Tour de France: Riccò positivo all'Epo

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il rat-man
00giovedì 17 luglio 2008 13:25

Ciclismo senza pace. Il giovane scalatore della Saunier Duval Riccardo Riccò è stato trovato positivo all'Epo. Lo rivela l'agenzia francese antidoping. Riccò è stato prelevato dalle forze dell’ordine dall’autobus della Saunier Duval, ed è stato fischiato dagli spettatori presenti sul posto.

Nelle urine del corridore della Saunier Duval sarebbero state trovate tracce di eritropoietina di terza generazione. Riccò ha vinto già 2 tappe nel Tour de France attualmente in corso ed occupa la nona posizione in classifica generale.
Quello dello scalatore italiano della Saunier Duval è il terzo episodio del genere accertato al Tour de France 2008, dopo i casi degli spagnoli Manuel Beltran e Moises Duenas.

CHI E' - Nato a Sassuolo l'1 settembre 1983, Riccardo Riccò si mette in mostra nel mondo del ciclismo già tra i dilettanti, dove conquista la maglia tricolore ciclocross nel 2001 e si laurea campione italiano su strada under 23 nel 2004. Successi a cui si aggiungono, un anno dopo, due tappe e la classifica generale della Settimana lombarda. Nel 2006 diventa professionista con la Saunier Duval Prodir, a cui è attualmente legato da un contratto fino al 2010, e nello stesso anno arrivano le prime vittorie come l'ultima tappa della «Settimana Internazionale di Coppi e Bartali» e la Japan Cup. Riccò, a cui l'Uci riconosce che il livello ematocrito normale prodotto dal proprio corpo è regolare fino al valore 51, continua a farsi valere anche nella stagione successiva, aggiudicandosi una tappa alla Vuelta San Luis, in Argentina, e due frazioni nella Tirreno-Adriatico mentre nella Freccia Vallone chiude in quinta posizione. Anche al suo primo Giro d'Italia il corridore emiliano fa parlare di sè vincendo la 15esima tappa, quella delle Tre Cime di Lavaredo, e in classifica generale finisce la corsa rosa al sesto posto, a sette minuti dal vincitore Danilo Di Luca. Ma è il 2008 l'anno della consacrazione di Riccò, scalatore atipico che molti paragonano a Pantani. Al 91° Giro d'Italia il talentuoso corridore della Saunier Duval fa sue la seconda e l'ottava frazione e rimane la principale minaccia per il vincitore Contador prima di doversi accontentare della seconda piazza nella classifica finale. Va al Tour de France dove continua a recitare un ruolo da protagonista, aggiudicandosi sesta e nona frazione, con il ct Ballerini che lo chiama per le Olimpiadi.



non è il ciclismo ad essere senza pace, sono i ciclisti i fessi che si dopano [SM=x967709]

edit: cmq è vero, assomiglia a pantani [SM=g27827]
-FabioCaressa
00giovedì 17 luglio 2008 15:36
Basterebbe farlo a livelli più "umani" [SM=x967708] ....e invece vogliono giocare a fare gli iron man [SM=x967781]
+cris+
00martedì 22 luglio 2008 19:02
secondo me in questo sport è pieno di dopati [SM=x967712] [SM=x967712]se no come si fa a reggere è impossibile [SM=x967712]
AgoGol
00mercoledì 23 luglio 2008 10:47
RICCO' MERITA LA RADIAZIONE.
E' PURE RECIDIVO.

AD OGNI MODO HA INFANGATO UNO SPORT GIA' STRACOLMO DI MELMA.

p.s. se facessero nel calcio i controlli che si fanno nel ciclismo ne vedremo delle belle..... [SM=x967723] [SM=x967722]
|Neelix|
00martedì 29 luglio 2008 10:40
a mio avviso molti di questi presunti DOPATI sono innocenti...anche di oggi la notizia di una ciclista italiana positiva...lei aveva solo preso delle erbe dategli dal suo nutrizionista il quale le aveva certificato che non le avrebbero dato problemi di alcun tipo in fatto di doping...se io di medicina me ne intendo 0 è ovvio che per la parola di un medico conta...se poi anche quelli sbagliano...mah
AgoGol
00martedì 29 luglio 2008 12:36
Marta Bastianelli.


Prodotti per la dieta.....

Mah.....


Se smettessero di andare dal farmacista e andassero all'alimentari sotto casa, correrebbero meno rischi.

Troppi dottori, troppi stregoni.

Il ciclismo deve tornare più rudimentale.

Pane e cicoria e vai cor tango! [SM=x967797] [SM=x967797]

AgoGol
00martedì 29 luglio 2008 12:43
un po' di musica [SM=x967797] [SM=x967797]



nick the quick
00martedì 29 luglio 2008 15:23
il ciclismo dovrebbe prendere e ripartire da zero.

il rat-man
00giovedì 31 luglio 2008 09:22
Riccò ammette l'Epo

Riccardo Riccò ha confessato: ha preso la Cera, l'Epo di terza generazione, durante l'ultimo Tour de France. Ad ammetterlo davanti ai giornalisti è lo stesso corridore, appena uscito dall'interrogatorio, durato circa un'ora, davanti alla Procura Antidoping del Coni.
CONFESSIONE - "Ho ammesso le mie responsabilità, l'errore è stato mio e soltanto mio. Ho rinunciato alle contranalisi. In questo momento penso anche al personale della squadra e ai miei compagni che hanno perso il lavoro per colpa mia". A questo punto per Riccò ci potrebbe essere uno sconto di pena sui due anni di squalifica previste dal codice Wada. L'atleta verrà deferito dalla Procura del Coni al Tribunale Nazionale Antidoping (ex Gui): è possibile che la sentenza arrivi già la prossima settimana, comunque prima dell'inizio delle Olimpiadi. L'interrogatorio era cominciato alle 12.45, con il procuratore Ettore Torri che contestava all'atleta la positività riscontrata dopo la quarta tappa del Tour, la cronometro di Cholet. Ad accompagnare il modenese gli avvocati Alfredo Termanini e Alessandro Sivelli, presidente dell’Unione camere penali di Modena.
STANCHEZZA - Riccò ha spiegato anche le ragioni che l'hanno portato a scegliere la via del doping: "Dopo il Giro d'Italia - ha detto il Cobra, che aveva chiuso la corsa rosa in seconda posizione - ero stanco di testa e fisicamente. E ho preso questa sostanza (l'Epo di terza generazione, ndr). È stato un errore di gioventù. Ma al Giro ero pulito. Poi il mercoledì prima di partire... Non posso dire però, perchè c'è un procedimento in atto, dove me la sono procurata".
DOPPIA POSITIVITA' - Riccò poi mette in dubbio il sistema antidoping: "Al Tour ho fatto un sacco di controlli: due sono risultati positivi, ma tutti avrebbero dovuto esserlo. Evidentemente il metodo non è buono al 100 per cento perchè il prodotto dura un mese".
MODELLO SBAGLIATO - "Avere ammesso i miei sbagli penso sia un bel gesto - prosegue Riccò -, mi spiace però per i miei tifosi per i quali adesso non sono più un modello. Adesso sono un modello sbagliato. Il messaggio che voglio mandare a chi crede in me, però, è che prima del Tour ho sempre vinto con le mie gambe. Adesso non ho voglia di tornare in bici, vedremo più avanti. Non sono andato a chiedere clemenza, avevo un peso e me ne sono voluto liberare. Non chiedo niente, ho fatto quello che mi sentivo".



bravo babbazzo, io lo squalificherei comunque per 2 anni [SM=x967708]
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