ancora contrari a quella che definite "barbarie" se aveste vissuto in prima persona una violenza del genere?
No, perchè se la risposta fosse positiva, se mi dite che non lo avreste ucciso con le vostre mani, Gesù Cristo in persona scenderebbe in terra a congratularsi per la vostra misericordia.

Voglio dire..
Si tratta di un assassino, un dittatore che ha fatto della violenza il suo punto di forza e con questa ha passato ogni limite di umanità. Agendo in questo modo spregevole questa bestia (perchè "uomo" non è un termine opportuno) ha perso ogni diritto che all'uomo spetta.

Il tredicenne che ruba è un essere umano. Perfino un assassino è un essere umano. Ma una merda umana che toglie il diritto alla vita a centinaia di migliaia di esseri umani non lo è. Non lo è Saddam come non lo è Hitler come non lo è Stalin come non lo è Lenin come non lo è Pinochet come non lo è Mussolini..e potrei continuare per chissà quanto.
Maladoc
00domenica 31 dicembre 2006 00:15
p.s. dire "sono contrario alla pena di morte" non ha nessun senso..è come dire che io, visto che desideravo la morte di Saddam, sono "contrario al diritto alla vita".
[SM=x125620]
kdario129
00martedì 2 gennaio 2007 01:19
Mala sono d'accordissimo alla tua linea di pensiero! [SM=x125624]
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