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alfa93
00sabato 20 settembre 2008 10:16
MILANO - Le agganciava con annunci, le invitava a casa per un caffe', le drogava e abusava di loro. E' questa la tecnica utilizzata da un magazziniere milanese di 44 anni, gia' condannato per reati sessuali e uscito dal carcere grazie all'indulto.

A riassicurarlo alla giustizia sono stati gli investigatori della Squadra mobile, poco prima, pare, che riuscisse a portare a compimento una nuova violenza. L'arrestato, Daniele Scardetta, e' ora accusato di violenza sessuale.

L'uomo, divorziato, e' stato arrestato ieri sera a Solaro (Milano) mentre si trovava in casa della nuova compagna. L'ordinanza di custodia cautelare che lo riguarda, emessa dal gip Marco Ghezzi, riguarda un episodio ai danni di una ecuadoriana di 49 anni.

Altri cinque episodi, in cui l'uomo risulta indagato in passato ma che non si sa, al momento, se siano stati archiviati o siano sfociati in condanne, riguarderebbero invece una donna delle pulizie, una panettiera, due prostitute e una testimone di Geova, conosciuta mentre faceva attivita' di proselitismo porta a porta.

Di certo l'uomo era entrato in carcere nel 2003 per una pena relativa a reati sessuali ed era uscito nel 2006 beneficiando dell'indulto. ''Per rendere docili le sue vittime - ha spiegato il dirigente della Mobile, Francesco Messina - utilizzava dei farmaci a base di benzodiazepine, potenti tranquillanti che annullano, di fatto, la volonta'''.

Farmaci che, utilizzati nel trattamento degli stati d'ansia, hanno effetti sedativi e ipnotici. La sudamericana, recatasi a casa dell'uomo per un appuntamento di lavoro avendo risposto a una sua inserzione per una badante, e' stata aggredita il 13 marzo scorso. Confusa e traumatizzata dopo l'aggressione, li' per li' non ha presentato una denuncia formale, benche' soccorsa e sentita dalla polizia.

Solo tempo dopo ha messo tutto nero su bianco e le indagini, partendo proprio dalle inserzioni, hanno portato a raccogliere gli indizi necessari alla perquisizione di ieri notte, durante la quale, in casa dei genitori dell'uomo, in via Appennini a Milano, sono state trovate alcune boccette di farmaci. Alcune pastiglie erano gia' polverizzate e ''pronte all'uso''.

Gli investigatori ripongono ora grande fiducia sul fatto che la foto dell'arrestato, diffusa attraverso gli organi d'informazione, possa convincere altre donne violentate a denunciarlo. ''Abbiamo infatti il gravissimo sospetto - ha detto il capo della Squadra Mobile, Francesco Messina - di trovarci di fronte a un criminale seriale''.
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