Roma, 27 set. (Adnkronos/Ign) - Alla fine è arrivata anche la 'fumata bianca' dei piloti. Dopo una maratona negoziale, durata ben 14 ore, le associazioni professionali di categoria Anpac e Up e Cai hanno firmato stanotte l'accordo che ha posto un tasselllo cruciale per far decollare la nuova Alitalia. Elemento portante dell'intesa è la riduzione degli esuberi: la Compagnia Aerea Italiana assumerà 1689 piloti mentre quelli che rimarranno nella bad company 'ricoperti' dagli ammortizzatori sociali saranno 860. Gli esuberi inizialmente previsti dal piano erano 1000, ma Anpac e Up avevano sempre sostenuto che questa cifra sarebbe stata ingestibile. Il 9% dei 1.689 piloti assunti in Cai (circa 139) verrà impiegato con un part time a rotazione, con un meccanismo di solidarietà. I piloti impiegati full time saranno, quindi, 1550, cioè il numero inizialmente previsto.
Tra le novità, l'inquadramento dei comandanti nel contratto dirigenti mentre ai piloti primi ufficiali verrà applicato il contratto unico della Cai. Le due categorie avranno in comune la previdenza integrativa, l'assistenza sanitaria, la normativa d'impiego e l'addestramento. Rimane aperto il nodo dei 130 piloti cargo per i quali si sta ancora trattando per farli rientrare nel perimetro aziendale. E' poi prevista una lista di anzianità per i piloti che andranno in cigs, di cui terrà conto la Cai nel momento in cui dovesse avere bisogno di nuove risorse.
Stabiliti i capisaldi dell'accordo, ora le parti dovranno procedere alla definizione dei nuovi contratti. E' stata tutta in salita la strada che ha portato all'intesa. Nel corso del pomeriggio, Cai e le associazioni dei piloti sarebbero state sul punto della rottura. E anche dopo l'arrivo in serata, alle 19,30, a Palazzo Chigi, dei leader dei confederali di Cgil, Cisl, Uil e Ugl, che era stato visto come il segnale di una firma vicina, in realtà il confronto è stato teso e acceso e si è arrivati alla firma soltanto dopo altre cinque ore di negoziato. Cgil, Cisl, Uil e Ugl hanno valutato le modifiche apportate al piano, da loro sottoscritto l'altro ieri, nel corso della trattativa con i piloti. Una valutazione che sarebbe stata complessa ma che poi ha portato anche al via libera dei tre sindacati confederali e dell'Ugl.
Gli assistenti di volo si siederanno invece al tavolo delle trattative lunedì mattina.
''Il passaggio dell'accordo con tutti coloro che lavorano in Alitalia è fondamentale - ha affermato al Tg5 di Clemente Mimun il presidente della Cai, Roberto Colaninno - perché significa dar vita a un'opera di grande rilancio che potrà realizzarsi solo con il concorso di tutti''. Il leader della Cgil, Guglielmo Epifani, dal canto suo ha detto di attendersi ''le scuse" da parte di chi ha accusato la Cgil ''di giocare allo sfascio". La vertenza si è chiusa "alle stesse condizioni di partenza" ha ribadito Raffaele Bonanni, e "nonostante la concitazione e i veleni di una trattativa a più fasi", afferma il leader della Cisl, che però esprime "perplessità" per la collocazione contrattuale strappata dai piloti.
Ora, nella speranza di chiudere lunedì anche con le organizzazioni che rappresentano gli assistenti di volo, Cai dovrà affrontare i nodi della trasformazione in Spa, del conferimento della capitalizzazione, della licenza e dell'individuazione del partner internazionale. I soci saranno chiamati a riunirsi in assemblea a metà della prossima settimana, presumibilmente mercoledì o giovedì, proprio per dotare la società di tutti gli strumenti necessari ad operare. Per quanto riguarda il certificato di operatore aereo, secondo quanto risulta all'ADNKRONOS, si sta facendo sempre più concreta l'ipotesi di utilizzare la licenza di Air One. Un'opzione che consente di aggirare il problema della continuità con la vecchia Alitalia, che comporterebbe, come spiegato dal presidente dell'Enac Vito Riggio, l'onere di condividere con la vecchia compagnia anche i debiti accumulati.
Il capitolo del parter internazionale è invece ancora tutto da scrivere. Il presidente Roberto Colaninno e l'amministratore delegato Rocco Sabelli incontreranno nei prossimi giorni sia i vertici di Lufthansa sia quelli di Air France. La scelta, spiegano fonti vicine al dossier, avverrà "per ragioni squisitamente industriali", in base alla "convenienza legata alla strategia aziendale". Al momento, le due compagnie sarebbero ancora sullo stesso piano, mentre British Airways, con il suo modello industriale "fortemente sbilanciato sull'intercontinentale", è considerata l'opzione meno percorribile.