Un piccolo asteroide è caduto sulla terra

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il rat-man
00mercoledì 8 ottobre 2008 00:57

Alle 4.46 ora italiana l’asteroide battezzato «2008 TC3» ha colpito la Terra precipitando nel cielo del Sudan e disintegrandosi. Il suo diametro stimato era di quattro metri. «Data la dimensione non presentava alcun pericolo» precisa Andrea Milani dell’Università di Pisa, grande specialista nell’osservazione dei piccoli corpi che circolano nel sistema solare e, in particolare, che si avvicinano al nostro pianeta. «Però questa è la prima volta che riusciamo a identificare un oggetto cosmico mentre sta per caderci addosso», aggiunge lo scienziato che fa parte della rete di osservazione internazionale.

COLPITA L'ATMOSFERA SOPRA IL SUDAN - Il minuscolo asteroide ha colpito l’atmosfera sopra il Sudan frammentandosi in tanti pezzi e generando una scia di fuoco spettacolare. «Mezz’ora prima dell’impatto - ha riferito Jacob Kuiper meterologo del servizio meteo nazionale olandese - ho informato i piloti di Air France-KLM dell’aeroporto di Amsterdam - della possibilità di vedere il fenomeno lungo le rotte africane. E così è stato: uno di loro ci ha confermato mentre era in volo di aver osservato la scia infuocata nell’area prevista». «Alla superficie dovrebbero essere giunti soltanto piccoli frammenti di alcuni centimetri» precisa Milani. Tuttavia l'esplosione per l’impatto dovrebbe aver liberato – secondo i calcoli - un’energia di circa un chiloton, una minibomba atomica. «Sarebbe interessante – precisa Milani – poter raccogliere qualcuno di questi minuscoli pezzi rimasti per ricostruire l’identikit dell’asteroide. Ma purtroppo data la zona sarà arduo. In passato è stato possibile soltanto in quattro casi».

L'AVVISTAMENTO - Il minuscolo corpo celeste era stato avvistato nelle prime ore di lunedì dagli osservatori in Arizona e in Australia. Durante tutta la giornata di lunedì è stato seguito e solo in serata si è potuto determinare che stava precipitando sul nostro pianeta. La comunicazione poi è passata al centro di coordinamento di Harvard (Usa) che l’ha poi diffusa agli altri centri di osservazione sparsi nei continenti. Tra gli scienziati italiani inseguitori c’è Andrea Boattini. Inizialmente era stata assegnata una denominazione provvisoria (8TA9D69) poi cambiata in 2008 TC3. Corpi di tali dimensioni cadono con la frequenza di qualche anno, stimano gli studiosi. Il Dipartimento di Stato americano aveva avvisato dell’evento incombente il governo dell’Arabia Saudita precisando che non esisteva alcun rischio. Importante è in questa circostanza l’essere riusciti a identificare il debolissimo oggetto in arrivo, a determinarne le caratteristiche e a diffondere l’informazione con rapidità. Ricordiamo che proprio cento anni fa, nel 1908, un asteroide circa dieci volte più grande, cadde a Tunguska, in Siberia, distruggendo una vasta area. E i segni sono rintracciabili ancora oggi.




affascinante...nel dubbio però lo hanno detto DOPO l'impatto, per evitare isterie [SM=x967717]
Onoreromano
00sabato 11 ottobre 2008 12:50

«Però questa è la prima volta che riusciamo a identificare un oggetto cosmico mentre sta per caderci addosso»


...Almeno sapremmo di che morte dovremmo morire [SM=x967717]
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