Rispondo un po' a tutti i post dicendo alcune cose che mi sono venute in mente leggendo gli altri interventi.
Credo fortemente che Freddie fosse il direttore artistico dei Queen anni 80. La cosa la si intuisce da molteplici fattori indicativi. Nel making di one vision c'è lui e solo lui dall'altra parte del vetro mentre gli altri registrano individualmente i propri strumenti. Freddie è lì a dire a Roger: suonalo così, questo pezzo di batteria, bravo, ci sei quasi, no, così fa schifo... la cosa mi sembra francamente indicativa. Io credo che gli altri gli riconoscessero un ruolo di preminenza in questo senso.
Lo si capisce anche dalla direzione musicale presa dalla band rispetto agli anni 70.
Lo si capisce andando a ricostruire la storia delle tensioni interne alla band, che dopo Hot Space stava per sciogliersi - e anche prima del Live Aid. Ma stava per sciogliersi proprio per via delle forti divergenze artistiche. Ma siccome nessuna carriera solista decolla veramente, i Queen sono "costretti" dal mercato a rimanere insieme. Tuttavia da quel punto in poi gli album smettono di essere il lavoro di una band coesa, che segue una precisa direzione musicale, e divengono un pastiche nel quale a Brian solitamente vengono riservati due o tre spazi perché la band suoni le varie Hammer to fall, Tear it up, Headlong - pezzi vicini al gusto di Brian. Per il resto, appunto, se è fortunato gli fanno registrare l'assolo (OVVIO che in una canzone rock arrivi un assolo di chitarra e che lo suoni Brian... ma è per tutto il resto della canzone che spesso lo fanno sparire... si prendano Radio Gaga,I want to break free, dove l'assolo non lo suona nemmeno lui ecc.) e qualcosina qua e là.
SE vuole avere più spazio, allora Brian deve suonare la chitarra come gli dicono Freddie e il produttore: si veda Crazy Little Thing Called Love, dove Brian è costretto a suonare l'assolo con una chitarra diversa dalla sua, mentre la chitarra acustica la registra Freddie. Brian pianta storie (lo racconta Mack) e tuttavia il singolo esce in fretta e furia (lo registrarono in due giorni) e diventa numero uno.
Una cosa analoga accade con Another one bites the dust. Brian e Roger non la volevano neanche pubblicare sull'album, entrambi vengono costretti a suonarci sopra qualcosina (ma secondo me il grosso della chitarra e della batteria le suona John o la drum machine) e poi buff, la canzone diventa la più venduta di sempre dei Queen dopo che venne pubblicata come singolo per via del fatto che stava diventando famosa sulle radio di black music.
Poiché queste cose hanno un peso dentro una band, di sicuro Freddie e John saranno andati da Brian e gl'avran detto: rompi sempre il cazzo per tutto, e poi noi registriamo in due giorni crazy little thing e diventa numero uno, registriamo another one bites the dust e diventa numero uno... ovvio che Freddie e John acquistino peso a scapito di Brian.
Ci si metta - poi - ripeto, il manager di Freddie a dire quanto Brian suoni anni 70 là dove negli anni 80 stavano venendo fuori tutti questi chitarristi della New Wave, sicuramente meno dotati tecnicamente di Brian, ma un sacco più originali, come The Edge degli U2 (nei confronti del quale Brian tenne a complimentarsi dopo il Live Aid), Andy Summers dei Police, Robert Smith dei Cure, che suonano la chitarra in una maniera che fin lì non s'è davvero mai sentita.
Bisogna davvero cercare di immaginare come dovevano essere le cose in quei tempi, in quei momenti. Non si tratta di fare un bilancio a posteriori per dire che i Queen sono un gruppo dannatamente più famoso dei Police, ma di fare il tentativo di immaginarsi le cose lì, in corso d'opera.
C'era una band, i Queen, in cui i componenti artisticamente guardavano a cose troppo diverse, e nella quale, forse, l'elemento più conservatore era proprio Brian. Mentre Freddie guardava con interesse alla scena pop e disco (che allora era diversa da oggi... non si parla di una cosa truzza, insomma), John alle sonorità Motown, Roger a tanti nuovi gruppi o a sonorità che coi Queen c'entravano poco (era infatuatissimo di Springsteen), Brian era rimasto fedele a certi suoi gusti: l'hair metal, i Bon Jovi, van Halen...
In qualche modo nella band s'era venuto a creare una sorta di 3 contro 1 nei confronti di Brian... non che fossero veramente contro di lui, né tantomeno gli altri tre erano compatti sulla direzione da prendere. Quello che sapevano, però, era che non volevano fare i van Halen.
Se si vanno ad ascoltare i due lavori solisti di Roger (fun in space e strange frontiers...) li si trova a cavallo tra la new wave e Springsteen e qualche spruzzo di Police. Per non parlare degli orribili Cross, che con il sound alla Brian non c'entrano proprio nulla.
Ecco che poi si arriva a Made in Heaven, e Brian riguadagna i galloni del direttore artistico, secondo me.
Made in Heaven che comunque a me piace molto, e qui ripeto: io lo trovo molto coeso, anche a livello tematico, perché la coesione, appunto, non dev'essere frutto della scrittura simultanea delle canzoni, ma dev'essere frutto della tematicità, della sonorità e della produzione. E no, non ci vedo alcuna canzone debole, perché quasi tutte, a differenza che sugli altri album, avrebbero potuto uscire come singoli, e anche i pezzi ripescati come my life has been saved anzitutto c'entrano tematicamente (MIH è un album sul vivere e il morire) e poi sono riarrangiate da capo.
Inoltre si tenga conto che quando uscì, l'album solista di Freddie era praticamente introvabile, internet era agli inizissimi, non c'era Youtube, e canzoni come Made in heaven, I was born to love you, My life has been saved, era come udirle per la primissima volta.