Traffico, ufficio, fila al supermercato: sono solo alcune tensioni che accumuliamo nel corso della giornata, e che inevitabilmente influiscono in maniera negativa, non solo sull'umore ma anche sul nostro stato di salute, con disturbi che chiamiamo psicosomatici. Secondo recenti statistiche sette italiani su dieci si rivolgono a un medico: alcuni riescono a guarire con dei rimedi farmacologici, che diminuiscono lo stato generale di ansia e tensione. Altri, invece, scoprono che la medicina non può fare molto. Ma qual è la causa di tutto questo, e soprattutto perché questi fastidiosi disturbi, che a lungo andare possono trasformarsi in malattia cronica, migliorano o guariscono con il rilassamento?
Alla questa domanda possiamo rispondere che la maggior parte dei malesseri dell'uomo va attribuita all'incapacità di ''ascoltarsi'', cioè di rivolgere l'attenzione verso se stesso e percepire quei cambiamenti, quelle reazioni, quelle risposte psichiche e fisiche che segnalano qualcosa che non va in noi e/o nell'ambiente circostante. La società in cui viviamo non ci aiuta a risolvere i problemi, anzi, i ritmi veloci, parossistici impongono, o sfociano spesso in comportamenti spersonalizzanti, che aumentano questo stato di stress. In questo contesto ''ascoltarsi'' significa scoprire che i nostri pensieri, le emozioni, le azioni dipendono inevitabilmente dal tipo di vita che conduciamo e che, se questa è condizionata dagli stress e dalle tensioni, tutto il nostro corpo ne risente di conseguenza.
I rimedi ci sono, e si chiamano "tecniche di rilassamento": si tratta di uno dei mezzi migliori attraverso cui si può iniziare a portare l'attenzione dentro di sé, a fermarsi un attimo, a chiedersi se quello che stiamo facendo è utile e necessario all'equilibrio della nostra vita. Questa tecnica di rilassamento è uno strumento molto utile e di vasta applicazione: è infatti la base di quasi tutte, se non tutte, le pratiche di conoscenza di se stessi sia occidentali che orientali.
Il viaggio alla riscoperta di se stessi inizia dal corpo, in particolare prestando attenzione ai fasci muscolari più grandi di braccia, gambe, addome, spalle, schiena e collo. Si impara a distinguere un muscolo contratto da uno rilassato e a esplorare le sensazioni legate a queste due condizioni.
Successivamente, presa maggiore confidenza con il proprio sistema muscolare, è possibile rilassarsi senza passare attraverso questo esercizio, bensì prestando particolare attenzione al respiro.
Gli effetti sono leggerezza, distensione, larghezza, colore, formicolii alle estremità, sensazioni di muscoli che si "sciolgono'', fino a raggiungere uno stato di completo benessere e di presenza a se stessi al quale molto spesso si scopre di non potere più rinunciare.
Inoltre, attraverso queste tecniche si raggiungono principalmente tre obiettivi: si impara a capire che ci troviamo all'interno di un sistema molto complesso e ricco che va trattato nel modo giusto se vogliamo stare in salute; si comprende quali siano le situazioni che nel nostro ambiente ci mettono in un particolare stato di tensione, imparando ad affrontarle meglio attraverso una condizione interna di rilassamento; infine, si possono affrontare e superare le situazioni di ansia senza andare in crisi. Basta poco per entrare in contatto con se stessi: provate con questo semplice esercizio. Sedetevi o sdraiatevi comodamente, focalizzate lo sguardo su un oggetto davanti a voi (o chiudete gli occhi), respirate un po' più lentamente e fate coincidere il tempo di inspirazione a quello di espirazione. Bastano solo cinque minuti al giorno, ed è probabile che nel giro di poche settimane vi vogliate più bene e siate più soddisfatti di voi stessi.
La strada è lunga, è vero, ma è a portata di tutti.
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