scrittura privata autenticata

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lillo1
00giovedì 18 settembre 2003 18:48
per rogito: il quesito non riguarda le successioni, ma non sapevo dove metterlo, quindi lo inserisco qui perchè mi sembra di tua competenza [SM=g27823]
- scrittura privata autenticata per la costituzione di una servitù per il passaggio di una rete fognaria su terreni di proprietà privata. Abbiamo fatto un atto unico, dove si citavano tutte le parti interessate. Se qualcuno non dovesse firmare, come pare sia probabile, come fare per stralciarle dall'atto ? Premetto che non ho lasciato alcune righe in bianco, da sbarrare successivamente, tra il testo e le firme per l'apposizione di postille (questa malizia me l'hanno suggerita dopo, da sola non ci ero arrivata![SM=g27813] ), e quindi non credo di poter stralciare delle parti. Quindi? è sufficiente che mi limiti a non autenticare la firma di quelli che non sono venuti? s.o.s ...[SM=g27813]
ferrari.m
00giovedì 18 settembre 2003 21:25
Se ho capito bene le firme dei soggetti non sono contestuali, ma raccolte, per così dire, "a rate"?
Se è così, secondo me l'unica soluzione è nell'autentica dare atto che tizio, caio, ecc. non hanno firmato.
Ciao.
rogito ergo sum
00giovedì 18 settembre 2003 21:28
Allora, il problema è: non sono venuti tutti, ma verranno, oppure alcuni si rifiutano proprio di firmare?

Nel primo caso, non c'è alcun problema, dato che la scritt privata autenticata non necessita della contestualità delle firme, al contrario dlel'atto pubblico.
Quindi le firme degli assenti potranno essere apposte successivamente, in tempi diversi. Non ci sarà quindi bisogno di stralciare nessuno dall'atto, le firme potranno essere apposte in seguito, e contestualmente autenticate.

Se invece quelli che non hanno ancora firmato non vogliono farlo e non lo faranno, allora la servitù non si è costituita, dato che essa essendo atto di amministrazione straordinaria della comunione richiede il consenso di tutti i comunisti per costituirsi (o comunque il consenso di tutti i proprietari dei terreni su cui la servità insiste).
Di conseguenza, non essendo costituita, il contratto non si sarà perfezionato e non potrà essere trascritto.

E' da dire che la servitù concessa solo da alcuni dei comproprietari è vincolante per essi, che non potranno opporsi al suo esercizio da parte del beneficiario "parziale".
Si discute se tale diritto in fieri del beneficiario sia un vero e proprio diritto reale sui generis, oppure se sia solo di natura personale e obbligatoria.

Spero di aver capito il problema
Ciao
lillo1
00giovedì 18 settembre 2003 23:56
mi spiego meglio: nell'atto sono indicati un numero ics di persone, ciascuno dei quali è proprietario di un suo pezzo di terreno su cui passa la condotta delle acque reflue. Non c'è un problema di comproprietà, sono proprio diversi negozi giuridici, che per economia degli atti, e riguardando una stessa opera, si sono riuniti in un atto unico (altrimenti avremmo dovuto fare circa 80 atti ...) Allora: alcuni soggetti, proprietari (singoli) dei loro fondi, non firmano. Glia ltri hanno firmato. E' ovvio che io autentico solo la firma di quelli che hanno firmato, e quindi solo nei loro confronti si perfezionerà l'effetto giuridico. Ma per quanto riguarda la forma dell'atto: poichè i soggetti che non hanno firmato sono comunque menzionati nell'atto, e che l'atto non lo posso più modificare sennò dovrei fare rifirmare tutti quanti (non se ne parla...) come fare? se lascio così l'atto, l'ufficio del registro e/o la conservatoria potrebbero avere qualcosa da dire? scusa, forse le domande sono sceme, ma abbiamo così poca esperienza di atti di questo genere che non vorremmo combinare guai ... è chiaro che nella nota di trascrizione si metteranno solo quelli che hannno firmato.. ma se la conservatoria confronta con l'atto, potrebbe dire ... e gli altri dove sono?
Antosenior
00venerdì 19 settembre 2003 08:41
Da un punto di vista civilistico, l'atto firmato solo da alcuni (dei quali si autenticherà la firma) non pone problemi, visto che in questo caso gli atti sono distinti anche se, per comodità, sono stati redatti su un unico supporto. Si veda per analogia l'art. 1420 c.c., che addirittura non prevede la nullità del contratto plurilaterale in cui vi sia uno scopo comune. A fortiori, sarà valido un contratto bilaterale anche se redatto contestualmente ad altri negozi nulli che sono autonomi.
Per questo motivo credo che la conservatoria non dovrebbe porre alcun problema, anche se la sorpresa può sempre essere in agguato.

[Modificato da Antosenior 19/09/2003 8.45]

Clubi
00venerdì 19 settembre 2003 11:30
Aggiungo qualche rilievo.

1) il notaio, salvo la responsabilità professionale, ma non in veste di pubblico ufficiale, quanto autentica le firme non fa altro che dire "Tizio, Caio e Sempronio hanno firmato innanzi a me" (o malignamente alla mia segretaria).
Eccezion fatta per determinate situazioni, non sarà responsabile del contenuto dell'atto (a differenza dell'atto pubblico).

2) Per quanto riguarda la validità del contratto bisogna vedere se si tratti di tanti contratti distinti e riuniti, per comodità in un unico documento (e allora saranno comunque validi per coloro che li hanno firmati) ovvero se si tratti di una sorta di "procedimento" che non si conclude fino all'ultima firma.
Es: se io ho stipulato una servità sul presupposto di far passare la mia conduttura dal mio terreno A al mio terreno B (e per farlo devo ottenere una servitù sui terreni C D E) ovviamente non avrà valore la servità firmata solo da C e D in quanto io non avrò alcun vantaggio dall'atto non potendo perseguire le mie finalità espresse in atto.

P.s. mi sono accorto di aver detto cose chiare quanto il mare adriatico in burrasca[SM=g27825] , se avete bisogno di precisazioni fatemi sapere!!!
lillo1
00venerdì 19 settembre 2003 15:32
grazie a tutti per i contributi. Mi sembra di aver capito che:
autentico le firme di quelli che hanno firmato; non modifico l'atto (non saprei come fare a modificarlo); eventualmente nell'atto di autentica specifico che i signori ........ non si sono presentati a firmare; registro e trascrivo i negozi che si sono perfezionati; e "speriamo che me la cavo".
rogito ergo sum
00venerdì 19 settembre 2003 16:36
Esatto: infatti si tratta di tanti atti distinti per ciascuno dei proprietari dei terreni asserviti, anche se formalmente contenuti in unico documento
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