Vacanze con un occhio alla natura

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xvalentino
00mercoledì 19 luglio 2006 17:13
Bastano pochi accorgimenti
A parole siamo tutti amici della natura. Qualcuno riesce anche a fare un passo in più, ad esempio avendo cura di non lasciare in giro cartacce dopo il pic-nic, o rinunciando a raccogliere fiori sui monti o nelle aree naturalistiche di pregio. Ma, con poco sforzo, si può fare molto di più. E Greenpaece propone allora un vademecum di consigli per turisti responsabili e rispettosi dell’ambiente.


La regola di base è sempre la stessa: la natura incontaminata piace a tutti, ma per difenderla occorre lasciarla come la si è trovata, sia al mare e in montagna, ma anche nel parco dietro casa. Ecco allora i suggerimenti di Greenpeace Italia. Innanzi tutto, indipendentemente, dalla località prescelta, fare attenzione alla struttura alberghiera in cui si va a risiedere, evitando di finanziare strutture ad elevato impatto ambientale, che distruggono habitat preziosi come le foreste e le barriere coralline, preferendo quelle ben integrate nell'ambiente naturale. In secondo luogo l’aereo è il mezzo di trasporto più inquinante, specie per gli spostamenti a corto raggio, perchè nella fase iniziale e finale del volo si liberano i gas più nocivi.

Gli escursionisti, i campeggiatori e gli amanti del camper devono fare attenzione a lasciare meno tracce possibili del proprio passaggio. Ai campeggiatori l' associazione raccomanda, ad esempio alcune semplici regole: non abbandonare quanto non è rapidamente biodegradabile, ma fornirsi sempre di un contenitore per riportare indietro i rifiuti; utilizzare il sapone biodegradabile e prestare particolare attenzione nell’accendere il fuoco, evitando di accenderlo in caso di vento, in prossimità di aree boschive o se la vegetazione è secca. In tutte le altre situazioni controllare sempre di aver spento tutto correttamente con terra o acqua. D'estate, quando fa molto caldo, carta e plastica sono facilmente infiammabili, mentre nei climi molto freddi, ad esempio sui ghiacciai e in alta montagna, anche un semplice pezzo di carta ci mette anni a decomporsi, quindi meglio evitare di abbandonare resti di ogni genere.



Gli animali non vanno disturbati: siamo noi ospiti in casa loro. Se lasciamo qualcosa da mangiare, non facciamolo trovare in mezzo al sentiero ad un altro escursionista e nemmeno sul ciglio della strada, dove l’animale potrebbe rischiare di essere investito dalle auto. Se capita, invece, di far scappare un uccello dal suo nido o un altro animale dalla tana, allontanarsi rapidamente è il modo migliore per non lasciare uova o cuccioli vulnerabili in pasto ad eventuali predatori.
Per i camperisti valgono le stesse regole degli altri, ricordando di non parcheggiare ovunque, soprattutto nelle aree naturali di pregio, ma scegliendo sempre le aree di sosta, che spesso sono poco distanti dagli itinerari turistici più battuti, per scaricare in sicurezza le acque reflue; meglio dotare i camper di pannelli solari per produrre acqua calda naturalmente e risparmiare energia elettrica; cercare in ogni caso di non consumare più acqua del necessario. Per chi si dedica al whalewatching: meglio privilegiare gli operatori legati al mondo delle associazioni e della ricerca scientifica, che adotteranno le necessarie misure per non arrecare eccessivo disturbo agli animali.

Restando in materia di ecologia, Legambiente ricorda i tempi medi di degrado
dei rifiuti gettati in mare che, non sono proprio brevi. Se le bottiglie di plastica non spariscono mai completamente, una bottiglia di vetro ci impiega 1000 anni e una lattina di alluminio 500 anni. Chi pensa che i resti di cibo siano biodegradabili, farà bene a ricordare una buccia di frutta impiega pur sempre una mese prima di sparire, mentre l'altrettanto ecologico torsolo di mela impiega dai tre ai sei mesi.

Questi i tempi medi di degrado di rifiuti gettati in mare:
-cotton-fioc, da 20 a 30 anni
-bottiglie di vetro, 1000 anni
-fazzolettino di carta, 3 mesi
-polistirolo, 1000 anni
-fiammifero, 6 mesi
-bottiglie di plastica, mai completamente
-mozzicone di sigaretta, da 1 a 5 anni
-gomma da masticare, 5 anni
-buste di plastica , da 10 a 20 anni
-buccia di frutta, 1 mese
-prodotti di nylon , da 30 a 40 anni
-torsolo di mela, da 3 mesi a 6 mesi
-lattine di alluminio , 500 anni
-accendino di plastica, da 100 a 1.000 anni

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