Vacanze Briancon 7/2009
Si parte sabato 18 luglio, il tempo non è dei migliori, da ieri sera ci sono raffiche di vento fortissime, è anche piovuto e la temperatura è…frizzante (12°), ma le previsioni sono buone, per cui inforchiamo fiduciosi le bici e partiamo….no, tranquilli, non vogliamo arrivare a Briancon in bici, abbiamo un’appuntamento a Godiasco per la foto di gruppo della nostra società (il Pedale Godiaschese, di cui fa parte anche Pedra).
Foto di rito, salutiamo gli amici e, dopo aver caricato le bici, finalmente si parte.
Il tempo migliora (a parte qualche raffica di vento), traffico scarso. Sosta pranzo dopo Torino e usciamo dall’Autostrada a Oulx, per imboccare la statale che sale al Monginevro.
Ci fermiamo prima di Cesana, dove scarichiamo le bici e iniziamo la salita.
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Il Monginevro è una salita inedita per me (in bici).
Per fortuna nei w.e. il transito non è consentito ai tir (altrimenti non l’avremmo fatta), in compenso ci sono diversi emuli di Valentino Rossi (tralascio ogni commento), ma il traffico non è sostenuto è l’unico fastidio è dato dal vento, che in qualche punto soffia impetuoso mettendo un po’ in difficoltà Flavio.
Cerco di stargli davanti, in modo da coprirlo un po’, mentre Matteo se ne è andato subito dicendo: “ Papà, io salgo del mio passo!”, mettendo in chiaro la propria superiorità nei confronti del fratello.
La salta dopo la parte iniziale non è durissima, un paio di gallerie non sono illuminate e danno qualche preoccupazione, ma Flavio se la cava.
Arrivati a Claviere evitiamo il tunnel e arriviamo a Montgenevre. Per Flavio si tratta della prima salita alpina, circa 550 m di dislivello in 7 km, la sua tenuta mi fa ben sperare per i prossimi giorni.
Poi discesa verso Briancon, con splendide vedute.
19 LUGLIO
Partenza di buon mattino da solo verso il Col du Granon. Il programma prevede un giro breve (per motivi familiari) ma intenso. Qui ero già venuto l’anno scorso, ma non mi ero portato la macchina foto. La giornata è magnifica, freschina (13°), ma in salita non si sente freddo, anzi…
La salita è tosta , me la ricordavo, non è nota come altre dei dintorni in quanto dopo il valico la strada non è più asfaltata e non permette di essere inserita in nessun anello (a meno di non andarci in MTB), ma i panorami sono splendidi
Mi sembra di salire bene (per i miei standard) nonostante la raclette della sera prima.
Un limite di velocità che per il sottoscritto è del tutto superfluo….in salita!
Dopo la frazioncina di Les Tronchets c’è la parte più dura della salita,con pendenze intorno all’11/12 %. Si prosegue sempre intorno al 9% fino alla fine.
Arrivo in cima e fermo il computer rimanendo abbastanza stupito leggendo i dati: 11,5 km, 1013 m di dislivello, 1 h e 9’ di tempo. Per me si tratta di dati molto buoni, pensando che ho cercato di dosare bene la sforzo senza strafare.
20 Luglio
Oggi è il giorno dell’Izoard!Partiamo con calma dopo aver caricato le bici verso Guillestre e la valle del Queiras.La strada si snoda lungo la gola del fiume in un ambiente magnifico.
Ci fermiamo a visitare il castello di Chateau Queiras (splendido!) prima di iniziare la salita.
Partiamo io e Matteo, Flavio ci aspetterà a Brunissard con la mamma. Andiamo su tranquilli, senza forzare, la giornata è splendida e non c’è vento (che mi aveva fatto soffrire quando lo avevo affrontato lo scorso anno).
Matteo sale bene, mi sembra in giornata.
Arriviamo a Brunissard dove ci fermiamo per fare gruppo con il nostro compagno di viaggio.
Con Flavio sono stato molto chiaro! Questa è la sua prima volta sopra i 2000 m in bici, non ho proprio idea di come possa reagire, per cui gli ho raccomandato di non strafare e soprattutto se non si dovesse sentire bene di fermarsi subito senza fare l’eroe. Sinceramente un po’ di apprensione da parte mia c’è, ma abbiamo comunque Paola che ci scorta in macchina , pronta per le emergenze.
Dopo Brunissard le pendenze si fanno sentire.
Matteo ci stacca subito, noi proseguiamo piano piano ma con regolarità.
Flavio è bello determinato e sale con grinta.
Sono stupito positivamente dal suo comportamento, ora sono più tranquillo.
Ogni tanto una piccola sosta per non tirargli il collo ma ormai siamo in vista della Casse Deserte, dove Matteo ci ha aspettato.
Qui lo spettacolo è impressionante, si rimane letteralmente senza fiato.
Ripartiamo sfruttando l’unica contropendenza di tutta la salita per fermarci per la foto di rito al monumento dedicato a Coppi e Bobet.
Ultimi due km, duretti, ma ormai ci siamo, la vetta è vicina.
Bravissimo Flavio, ma Matteo, anche se più grande, non è da meno. Tutto fiero mi mostra il suo computer. Dalla partenza al valico sono 1013 m di dislivello in 1h e 15 min. (con un paio di soste non conteggiate). Niente male! Sicuramente in salita non assomigli a papà….
Per finire 20 km di discesa per tornare a Briancon.
Bellissima giornata!!
22 LUGLIO
Ascesa da solo al col de l’ Echelle. Parto presto da Briancon, solita temperatura fresca, imbocco la Val Claree, magnifica e poco trafficata.
La strada sale leggermente, ideale per riscaldarsi (in tutti i sensi…) Prima di Nevache deviazione sulla destra, il cartello indica che mancano 2,7 km al passo. La salita vera è breve e non particolarmente significativa.
Dopo il passo la strada continua con saliscendi tra i boschi fino ad arrivare ad affacciarsi verso la val di Susa.
Scendo fino ad arrivare al confine, dove inverto la rotta e inizio a risalire. Ci sono un paio di punti duretti ma nulla più.
In totale una sessantina di km per circa 900 m di dislivello.
23 LUGLIO
Oggi è la giornata dedicata al Galibier! Il passo infatti è chiuso alle auto dalle 9 alle 12.
La giornata non è delle migliori, il cielo è a tratti nuvoloso. Partiamo da Briancon verso il Col du Lautaret . Nuvoloni neri si fanno sempre più minacciosi verso il Galibier e si alza anche il vento.
Scarichiamo le bici dopo Monetier in modo da avere qualche km più morbido sul Lautaret prima di iniziare il Galibier. Purtroppo il vento aumenta e ostacola il nostro cammino.
Flavio in particolare patisce le raffiche di vento che a tratti ci arrivano contro.
Arriviamo in una mezz’oretta al Col du Lautaret, dove facciamo una breve sosta. Il cielo è minaccioso ma è soprattutto il vento a dare fastidio: la transenna che blocca le auto all’imbocco del Galibier viene rovesciata poco prima del nostro passaggio! Iniziamo comunque la salita, Matteo come al solito ci saluta e io e Flavio continuiamo insieme. Ci sono tanti ciclisti (anche se non come la scorso anno, quando l’avevamo affrontata io e Matteo, ma allora era una giornata splendida e il giorno precedente era passato il Tour), soprattutto in discesa.
Il vento è davvero terribile, in certi punti rende davvero difficile andare avanti (come se ce ne fosse bisogno….). Faccio stare Flavio un po’ al centro della carreggiata (tanto non ci sono macchine), lontano dal bordo della strada ( e dagli strapiombi), perché le raffiche a volte ci spostano di colpo. Vediamo i ciclisti in discesa in seria difficoltà per il vento.
Ho seri dubbi sul fatto che Flavio riesca a portare a termine la salita in queste condizioni!
Riusciamo bene o male ad arrivare all’ imbocco della galleria dove siamo costretti a fermarci perché le raffiche di vento rischiano di farci cadere! Alzando gli occhi verso la cima vedo Matteo che ci guarda.
Ora ci attende l’ultimo tratto, il più duro! Chiedo a Flavio se se la senta di tentare: risposta affermativa! In un momento di leggera tregua, proviamo a partire. Sugli ultimi tornanti quando ci troviamo il vento in faccia è davvero dura andare avanti, ma vedo Flavio che si alza sui pedali e di pura forza di volontà riesce ad arrivare in cima! Bravissimo, oggi non era davvero facile! Matteo è un po’ infreddolito ma tranquillo: d’altronde lui è un veterano di questo versante!
Nel frattempo è arrivata Paola, ci fermiamo al rifugio a scaldarci e a mangiare qualcosa.
A questo punto il programma prevedeva che Matteo ed io scendessimo a Valloire per risalire l’altro versante del Galibier, ma il vento non accenna a diminuire e siamo costretti a rinunciare .
Per oggi può bastare così! Bravissimi!