Santa Teresina del Bambin Gesù Dottore della Chiesa

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
Caterina63
00martedì 23 giugno 2009 13:40
E' stupenda la storia di Teresa per capire anche come la Chiesa opera, con pazienza e con i suoi tempi, quelli di Dio che non sono i nostri [SM=g1740738] in tutto PAZIENZA...
Santa Teresina prega per noi e per i Sacerdoti!

il video che segue è il film trasmesso alla TV quando ancora la televisione trasmetteva storie VERE ed importanti...

il secondo video contiene immagini vere



[SM=g1740717] [SM=g1740720] [SM=g1740717]







[SM=g1740733]
Caterina63
00giovedì 1 ottobre 2009 12:42
Oggi, 2 ottobre, è la Festa Liturgica di santa Teresina....

vi ricordiamo che nel


potete trovare

Storia di un Anima ( scritta da santa Teresa del Bambin Gesù Dottore della Chiesa)

approfittiamone....

                         santa Teresina
diceva santa Teresina: "NEL CUORE DELLA CHIESA, MIA MADRE, SARO' L'AMORE"....


Caterina63
00venerdì 23 luglio 2010 19:24
Oleg Vladimirovic Tron'ko e l'unità della Chiesa

Voglio essere così
come santa Teresa


di Cristiana Dobner


Duri tempi di guerra a Kiev nel 1918, dove il 20 giugno nacque Oleg Vladimirovic Tron'ko che a settembre ricevette il battesimo ortodosso. Il padre medico, con il grado di ufficiale, combatteva nell'armata dei volontari. La città, stretta d'assedio a lungo dai bolscevichi, non riceveva rifornimenti di viveri e nell'estate 1919 iniziò la grande fame. Oleg e il fratello maggiore spesso erano ammalati e sembravano degli scheletrini. Nel tragico esodo di due settimane verso Armavir, la famigliola corse il rischio di vedere morire Oleg per una brusca frenata, sbalzato dal carro bestiame su cui viaggiava.

Sotto il fuoco incrociato degli eserciti i Tron'ko giunsero nella Pasqua 1920 a Sebastopoli. Infuriava però l'evacuazione della Crimea, la nave che li trasportava stette in rada a Costantinopoli per un mese, infine raggiunsero il quartiere francese di Gallipoli in condizioni miserevoli.
Nell'estate del 1921, una donna profondamente credente, moribonda, disse alla madre di Oleg:  "Ne abbia cura, è un bambino straordinario, lo custodiscono sia la santissima Vergine, sia un'altra santa". Sembravano, allora, delirii.

Ancora un trasferimento, in Bulgaria questa volta, dove il padre resse la chiesa ortodossa. Oleg, di salute malferma per le privazioni sofferte, studiò al locale ginnasio russo e dal 1934 a quello di Sofia. Crebbe refrattario a ogni obbligo religioso, malgrado l'incitamento materno; tuttavia, talvolta, lo s'intravedeva in ginocchio dinanzi all'icona. Però beveva, fumava e dilapidava denaro. Appassionato di musica, cercava ma non trovava un ideale nella vita, corse anche il rischio dell'amputazione di un braccio per una banale ferita e la vista s'indebolì. Sua madre pregava e invocava Teresa di Gesù Bambino, il ragazzo migliorò quando una sua reliquia gli fu posta al collo. Allora la madre rivelò ai figli di essere cattolica, ma l'indignazione di Oleg crebbe a dismisura e tentò di allontanare la sorella dall'educazione cattolica delle suore.

Una vicina stava traducendo in bulgaro Storia di un'anima. Oleg, nel corso di una visita, vide aperto il libro sul tavolo e scrutò un'immaginetta di Teresa. Non frequentò le lezioni di francese della vicina per due settimane, ma poi ritornò e disse:  "Non so che cosa mi capita, ma voglio essere così, come santa Teresa". Era la fine del gennaio 1938. Poco dopo incontrò il vescovo cattolico e gli disse:  "Ieri sera ritornando a casa, incominciai a pregare santa Teresa e così passai parte della notte. Chiesi alla santa di mostrarmi se sarei dovuto passare al cattolicesimo. Improvvisamente mi fu chiaro che sarei dovuto diventare cattolico quanto prima. Pensavo che santa Teresa era cattolica e che se, la Chiesa cattolica non fosse vera, non avrebbe potuto suscitare una santa così grande". Così, il 12 febbraio 1939, nella cappella del vescovo Cirillo, Oleg ricevette il battesimo. Il giorno dopo, domenica, con grande stupore della madre e degli altri fedeli, partecipò alla messa nella chiesa del monastero delle carmelitane, ricevendo l'eucaristia.

La sua vita cambiò bruscamente e iniziò a frequentare la messa quotidiana, abbandonando i vizi e anche l'organizzazione politica che gli aveva insegnato atti terroristici:  "Non avevo altro desiderio che amare il Signore, la sua santissima Madre e la piccola santa Teresa, e di fare quanto loro piaceva. Ringraziate santa Teresa in mio nome per tutto il bene che essa mi fece. Pregate Dio perché mi sia dato di diventare carmelitano. Madre, prega per me!", così scrisse subito al monastero di Lisieux.

La strada fu dura:  venne espulso dal ginnasio e si trovò in condizioni economiche miserevoli, attanagliato dalla fame:  "Santa Teresa non lasciarmi! Prendi nelle tue mani la mia intelligenza, i miei desideri, la mia volontà, tutto me stesso. Voglio essere fra le tue mani plasmabile come la cera. Voglio che ogni battito del mio cuore sia per Dio e per essergli gradito".

Oleg tentò di persuadere il vescovo Cirillo ad aiutarlo a entrare come fratello laico fra i carmelitani, ma quegli gli suggerì di concludere il Russicum a Roma, di diventare prete e poi di pensare al convento. Nell'ottobre 1938 Oleg giunse al Russicum, ma si presentò subito anche ai carmelitani. Le lezioni si svolgevano in latino e Oleg non sapeva l'italiano; tuttavia era sempre allegro e pieno di vitalità, di salute, diceva che tutto andava a gonfie vele.

La difficoltà però lo umiliava. Nel gennaio del 1939 finalmente arrivò un insegnante di latino che conosceva il russo e Oleg poté respirare. Verso la metà di febbraio, parlando con il padre spirituale, gli manifestò la sua preoccupazione di dover iniziare presto gli studi filosofici, per i quali non era inclinato; la risposta giunse inconsueta:  "Ma vivrai fino alla filosofia? Forse il Signore non può portarti alla fine della tua vocazione senza la filosofia, magari anche al termine delle lezioni autunnali?".

Oleg rispose con una sonora risata, ma si disse pronto a consegnare la sua vita a Dio. Soffriva per la divisione dell'unica Chiesa di Cristo e per la terribile tragedia che in quegli anni avveniva in Russia. Lo consolava che Dio potesse donare il suo grande amore e permettere che egli gli offrisse se stesso come vittima per la salvezza dei suoi parenti in Russia.


Il 27 febbraio Oleg chiese al padre spirituale come poteva portare la salvezza ai suoi parenti più prossimi. Il sacerdote lo congedò con queste parole:  "Diventa vittima d'amore, esso è onnipotente. Scrivi loro che la vita terrena è brevissima e presto se ne va". E profondamente pensieroso continuò:  "Sì, la vita terrena è fumo. Viva l'uomo poco o tanto, ogni bene terreno ugualmente scompare, rimane solo quello eterno". Uscì così dalla chiesa pacificato e, dopo la cena, nel momento della ricreazione, come al solito, giocò e fu allegro, come un bambino. Al mattino non comparve alla liturgia e alla colazione. Verso le 9 uno dei confratelli lo cercò:  nella stanza tutto era in ordine, Oleg giaceva nel letto girato sul fianco sinistro con il rosario fra le mani, ma senza segno di vita, calmo e disteso il volto. Solo la lampada accesa davanti all'icona di santa Teresa, vicino al letto, conferiva un significato particolare a questa morte, sopravvenuta in piena notte, quindi solo poche ore dopo il colloquio con il padre spirituale sulla brevità della vita terrena. Apparve evidente che Oleg, fin dall'infanzia, soffriva di una malattia cardiaca incurabile.

Oleg Vladimirovic Tron'ko realizzò la fiducia nella promessa del Signore. Che l'unità della Chiesa è possibile soltanto con il nostro amore sacrificale per Cristo e per le anime degli uomini, salvate dal Suo sangue.


(©L'Osservatore Romano - 24 luglio 2010)
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 03:07.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com